
I fichi, che possiamo assaporare da inizio a fine estate, sono frutti molto gustosi ma altrettanto zuccherini e, perciò, richiedono qualche accorgimento per consumarli correttamente e senza sensi di colpa. Scopriamone di più!
Fichi: l’identikit
Con il termine “fico” s’intende il frutto di Ficus carica, una pianta appartenente alla famiglia delle Moraceae, che è in grado di produrre tre diverse varietà di fichi. In base al periodo di maturazione, infatti, si distinguono:
- fioroni o fichi fioroni, che maturano tra la fine della primavera e l’inizio dell’estate;
- fòrniti o pedagnuoli, cioè i classici fichi, che maturano alla fine dell’estate, per questo più carnosi e succosi;
- cimaruoli, che maturano nel tardo autunno in quelle regioni caratterizzate da estati lunghissime.
Dal punto di vista botanico, inoltre, vi sorprenderà sapere che i fichi sono dei falsi frutti detti siconi. I veri frutti, infatti, sono gli acheni contenuti al loro interno, di colore giallo, verde o nero, a seconda del periodo di maturazione.

Valori nutrizionali dei fichi
Nonostante siano noti soprattutto per la loro dolcezza, i fichi sono una fonte importante di fibre, potassio e antocianine (antiossidanti che abbondano nelle varietà con la buccia blu e viola) che contribuiscono alle loro proprietà. Prima di conoscerle, tuttavia, riportiamo la tabella con i valori nutrizionali al completo.
Valore energetico | 74 kcal |
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Acqua | 79,11 g |
Proteine | 0,75 g |
Grassi | 0,30 g |
Carboidrati totali, di cui:
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19,18g
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Vitamine
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Sali minerali
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Ma quali sono, dunque, le proprietà dei fichi?
I frutti del fico donano sazietà
100 grammi di fichi freschi contengono 2,9 g di fibre, che rappresentano circa il 10% della Dose Giornaliera Consigliata (30 g/die). In particolar modo la buccia è ricca di pectine, cioè delle fibre che – nel tratto digerente – formano un gel capace di dare sazietà perché distende le pareti dello stomaco, attivando un riflesso che riduce l’appetito.
I fichi favoriscono la regolarità intestinale
Questi effetti sono ascrivibili sia alle pectine sia agli zuccheri, che – trattenendo l’acqua nel lume intestinale – ammorbidiscono le feci, favorendone l’evacuazione.
I frutti del fico contrastano la debolezza
100 grammi di fichi, infatti, contengono la bellezza di 232 mg di potassio, un elemento importante per il corretto funzionamento dei muscoli e per il controllo della pressione. Completano l’opera le vitamine, che regolano il metabolismo energetico, e gli antiossidanti, che neutralizzano i radicali liberi prodotti durante tale processo.
Ma come inserire questi frutti nella dieta?
Per i loro effetti sazianti e defaticanti, i fichi possono essere consumati come spuntino di metà mattina o a merenda, insieme a una bevanda come il karkadè, il tè verde o il caffè, rigorosamente senza zucchero. In questo modo, non arriverete troppo affamati ai pasti principali e farete il pieno di energie per il lavoro, lo studio o altre attività.
Se siete stitici, invece, potete consumarli a colazione con l’infuso alla malva, lo yogurt e i cereali integrali, così da ottenere un effetto lassativo combinato.
Attenzione, però, a non esagerare con le quantità: a causa dell’elevato contenuto zuccherino, infatti, i fichi possono favorire l’aumento di peso e causare diarrea.
Ho il diabete: posso mangiare i fichi?Benché non esistano dei divieti assoluti, gli specialisti della nutrizione in genere sconsigliano il consumo dei fichi, così come quello di banane, uva, cachi e datteri, in caso di diabete. Nonostante la presenza di fibre – che rallentano l’assorbimento del glucosio – i fichi, infatti, contengono grandi quantità di zuccheri (16,26 g/100g) ed è per questo che si dovrebbe evitarli. |
Ma i diabetici non sono gli unici che dovrebbero tenersi a distanza dai fichi. Essi, infatti, sono sconsigliati anche nei pazienti:
- in cura con antibiotici ossazolidinonici come il linezolid, perché possono interferire con l’attività di questi ultimi;
- con calcoli renali o alla cistifellea, perché i fichi sono ricchi di ossalato di calcio, un sale che ne favorisce la formazione.
E con questo è tutto, cari lettori. Noi ci ritroviamo il 16 settembre, con l’articolo sul Disturbo Depressivo Persistente. Non mancate!
L’articolo ha uno scopo puramente illustrativo e non sostituisce il parere del medico.
Bibliografia e sitografia
- Valori nutrizionali USDA.
- Magazine della Fondazione Umberto Veronesi.
- Humanitas Research Hospital.
- A tavola con il diabete a cura del Dottor Franco Tomasi, specialista in Endocrinologia e malattie del ricambio, Scienza dell’Alimentazione e Malattie del fegato e del ricambio.
- Linee guida per una sana alimentazione italiana (INRAN).
- Evidence-based Complementary and Alternative Medicine (2013). Ficus carica L. (Moraceae): Phytochemistry, Traditional Uses and Biological Activities.
Una laurea in Farmacia e la passione per la divulgazione scientifica. Co-fondatrice di Inchiostro Virtuale.
Per contattarmi mandate una mail a j.zanza@inchiostrovirtuale.it