Guida alle pesche
Le pesche sono i frutti di un albero originario della Cina, in cui era simbolo di immortalità, chiamato Prunus persica. Dal punto di vista botanico, sono drupe caratterizzata da una polpa carnosa, succosa e dolce quando giunge a maturità, che avvolge un unico seme. La famiglia di appartenenza è quella delle Rosaceae, per intenderci la stessa delle albicocche, ciliegie, mandorle, mele e altri frutti comuni.
Bisogna aspettare al I secolo d.C. per vederla arrivare nella penisola, più precisamente a Roma, grazie ad Alessandro Magno che ne permise la diffusione nel Mediterraneo a partire dalla Persia, da cui il pesco prende il nome. Ad oggi l’Italia è uno dei principali produttori al mondo, con 1.090.678 tonnellate all’anno, ed è seconda solo alla Cina che ne produce 15.195.291 tonnellate.1
Varietà
Le varietà coltivate sono numerose e si distinguono per la forma (tondeggiante o schiacciata come nelle saturnine), la buccia (vellutata o liscia come nelle nettarine) e la polpa (compatta e aderente al seme come nelle percoche o staccabile come nelle spiccagnole). Per quanto riguarda la polpa, può essere gialla o bianca con venature rosse vicino al seme, mentre la buccia è gialla o rossa con sfumature gialle, bianche o verdine.
La presenza di composti volatili come lattoni, aldeidi, alcoli e terpenoidi conferisce loro il tipico aroma fruttato, mentre il rapporto tra zuccheri e acidi della frutta determina il sapore. Al netto di particolari differenze legate alla varietà, nelle pesche mature, si ha un buon bilanciamento tra il sapore dolce degli zuccheri e quello aspro degli acidi malico e citrico.
Il periodo di raccolta inizia nella prima metà di maggio nelle regioni meridionali, ma può protrarsi fino a settembre per le varietà tardive, come la Pesca tardiva di Leonforte IGP. Altre varietà prestigiose sono la Percoca giallona di Siano PAT e la Pesca di Romagna IGP, che include varietà a polpa gialla o bianca, precoci o tardive.
Valori nutrizionali delle pesche
Le pesche mature sono ricche di acqua (circa l’80%) e contengono sali minerali come potassio e magnesio, che aiutano a reintegrare le perdite dovute alla sudorazione, a contrastare l’affaticamento muscolare e non possono mancare nella dieta estiva.
La presenza di acqua, fibre (1,5%) e sorbitolo dagli effetti lassativi, fa sì che le pesche possano favorire la regolarità intestinale ed essere di aiuto contro la stipsi. Per gli stessi motivi non bisognerebbe esagerare con le quantità.
Di seguito, per i più curiosi, riportiamo la tabella nutrizionale con tutti i valori.2
Energia |
42 kcal |
Acqua |
88,3 g |
Proteine |
0,91 g |
Grassi |
0,27 g |
Carboidrati |
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Vitamine |
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Sali minerali |
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Proprietà delle pesche
Le pesche abbondano di sostanze che contrastano i danni da radicali liberi e lo sviluppo dei tumori. Tra queste annoveriamo i carotenoidi, soprattutto β-carotene e β-criptoxantina, che proteggono la pelle dai raggi ultravioletti e perciò prevengono il fotoinvecchiamento.
Poi contengono i polifenoli – quali flavonoli, antocianine e tannini – che modulano lo sviluppo e la proliferazione delle cellule, contrastando lo sviluppo dei tumori, e neutralizzano i radicali liberi, pertanto riducono il rischio di sviluppare malattie cronico-degenerative (quali ipertensione e aterosclerosi, demenze, diabete e sue complicanze).3
Queste sostanze sono presenti principalmente nella buccia e in minima parte nella polpa, conferendo i colori giallo, arancio e rosso, e abbondano nelle pesche a polpa gialla con la buccia rossa.
Consigli e ricette
Le pesche non possono mancare nella dieta di tutti i giorni. Sono poco caloriche, ricche di acqua e antiossidanti, pertanto sono perfette per la stagione estiva. Inoltre apportano fibre, ragion per cui il loro consumo è raccomandato – insieme a quello di altra frutta e verdura – dall’OMS come strategia per prevenire le malattie non trasmissibili, come quelle cardiovascolari. A tal riguardo, le linee guida consigliano almeno 400 grammi al giorno di frutta e verdura,4 da ripartire in 5 porzioni (3 di frutta, 2 di verdura).
Le pesche si possono mangiare a colazione, presentando il vantaggio di stimolare l’intestino, a metà mattina o di pomeriggio, per reintegrare le perdite di acqua e sali minerali e spezzare la fame. In alternativa, potete preparare un’ottima confettura di pesche. Ecco la ricetta!
Confettura di pesche
La confettura di pesche è ottima spalmata sulle fette biscottate o sul pane, nei dolci da forno e persino negli antipasti come il tagliere di formaggi (provatela con i formaggi erborinati, come il Gorgonzola, o stagionati come il Pecorino sardo DOP).
Ingredienti:
- 1 kg di pesche gialle;
- 50 g di succo di limone;
- 250 g di zucchero.
Preparazione:
- scegliete pesche mature ma dalla polpa compatta;
- lavatele in acqua corrente, sbucciatele, togliete il seme e tagliatele a cubetti di 2 cm;
- in una pentola unite i cubetti con lo zucchero e il succo di limone, mescolate e fate macerare gli ingredienti per 7-12 ore;
- a questo punto mettete la pentola sul fuoco, portate a bollore mescolando di tanto in tanto ed eventualmente rimuovete la schiuma;
- fate bollire per circa 40 minuti a fiamma moderata, avendo cura di mescolare il composto affinché non si attacchi;
- per accertarvi che la confettura sia pronta, versatene una piccolissima quantità in un piatto inclinato: se non scorre, ha raggiunto la giusta consistenza;
- spegnete il fuoco e versate la confettura ancora calda nei vasetti di vetro precedentemente sanificati, lasciando 1 cm di spazio vuoto;
- avvitateli e fateli bollire a bagnomaria per 20 minuti per il sottovuoto (quando il tappo non farà più click-clack saranno pronti).
Alcuni consigli:
- aspettate almeno 2-3 settimane prima di consumare la confettura, così sarà più saporita;
- una volta aperto il barattolo, conservatelo in frigo e consumatelo in 3-4 giorni al massimo;
- conservate i barattoli chiusi al riparo dalla luce e dal calore e consumate la confettura ento 3 mesi.
Consigli di lettura
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Riferimenti bibliografici:
- produzione (FAOSTAT);
- valori nutrizionali (USDA).
- Bento, C., Gonçalves, A. C., Silva, B., & Silva, L. R. (2022). Peach (Prunus Persica): Phytochemicals and Health Benefits. Food Reviews International, 38(8), 1703–1734. https://doi.org/10.1080/87559129.2020.1837861;
- increasing fruit and vegetable consumption to reduce the risk of noncommunicable diseases (WHO).
L’articolo ha uno scopo puramente illustrativo e non sostituisce il rapporto medico-paziente.
Giornalista pubblicista, ex collaboratrice de L’Unione Sarda.
Sono cofondatrice e caporedattrice di Inchiostro Virtuale.
Per contattarmi, inviate una mail a: j.zanza@inchiostrovirtuale.it