
In questa seconda parte del dossier Vacanze in salute, vedremo cosa sono i solari, cosa contengono, quali caratteristiche dovebbero possedere, come sceglierli e applicarli. Seguiteci!
Innanzitutto, cosa sono i solari?
I solari vengono definiti come:
Qualsiasi preparato destinato a essere posto in contatto con la pelle umana, al fine esclusivo o principale di proteggerla dai raggi UV assorbendoli, disperdendoli o mediante rifrazione.
In definitiva, si tratta di cosmetici che prevengono i danni da raggi UV, in particolare lo sviluppo di macchie brune, rughe attiniche, eritemi solari e persino alcuni tumori come il carcinoma cutaneo.
Cosa contengono i solari?
La funzione protettiva di questi cosmetici è possibile grazie alla presenza dei filtri solari e dei loro coadiuvanti.
I filtri solari schermano dai raggi UV riflettendo tali radiazioni (filtri fisici o specchi, come il biossido di titanio nanoparticellare) oppure assorbendole per poi emetterne altre meno intense (filtri chimici o molle, come i benzofenoni).
Sono coadiuvati nella loro azione da sostanze:
- idratanti, come Aloe gel, burro di karitè, allantoina e acido ialuronico;
- lenitive, come malva, camomilla, calendula e liquirizia;
- blandamente schermanti, come avocado, sesamo, riso e carrubo.

Quali caratteristiche devono possedere?
Per essere a norma di legge, i solari devono tassativamente essere:
- innocui, quando conservati e usati entro la data di scadenza o il PAO (period after opening, durata dopo l’apertura);
- gradevoli, quindi non devono appiccicare, lasciare residui o avere un odore sgradevole;
- resistenti all’acqua e al sudore;
- fotostabili, ossia mantenere invariata nel tempo la capacità schermante;
- ad ampio spettro, cioè devono proteggere dagli UVA (responsabili dell’invecchiamento) e dagli UVB (causa di eritemi e tumori).
La normativa prevede altresì che in etichetta vengano riportate le indicazioni inerenti a:
- resistenza all’acqua, attraverso le diciture “water resistent” (resistente a 2 bagni) o “water proof” (resistente a 4 bagni);
- azione protettiva, attraverso i cerchietti con le scritte UVA e UVB o la dicitura “broad spectrum” (ampio spettro);
- entità della protezione (bassa, media, alta e molto alta) espressa con i parametri SPF e PPD.
Al contrario, sono vietate le diciture “sunblock”, “protezione totale”, “one day application” o altre espressioni che indicano non necessaria la riapplicazione del prodotto; mentre si dovrebbe riportare che i solari non forniscono una protezione del 100% dai raggi UV.
Il fattore di protezione solare (SPF)
Il fattore di protezione solare indica la capacità del prodotto di filtrare gli UVB. È indicato con la sigla “SPF” accompagnata da un numero, il cui valore aumenta con la capacità schermante del solare:
- nulla, per valori di SPF inferiori a 6;
- bassa, per valori tra 6 e 10;
- media, per valori tra 15 e 25;
- alta, per valori tra 30 e 50;
- molto alta, per valori oltre 50+.
Il persistent pigment darkening (PPD)
Se SPF indica il grado di protezione dagli UVB, PPD indica quella verso gli UVA. Secondo la normativa, il PPD dovrebbe essere pari ad almeno 1/3 del SPF (ad esempio 10, per un SPF pari a 30).
Come scegliere il solare adatto?
Diciamo sin da subito che nella scelta entrano in gioco diversi fattori, a iniziare dal fototipo: la categoria che individua la risposta di un individuo agli UVB in base alla quantità di melanina nella pelle.
A ogni fototipo il suo solare
A ogni fototipo corrisponde una protezione differente:
- 0 – albini, privi di melanina e dunque di protezione, non possono assolutamente esporsi al sole;
- 1 – persone dai capelli rossi o biondo chiari, carnagione chiara, occhi chiari ed efelidi, necessitano un SPF 50+ e barriere fisiche (occhiali da sole, maglietta, cappello e ombrellone);
- 2 – persone dai capelli biondi, carnagione chiara, occhi chiari ed efelidi, necessitano di esporsi gradualmente e di un SPF 50+;
- 3 – persone dai capelli castani, carnagione chiara, occhi chiari o scuri, talvolta efelidi, hanno bisogno di SPF 50+ nei primi giorni di esposizione, poi possono passare a un SPF 30;
- 4 – persone dai capelli bruni, carnagione olivastra e occhi scuri, possono usare un SPF medio (15-25);
- 5 – persone dai capelli neri, carnagione scura e occhi scuri, possono usare un SPF basso (6-10) o medio se i raggi sono più intensi;
- 6 – neri, sono ricchi di melanina, possono usare un SPF basso.

