
Il fotoinvecchiamento è un fenomeno che accelera la comparsa dei segni del tempo e favorisce lo sviluppo di malattie cutanee anche molto gravi. In questa guida ne approfondiremo i segni, le cause e la prevenzione. Seguiteci!
I segni del fotoinvecchiamento
Una pelle fotoinvecchiata si riconosce per la presenza di segni caratteristici, quali:
- pelle secca, ruvida e desquamata;
- rughe, inizialmente sottili e poi sempre più profonde;
- lassità cutanea (la perdita di tono, elasticità e compattezza della pelle);
- discromie (alterazioni della pigmentazione cutanea) come lentiggini e macchie brune;
- teleangectasie (capillari dilatati e ben visibili).
Nei casi più gravi, possono svilupparsi anche le lesioni pretumorali (cheratosi attinica) e i tumori della pelle, quali melanomi e carcinomi delle cellule basali o squamose.

Le cause del photoaging
Contrariamente al cronoinvecchiamento, che si manifesta in tutte le persone per via del tempo che scorre, il fotoinvecchiamento è causato da fattori esterni, come gli inquinanti ambientali, il fumo e soprattutto la luce solare, in particolare le radiazioni ultraviolette (benché, di recente, sia stato ipotizzato anche il coinvolgimento di quelle blu e infrarosse).
Una volta penetrate nella pelle, le radiazioni ultraviolette innescano dei processi ossidativi e infiammatori che possono culminare nella comparsa dei segni succitati. Approfondiamo la questione!
UVB
Gli UVB rappresentano il 5% degli ultravioletti che raggiungono la superficie terrestre. Penetrano negli strati più superficiali dell’epidermide, dove alterano la pigmentazione, danneggiano il DNA cellulare e deprimono le difese immunitarie, favorendo lo sviluppo di discromie e tumori cutanei di vario tipo.
UVA
Il restante 95% degli ultravioletti che raggiunge la superficie terrestre sono UVA, che penetrano più a fondo rispetto agli UVB e per questo reputati i principali responsabili del fotoinvecchiamento: infatti, una volta che raggiungono il derma, danneggiano i vasi sanguigni, l’impalcatura cutanea e la sostanza fondamentale in cui è immersa, causando la comparsa di teleangectasie, rughe e lassità cutanea.
Come si previene il fotoinvecchiamento?
Trattandosi di un processo scatenato da fattori esterni, la buona notizia è che il fotoinvecchiamento si può prevenire modificando lo stile di vita, dunque smettendo di fumare, mangiando cinque porzioni tra frutta e verdura al giorno (per fare il pieno di antiossidanti) e regolando l’esposizione al sole.
Per maggiori dettagli, leggete: “Fotoprotezione: dalla tavola alla spiaggia“.
In secondo luogo, è fondamentale applicare i prodotti solari tutto l’anno perché si è continuamente esposti agli UVA, i principali responsabili del photoaging; quindi, assicuratevi di comprare prodotti ad ampio spettro – riconoscibili grazie agli appositi simboli e diciture – per proteggervi in maniera adeguata.
Per approfondimenti, vi rimandiamo all’articolo: “Solari: ingredienti, caratteristiche e consigli utili“.
Oltre ai solari, potrebbe essere utile applicare – soprattutto nelle zone più esposte al sole, come viso e mani – cosmetici ad azione elasticizzante, antimacchia e antirughe, contenenti vitamina C, polifenoli, estratti di alga e soia.
L’articolo ha uno scopo puramente illustrativo e non sostituisce il parere del medico.
Bibliografia e sitografia
- “Research progress on skin photoaging and oxidative stress” (2021).
- “Sunscreens and Photoaging: A Review of Current Literature” (2021).
- “Tyrosinase: A Central Regulatory Protein for Cutaneous Pigmentation” (2012).
- Photoaging (Yale University).

Giornalista e blogger con un passato da farmacista.
Sono una delle fondatrici del sito e curo la sezione editoriale.
Per contattarmi, inviate una mail a: j.zanza@inchiostrovirtuale.it