Anche chi studia la lingua da molto tempo potrebbe commettere degli errori grammaticali in cinese molto banali. Vediamone alcuni!
Quando si impara una lingua è normale fare degli errori di pronuncia o di grammatica. I miglioramenti arriveranno col tempo ma, nonostante ciò, è possibile continuare a commettere degli errori grammaticali in cinese piuttosto banali.
In questo articolo non voglio fare riferimento a costruzioni particolarmente complesse – anche perché gli errori sarebbero più che giustificati – bensì ad argomenti che trovate facilmente nelle primissime lezioni di qualsiasi libro di testo.
La causa degli errori non è dettata dalla non conoscenza delle regole, bensì dalla distrazione o dalla fretta nel parlare, le quali possono rendere le frasi sgrammaticate senza volerlo. Vediamo qualche esempio in proposito, cercando di capire anche il motivo per cui sono così ricorrenti. In ogni caso potete sfruttare l’occasione per ripassare alcuni argomenti di base.
Ripasso e approfondimentoRestando in tema, nei miei vecchi articoli, ai quali potete accedere cliccando sui rispettivi link, potete conoscere gli aspetti di base della lingua cinese, dalla pronuncia alla scrittura. Per darvi un’idea generale del loro contenuto, come sempre, ve li illustro con l’ausilio di una parola. Quella di oggi è 鱼 (yú, pesce):
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Errori grammaticali in cinese
La particella 吗 in qualsiasi domanda
Nelle prime lezioni di cinese si impara a costruire la frase interrogativa. La regola più semplice ci dice che è sufficiente aggiungere la particella 吗 (ma) alla frase affermativa per porre la domanda.
Ad esempio:
Come potete vedere la particella 吗 non viene tradotta in italiano. |
Peccato che 吗 (che letteralmente potremmo tradurre con “sì o no?”) non possa essere inserito automaticamente in qualunque domanda, ma solo in quelle che prevedono, appunto, una risposta sì/no. E nemmeno in tutte…
Ad esempio:
In questo caso, sebbene la risposta attesa sia “sì/no”, è presente la ripetizione del verbo, costruzione alternativa alla frase interrogativa con 吗.
In questi esempi, invece, ci aspettiamo risposte diverse dal semplice “sì/no”, per cui è ovvio che non possiamo inserire 吗. |
Tuttavia, poiché generalmente associamo il suono finale “ma” alla domanda, può capitare che, involontariamente, inseriamo 吗 nelle frasi in cui la particella non ha alcun senso.
Se volete ripassarle, vi rimando all’articolo sulle frasi interrogative in cinese!
是 o 很?
Uno degli errori più banali, quando si impara qualsiasi lingua, è quello di tradurre le frasi in maniera letterale. Lo stesso può avvenire in cinese con il verbo essere poiché non c’è un’esatta corrispondenza con l’italiano.
Anche i particolari utilizzi del verbo essere 是 (shì, essere) e di 很 (hěn, molto) sono tra i primissimi argomenti di qualsiasi testo di cinese.
Ad esempio:
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Perché a volte 很 (molto) si traduce come verbo essere? E perché in alcuni casi non c’è nemmeno quello? Ripassatelo nell’articolo sui verbi in cinese!
Nella fretta di parlare, quindi, può capitare di utilizzare un carattere 是 o 很 di troppo, sufficiente a rendere la frase sgrammaticata.
Ad esempio:
Non si può dire, invece:
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还是 o 或者?
Errore tanto banale quanto frequente è quello relativo alla traduzione di “oppure”. In cinese, a differenza dell’italiano, esistono due termini non interscambiabili. Il primo, 或者 (huòzhě), viene impiegato nelle frasi affermative; il secondo, 还是 (háishì), in quelle interrogative.
Ad esempio:
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Se non si presta troppa attenzione a ciò che si sta dicendo è molto facile confondersi e usare un termine piuttosto che l’altro.
Di come tradurre “oppure” ne ho parlato anche nell’articolo sulle congiunzioni in cinese!
二 o 两?
Nello studio delle lingue, i numeri sono tra i primi argomenti che si insegnano ai bambini. In cinese, però, il numero 2 può creare qualche difficoltà. Esistono, infatti, due caratteri per tradurlo: 二 (èr) e 两 (liǎng).
Ad esempio:
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Inutile dire che, sebbene la regola sia ben nota a chi studia il cinese, è molto facile confondere i due termini quando si parla senza concentrarsi sulla grammatica.
Per gli utilizzi di 二 e 两 vi rimando all’articolo sui numeri in cinese!
I classificatori
Chiudiamo questo breve elenco con un argomento che, soprattutto inizialmente, genera numerosi errori grammaticali in cinese: quello dei classificatori.
Nei primi tempi l’errore più banale consiste semplicemente nel dimenticarsi di inserire il classificatore, esattamente come faremmo in italiano.
Ad esempio:
Non possiamo dire, invece:
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Quando la presenza dei classificatori ci diventa più familiare, l’errore più banale diventa l’abuso di 个 (ge), il classificatore generico.
Ad esempio:
Non possiamo dire, invece:
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Ho parlato di abuso perché, in effetti, 个 può essere usato nei casi in cui non si conosce un classificatore specifico. In questa situazione, infatti, svolge un po’ il ruolo del jolly quando, nei giochi di carte, sostituisce un valore mancante.
Ad esempio:
Se non conosciamo il classificatore di sedie o di film, possiamo dire:
In questo modo, infatti, facciamo sì l’errore di utilizzare il classificatore scorretto, ma la sua omissione renderebbe la frase ancora più sgrammaticata. |
In questo caso gli errori sono accettabili, a patto che non siano troppo elementari. Si impara fin da subito, ad esempio, che 本 è il classificatore di volumi rilegati come i libri. Ovviamente, man mano che il livello sale, gli errori di questo tipo diventano sempre meno giustificabili.
Anche a voi capita di commettere errori grammaticali in cinese così banali? Ogni tanto è bene ripassare le cose più semplici per evitare strafalcioni madornali. Detto questo non mi resta che salutarvi: 再见!
Classe 1986. All’università ho scoperto la lingua cinese ed è stato amore a prima vista, tanto che da allora ho continuato a studiarla da autodidatta.
Nel blog, oltre a parlarvi della cultura cinese, cercherò di rendervi più familiare una delle lingue più incomprensibili per antonomasia.
Potete contattarmi scrivendo a: m.bruno@inchiostrovirtuale.it