Una formulazione per ogni tipo di pelle
Un altro fattore importante è il tipo di pelle, da cui dipenderà la formulazione del solare:
- le pelli grasse, seborroiche o acneiche, dovrebbero applicare formulazioni leggere, per esempio le emulsioni in fase acquosa, gli idrogel e le soluzioni alcoliche;
- al contrario, le pelli secche dovrebbero optare per formulazioni più corpose, come le emulsioni in fase oleosa, i lipogel e gli oli;
- se è presente peluria, meglio scegliere gli idrogel o le soluzioni alcoliche.
Altri fattori che influenzano la scelta del solare
Altri fattori da considerare sono:
- età – i bambini da 1 anno in su e gli anziani devono applicare formulazioni corpose con SPF 50+, mentre sotto 1 anno è da evitare l’esposizione diretta;
- regione corporea – naso, labbra, orecchie, petto, spalle, dorso del piede e cuoio capelluto necessitano di SPF elevati e molto elevati. Inoltre, se sono presenti cicatrici, macchie e nei, è consigliabile usare gli stick che rimangono più a lungo sulla pelle;
- località e condizioni climatiche – in montagna, vicino all’equatore e in presenza di superfici riflettenti, dove le radiazioni sono più intense, sono richiesti solari con SPF elevati e molto elevati;
- sport praticati – chi pratica sport acquatici dovrebbe scegliere formulazioni corpose e resistenti all’acqua, come le emulsioni in fase oleosa, i lipogel e gli oli.
Come si applicano i solari?
Prima di concludere, vediamo alcune dritte per un corretto utilizzo del solare:
- applicate il solare in tutto il corpo, anche sotto i vestiti e il costume, almeno 30′ prima dell’esposizione (in tal modo, la distribuzione del prodotto sarà uniforme);
- affinché sia efficace applicatelo in quantità sufficienti (2mg/cm2 di pelle, equivalenti a 6 cucchiaini per un corpo adulto medio). Ricordate che, dimezzandone la quantità, l’efficacia si riduce da 2 a 3 volte;
- spalmatelo in maniera omogenea, senza farlo assorbire del tutto, in modo da aumentarne l’efficacia;
- non usate il prodotto avanzato dalla stagione precedente, perché ha perso la sua validità;
- le zone sempre esposte al sole, come il viso e le mani, dovrebbero essere protette anche d’inverno. L’invecchiamento, infatti, è favorito da dosi basse ma continue di UVA, percepibili tutto l’anno;
- se in inverno non volete usare i solari specifici per il viso, potete ricorrere a una crema idratante o antirughe dotata di filtri UV o, in alternativa, a fondotinta, BB cream o simili con filtri incorporati.
E con questo è tutto, cari lettori! E voi, usate i solari oppure fate come i cinesi, che prediligono il facekini? Se non sapete di cosa si tratta, cliccate qui per leggere l’articolo di Mauro. Alla prossima!
L’articolo ha uno scopo puramente illustrativo e non sostituisce il parere del medico.
Bibliografia e sitografia
- Raccomandazione della Commissione del 22 settembre 2006 sull’efficacia dei prodotti per la protezione solare e sulle relative indicazioni.

Giornalista e blogger con un passato da farmacista.
Sono una delle fondatrici del sito e curo la sezione editoriale.
Per contattarmi, inviate una mail a: j.zanza@inchiostrovirtuale.it