Filtri solari, quali sono quelli ammessi nell'Unione Europea?

La guida per un uso consapevole

I filtri solari sono gli ingredienti attivi dei cosmetici che assicurano una protezione adeguata verso i raggi UV. In questa guida parleremo delle principali tipologie, delle loro caratteristiche e dei filtri UV ammessi nell’Unione Europea. Seguiteci!

Le tipologie di filtri solari

La classificazione dei filtri solari tiene conto della struttura chimica,1 in base alla quale si suddividono in filtri minerali (comunemente noti come filtri fisici o specchi) e filtri organici (conosciuti altresì come filtri chimici o molle).

Filtri minerali (ex filtri fisici o specchi)

Si tratta di polveri bianche come l’ossido di zinco e il biossido di titanio, capaci di riflettere o diffondere i raggi UV formando una patina opaca sulla pelle (processo noto come scattering) ma soprattutto sono in grado di assorbire l’energia dei raggi UV e restituirla sotto forma d’innocuo calore, meccanismo che condividono con i filtri organici (ecco perché la distinzione tra filtri fisici e filtri chimici è impropria).2

Presentano il vantaggio di essere fotostabili e inerti, cioè mantengono inalterata la capacità schermante nel tempo e non interagiscono con i filtri chimici; inoltre proteggono sia dagli UVA e sia dagli UVB, anche se il biossido di titanio è meno efficace verso gli UVA.

Quello che un tempo era il loro svantaggio – i residui bianchi sulla pelle – oggi è stato superato grazie alle nanopolveri: particelle di piccolissimo diametro che si distribuiscono omogeneamente, stabilizzate attraverso il rivestimento, che impedisce loro di aggregarsi, e gli antiossidanti, che riducono la formazione di radicali liberi (ROS, specie reattive dell’ossigeno) pericolosi per la pelle.

Filtri organici (ex filtri chimici o molle)

Anche i filtri organici assorbono gli UV per poi emettere calore, ma a differenza dei filtri minerali non tutti sono fotostabili e capaci di schermare gli UVA e UVB; di conseguenza, ai fini di migliorarne la stabilità e lo spettro di azione, vengono usati in miscela.

Tra i filtri organici che schermano gli UVB ci sono:

  • PABA e derivati;
  • PBSA e derivati;
  • salicilati;
  • cinnamati e derivati della canfora che fungono anche da quencher, cioè fotostabilizzanti.

Tra i filtri organici che schermano gli UVA annoveriamo i benzofenoni e i dibenzoilmetani; invece, tra quelli ad ampio spettro abbiamo il drometrizolo trisilossano* e il bisoctrizolo**.

Filtri solari, quali sono quelli ammessi nell'Unione Europea?
Foto di Mohamed Hassan da Pixabay.

I filtri UV ammessi nell’UE

Nell’Unione Europea, i filtri solari – come tutti gli ingredienti cosmetici, del resto – sono sottoposti a controlli periodici che hanno lo scopo di valutarne la sicurezza, mano a mano che escono dati aggiornati; ne consegue che l’elenco dei filtri ammessi può andare incontro a continue modifiche. Al 18 giugno 2024 conta 34 voci (4 filtri minerali e 30 filtri organici)3 che elenchiamo con l’INCI e le concentrazioni massime ammesse nei solari.

Elenco dei filtri UV ammessi nell’UE:
  1. CAMPHOR BENZALKONIUM METHOSULFATE (max 6%);
  2. HOMOSALATE (max 7,34%);
  3. BENZOPHENONE-3 (max 6% nei prodotti per il viso, per le labbra e per le mani, a esclusione di tutti gli spray; max 2,2% nei prodotti per il corpo, inclusi gli spray; max 0,5% negli altri prodotti);
  4. PHENYLBENZIMIDAZOLE SULFONIC ACID (max 8% come acido);
  5. TEREPHTHALYLIDENE DICAMPHOR SULFONIC ACID (max 10% come acido);
  6. BUTYL METHOXYDIBENZOYLMETHANE (max 5%);
  7. BENZYLIDENE CAMPHOR SULFONIC ACID (max 6% come acido);
  8. OCTOCRYLENE (max 9% negli spray con propellente; max 10% negli altri prodotti);
  9. POLYACRYLAMIDOMETHYL BENZYLIDENE CAMPHOR (max 6%);
  10. ETHYLHEXYL METHOXYCINNAMATE (max 10%);
  11. PEG-25 PABA (max 10%);
  12. ISOAMYL P-METHOXYCINNAMATE (max 10%);
  13. ETHYLHEXYL TRIAZONE (max 5%);
  14. DROMETRIZOLE TRISILOXANE (max 15%)*;
  15. DIETHYLHEXYL BUTAMIDO TRIAZONE (max 10%);
  16. 4-METHYLBENZYLIDENE CAMPHOR (max 4%);
  17. ETHYLHEXYL SALICYLATE (max 5%);
  18. ETHYLHEXYL DIMETHYL PABA (max 8%);
  19. BENZOPHENONE-4, BENZOPHENONE-5 (max 5% come acido);
  20. METHYLENE BIS-BENZOTRIAZOLYL TETRAMETHYLBUTYLPHENOL (max 10%)**;
  21. METHYLENE BIS-BENZOTRIAZOLYL TETRAMETHYLBUTYLPHENOL NANO** (max 10%);
  22. DISODIUM PHENYL DIBENZIMIDAZOLE TETRASULFONATE (max 10% come acido);
  23. BIS-ETHYLHEXYLOXYPHENOL METHOXYPHENYL TRIAZINE (max 10%);
  24. POLYSILICONE-15 (max 10%);
  25. TITANIUM DIOXIDE (max 25%);
  26. TITANIUM DIOXIDE NANO (max 25%);
  27. DIETHYLAMINO HYDROXYBENZOYL HEXYL BENZOATE (max 10%);
  28. TRIS-BIPHENYL TRIAZINE / TRIS-BIPHENYL TRIAZINE NANO (max 10%);
  29. ZINC OXIDE (max 25%);
  30. ZINC OXIDE NANO (max 25%);
  31. PHENYLENE BIS-DIPHENYLTRIAZINE (max 5%);
  32. METHOXYPROPYLAMINO CYCLOHEXENYLIDENE ETHOXYETHYLCYANOACETATE (max 3%);
  33. BIS-(DIETHYLAMINOHYDROXYBENZOYL BENZOYL) PIPERAZINE (max 10%);
  34. BIS-(DIETHYLAMINOHYDROXYBENZOYL BENZOYL) PIPERAZINE NANO (max 10%).

Per il futuro, ci riserviamo la possibilità di approfondire in articoli ad hoc le caratteristiche dei filtri solari più importanti.

Consigli di lettura

Se l’articolo vi è piaciuto, leggete anche quello sui solari: ingredienti, caratteristiche e consigli utili.

Riferimenti bibliografici:
  1. filtri UV (tratto da una tesi specialistica);
  2. Viviana Corvaja, formulatrice cosmetica: “perché è sbagliato parlare di filtri solari ‘fisici’ – come funzionano davvero“;
  3. elenco dei filtri UV ammessi nell’Unione Europea (aggiornato al 18 giugno 2024).

In apertura, foto di Dee da Pixabay.

L’articolo ha uno scopo puramente illustrativo e non sostituisce il rapporto medico-paziente.

Scritto da:

Jessica Zanza

Blogger e giornalista, ho collaborato con L'Unione Sarda.
Sono cofondatrice e curatrice editoriale di Inchiostro Virtuale.
Per contattarmi, inviate una mail a: j.zanza@inchiostrovirtuale.it