anethum graveolens o aneto odoroso

Tredicesimo appuntamento con “L’erbario“, in cui vi raccontiamo alcune curiosità e aneddoti sull’aneto (Anethum graveolens). Buona lettura!

Anethum graveolens: l’identikit

“Nella terra dura non si semina il grano” (Gitta Mallasz)

L’Anethum graveolens è una pianta aromatica annuale, della famiglia delle Apiaceae (ex Ombrelliferae), che si riproduce per seme; detto anche aneto odoroso o aneto puzzolente, è originario del Medio Oriente.

Viene spesso confuso con il finocchietto selvatico, da cui il soprannome di finocchio bastardo, ma si distingue da esso per i suoi tratti caratteristici: di colore verde scuro, ha fusti eretti sui quali sono disposte a spirale le foglie, formate da più foglioline filiformi di colore verde-azzurro; i piccoli fiori gialli, che appaiono verso la metà dell’estate, sono riuniti in infiorescenze a ombrella composta e hanno un aroma più forte di quello delle foglie, ma più lieve e fresco di quello dei semi. I frutti sono piccoli, ovali e appiattiti sul dorso.

L’aneto si è naturalizzato in tutta l’area del Mediterraneo e cresce spontaneamente sempre più di rado, infatti viene coltivato nei giardini: il terreno ideale per la sua coltivazione deve essere ricco di sostanza organica e dotato di buon drenaggio. Tollera anche temperature di qualche grado sotto lo zero ma, con un clima rigido, sarebbe meglio riparare le piante in una serra o comunque proteggerle. Predilige l’esposizione in pieno sole e al riparo dai venti.

L’aneto si presta alla coltivazione in vasi da sistemare nelle terrazze o nei balconi; il periodo di semina è tra la primavera e l’estate su un terreno libero dalle erbe infestanti, e sarebbe meglio distanziare le piante l’una dall’altra di almeno 5 cm.

Si può consumare l’intera pianta, come un ortaggio, o semplicemente raccoglierne i semi. Se coltivato, può raggiungere 1,20 m, mentre allo stato spontaneo si può trovare dai 20 ai 50 cm.

semi di anethum graveolens
Semi di aneto.

Gli usi tradizionali

Pestando i suoi semi e mettendoli in infusione, si ottiene un liquido molto utile per diversi scopi: bagni rinforzanti alle unghie, favorire la digestione, placare il singhiozzo e i crampi dello stomaco, per alleviare l’insonnia. Masticare i semi d’aneto fa inoltre rinfrescare l’alito ed è pertanto utile in caso di alitosi.

L’olio essenziale di aneto si può trovare in commercio prediluito al 10% in un olio vegetale ed è molto semplice da utilizzare: se ne può aggiungere una goccia ad un misto di formaggi bianchi profumati alle erbe o a un trancio di salmone al vapore.

Si potrebbe preparare anche un olio aromatizzato per la vinaigrette: 10 gocce di olio essenziale di aneto per 25 cl di olio d’oliva da conservare in una bottiglia, ma non adatto alla cottura.

Dopo un pasto abbondante, godetevi una tisana ai semi di aneto: 1-2 cucchiaini per 1 litro di acqua calda per calmare i crampi alla pancia e alleviare il singhiozzo.

L’aneddoto

L’aneto era molto popolare in passato nell’Europa dell’est, soprattutto per quanto riguarda le superstizioni: venivano appesi alle porte d’ingresso delle case, fasci interi con i fusti rivolti verso il basso affinché i semi secchi, una volta caduti a terra, proteggessero la dimora.

Venivano inoltre legati alle culle dei neonati e posti ai piedi delle statue della Madonna, in modo da poter ritrovare ciò che era stato perso.

Scritto da:

Alessandra Leo

Mi chiamo Alessandra Leo, sono laureata in Scienze della Comunicazione e pubblicista.
Adoro il mondo beauty, in particolare il make-up e la skincare, ma un'altra mia passione è l'esoterismo e tutto ciò che riguarda streghe e magia.