
Siete convinti che l’aspetto più complicato della lingua cinese sia la scrittura dei caratteri? Non vorrei spaventarvi, ma forse state parlando di quello più semplice. Probabilmente non avete mai sentito parlare dei toni, la caratteristica principale di questa lingua. In questo articolo vi spiegherò per quale motivo rappresentano un vero incubo per noi occidentali, e in quale modo vengono scritti e pronunciati.
Diversamente da qualsiasi lingua europea, il cinese è una lingua tonale. Ciò significa che ogni sillaba è composta da un tono (声调, shēngdiào), e che la stessa sillaba, pronunciata con toni diversi, acquisisce significati diversi.
Per aiutarvi a comprendere meglio, vi faccio un esempio con l’italiano in cui è possibile riscontrare un meccanismo simile. Pensate a cosa avviene quando esclamiamo “ah”. A seconda del contesto e del tono con cui lo facciamo, infatti, possiamo esprimere dubbio, dolore, meraviglia, rabbia, sdegno, sollievo, ammirazione, piacere. Raddoppiandolo stiamo invece ridendo, negando, affermando, rimproverando. Insomma attraverso un’unica sillaba, pronunciata diversamente, siamo in grado di esprimere tantissimi significati.
I toni cinesi
Nel cinese standard esistono 4 toni, più uno neutro:

Per capire meglio dove si inseriscono i segni grafici, consultate l’articolo sul pinyin cinese!
Come potete capire, anche un singolo carattere, pronunciato con un tono sbagliato, può stravolgere il senso della vostra frase.
Ad esempio:
买 汉 眼睛 |
Il sandhi tonale
Per facilitare il passaggio da un tono ad un altro, in cinese si ha talvolta il sandhi tonale. Questo prevede il cambiamento di tono di una sillaba, sulla base di quello della successiva. Graficamente non avviene però alcuna variazione, dato che il cambiamento è insito nella pronuncia.
Non è necessario che le sillabe facciano parte della stessa parola, in quanto il sandhi si applica anche tra parole diverse.
La cosa positiva è che questa regola è fissa, ed è prevista in situazioni ben definite:
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Due sillabe al terzo tono consecutive
Quando due sillabe al terzo tono sono consecutive, la prima si pronuncia come se fosse un secondo tono.
Ad esempio:
nǐhǎo (你好, ciao) → níhǎo |
A proposito di 你好, vi invito a leggere l’articolo sui saluti in cinese!
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Sillaba al terzo tono seguita da toni diversi
Quando una sillaba al terzo tono viene seguita da una sillaba con altri toni, viene pronunciata come un mezzo terzo tono. Ciò significa che non si sentirà la parte ascendente (1-4), ma solo quella discendente (2-1). Questa condizione non può essere confusa con un quarto tono (5-1), dato che le altezze di partenza sono nettamente diverse.

Ad esempio: |
Come si dice invece sorella minore? Scopritelo nell’articolo sui componenti della famiglia in cinese!
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Variazioni tonali del carattere 一
Il carattere 一 (yī, uno) mantiene il primo tono quando:
- viene pronunciato singolarmente;
- viene utilizzato come numero ordinale;
- è posto in chiusura di un enunciato.
Ad esempio:
yī (一, uno) tā shì wǒde lǎoshī zhīyī (他是我的老师之一, è uno dei miei insegnanti). |
Si legge al secondo tono quando precede una sillaba al quarto tono.
Ad esempio: |
Si legge al quarto tono quando precede una sillaba al primo, secondo o terzo tono.
Ad esempio: |
Diventa un tono neutro quando è inserito in una costruzione con verbo ripetuto.
Ad esempio:
xiǎng yī xiǎng (想一想, pensarci un attimo) → xiǎng yi xiǎng kàn yī kàn (看一看, dare un’occhiata) → kàn yi kàn |
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Carattere 不 seguito da una sillaba al quarto tono
Quando il carattere 不 (bù, no/non) precede una sillaba al quarto tono, si legge al secondo tono.
Ad esempio: |
Come avete potuto notare, la pronuncia del cinese è completamente diversa da qualsiasi parlata europea. Inizialmente i toni vi sembreranno un ostacolo insormontabile nella pronuncia e nella comprensione del cinese, ma con l’ascolto, l’esercizio e l’abitudine, vi sembreranno del tutto naturali.
Sperando di non avervi scoraggiato, vi do appuntamento al prossimo articolo.
Tutti i file audio presenti nell’articolo provengono da qui.
Classe 1986. Sono laureato in Scienze dell’Amministrazione e ho conseguito un Master in “Relazioni Industriali nel lavoro privato e pubblico”.
All’università ho scoperto la lingua cinese ed è stato amore a prima vista, tanto che da allora ho continuato a studiarla da autodidatta.
Nel blog, oltre a parlarvi della cultura cinese, cercherò di rendervi più familiare una delle lingue più incomprensibili per antonomasia.
Potete contattarmi scrivendo a: m.bruno@inchiostrovirtuale.it