Viaggio alla scoperta dell’acqua minerale
L’acqua minerale è una soluzione salina, che possiede caratteristiche variabili in base al percorso seguito prima dell’imbottigliamento: infatti, il tipo di rocce incontrate sottoterra, il tempo di contatto e la temperatura, influenzano il tipo e la concentrazione dei sali disciolti. Ed è proprio in loro funzione che vengono classificate le acque minerali.
Classificazione e tipologie
I criteri più importanti di cui tener conto sono il residuo fisso e il tipo di sali disciolti.
Residuo fisso
Il residuo fisso (RF) è la quantità di sali disciolti in un litro d’acqua a 180 °C ed è espresso in mg/L. In base ad esso, si distinguono acque:
- minimamente mineralizzate (RF > 50 mg/L);
- leggermente mineralizzate od oligominerali (RF = 50-500 mg/L);
- mediamente mineralizzate (RF = 500-1.500 mg/L);
- ricche di sali minerali (RF > 1.500 mg/L).
Tipo di sali disciolti
Questo criterio tiene conto dei sali prevalenti nelle acque minerali, che vengono così classificate:
- bicarbonate (bicarbonati > 600 mg/L);
- solfate (solfati > 200 mg/L);
- clorurate (cloruri > 200 mg/L);
- calciche (calcio > 150 mg/L);
- magnesiache (magnesio > 50 mg/L);
- ferruginose (ferro bivalente > 1 mg/L);
- acidule (anidride carbonica libera > 250 mg/L);
- sodiche (sodio > 200 mg/L);
- iposodiche (sodio < 20 mg/L).
Queste informazioni sono essenziali per scegliere l’acqua minerale più adatta alle proprie esigenze, pertanto sono presenti in etichetta insieme ad altre che ci apprestiamo ad approfondire.
Etichettatura dell’acqua: informazioni obbligatorie e facoltative
La normativa prevede dieci informazioni obbligatorie e quattro facoltative da inserire in etichetta.1 Vediamole!
Indicazioni obbligatorie
- Denominazione legale dell’acqua: tiene conto di origine e residuo fisso. La dicitura “Acqua Oligominerale Naturale”, ad esempio, indica un’acqua imbottigliata alla sorgente che contiene da 50 a 500 mg/L di sali minerali.
- Nome commerciale dell’acqua e nome della sorgente.
- Indicazione della composizione analitica (caratteristiche chimico-fisiche, sali disciolti espressi in mg/L). La dicitura: “contiene più di 1,5 mg/L di fluoro: non ne è opportuno il consumo regolare da parte dei lattanti” è obbligatoria se la concentrazione di fluoruri supera 1,5 mg/L.
- Data e laboratorio in cui sono state eseguite le analisi.
- Contenuto nominale, ad esempio 1,5 L.
- Produttore.
- Data di scadenza.
- Numero di lotto.
- La dicitura: “acqua sottoposta a una tecnica di ossidazione all’aria arricchita di ozono” è obbligatoria se l’acqua è stata sottoposta al processo.
- La dicitura “e” indica che la quantità è stata controllata ai sensi della normativa europea.
Indicazioni facoltative
- Codice a barre (11).
- PET (12). Indica il materiale delle bottiglie: il polietilenentereftalato, una plastica per alimenti.
- Dicitura ambientale (13). Frase o simbolo che invita a non disperdere la bottiglia nell’ambiente.
- Indicazioni per la corretta conservazione (14). Si tratta di diciture come “conservare al riparo dalla luce, in luogo fresco e asciutto“, che hanno l’obiettivo di preservare l’acqua fino alla data di scadenza.
Perché bisogna bere a sufficienza?
L’acqua è il componente principale dell’organismo: infatti è presente in percentuali che variano dal 50-55% nelle donne al 60% negli uomini, mentre nei neonati arriva al 75%. Due terzi sono contenuti nelle cellule, il terzo restante costituisce il plasma e i fluidi interstiziali. Numerose le sue funzioni:
- solubilizza elementi essenziali, vitamine, zuccheri e aminoacidi, li trasporta alle cellule e allonta le scorie metaboliche;
- idrata la pelle e lubrifica gli occhi, le articolazioni e i polmoni;
- regola la temperatura corporea attraverso la sudorazione;
- è importante per il metabolismo corporeo.
Ecco perché bisogna idratarsi adeguatamente, reintegrando le perdite d’acqua con l’alimentazione.
Quanta acqua bere durante il giorno?
Il fabbisogno giornaliero dipende da svariati fattori, in primis l’età in base a cui l’EFSA2 ha fissato dei valori dietetici di riferimento:
- neonati fino a sei mesi: 100 mL/kg al giorno.
- bambini:
- 6-12 mesi: 800-1.000 mL al giorno;
- 1-3 anni: 1.100-1.300 mL al giorno;
- 4-8 anni: 1.600 mL al giorno;
- 9-13 anni: 2.100 mL al giorno per i bambini e 1.900 mL al giorno per le bambine;
- adolescenti, adulti e anziani: 2 L al giorno nelle donne e 2,5 L al giorno negli uomini.
Questi valori possono raddoppiare in caso di:
- aumento delle temperature ambientali;
- attività fisica intensa;
- stress;
- gastroenteriti, soprattutto nei bambini, che aumentano le perdite idriche col vomito e la diarrea.
È buona abitudine bere regolarmente durante la giornata, ad esempio un bicchiere all’ora, anche durante i pasti per favorire la digestione, giacché gli enzimi hanno bisogno dell’acqua per scomporre i nutrienti nelle loro unità di base. Inoltre bisogna mangiare cibi ricchi d’acqua, quali:
- cetrioli (96,5%);
- lattuga (95,6%);
- ravanelli (95,6%);
- anguria (95,3%);
- cicoria (95,0%):
- zucca gialla (94,6%);
- pomodori (94,2%);
- melone invernale (94,1%);
- radicchio rosso (94,0%);
- zucchine (93,6%).3
Benefici e indicazioni dell’acqua minerale
Chiudiamo in bellezza con le indicazioni delle acque minerali. Partendo dal criterio che le suddivide in base al residuo fisso, vediamo in quali casi sono indicate le varie tipologie.4
Acqua minimamente mineralizzata
È un’acqua leggera, utile per ricostituire il latte in polvere dei lattanti; poiché sono a basso contenuto di sodio, possono berle anche agli ipertesi.
Acqua oligominerale
Le acque oligominerali, cioè le comuni acque da tavola, possone essere bevute sia dagli adulti e sia dai bambini svezzati.
Acqua mediamente mineralizzata
Queste acque sono integratori salini naturali, da bere in quantità non superiori a 1 L al dì alternandole alle oligominerali. Sono utili in estate o in caso di attività fisica molto intensa, dunque quando si suda molto.
Acqua ricca di sali minerali
Le acque ricche di sali minerali si possono bere solo se prescritte dal medico, vediamo in quali casi!
Acque bicarbonate
Innalzano il pH dello stomaco, esplicando un effetto antiacido utile nei pazienti con gastrite e reflusso gastroesofageo; inoltre sono indicate in caso di cattiva digestione (dispepsia) associata all’ipomotilità gastrica.
Acque solfate
Sono indicate nelle malattie del fegato perché lo zolfo è parte integrante del glutatione (un antiossidante che protegge quest’organo dai radicali liberi).
Acque clorurate o salse
Sono utili in caso di dispepsia e stipsi perché, stimolando l’ormone colecistochinina (CCK), migliorano le funzioni intestinali.
Acque salso-solfate-alcaline
Stimolando la CCK e la secrezione della bile, favoriscono la digestione dei grassi.
Acque calciche
Sono utili per la carenza di calcio, che aumenta il rischio di osteoporosi e fratture.
Acque fluorurate
Rinforzano i denti e prevengono la carie, risultando particolarmente utili nei bambini; tuttavia la concentrazione dev’essere inferiore a 1,5 mg/L, onde evitare che il fluoro si accumuli e macchi i denti.
Consigli di lettura
Se l’articolo vi è piaciuto, leggete anche quello dedicato alla balneoterapia: proprietà, benefici e controindicazioni.
Riferimenti bibliografici:
- etichettatura acque minerali naturali, guida del Ministero delle attività produttive;
- quanto bere? Dal sito del Ministero della Salute;
- gli alimenti più ricchi d’acqua, Fondazione Umberto Veronesi Magazine;
- medicina termale e termalismo di Messina, Tirri, Fraioli, Grassi, De Bernardi di Valserra.
L’articolo ha uno scopo puramente illustrativo e non sostituisce il rapporto medico-paziente.
Blogger e giornalista, ho collaborato con L’Unione Sarda.
Sono cofondatrice e curatrice editoriale di Inchiostro Virtuale.
Per contattarmi, inviate una mail a: j.zanza@inchiostrovirtuale.it