Ventesimo appuntamento con “L’erbario“, in cui vi raccontiamo curiosità e aneddoti sulla zucca (Cucurbita maxima). Buona lettura!
Cucurbita maxima: l’identikit
“Io preferirei sedere su di una zucca ma averla solo per me, invece che stare pigiato su un cuscino di velluto” (Henry David Thoreau)
Quando si parla della zucca ci si immagina comunemente un grosso frutto arancione, sferico e leggermente schiacciato, ossia la zucca che solitamente viene utilizzata durante Halloween e che spesso si consuma come contorno. Però è bene sapere che, quando si parla di zucche, ci si riferisce a frutti di diverse specie vegetali appartenenti alla famiglia delle Cucurbitaceae, e quella sopra descritta è solo una delle tante.
Gli usi tradizionali
Della Cucurbita maxima sono commestibili tutte le parti! Dalla polpa ai semi, dalle foglie ai germogli fino ai fiori, si possono fare tante cose, non solo a tavola! Tempo fa, veniva utilizzata come contenitore per cibi e bevande da conservare e, addirittura, come strumento musicale. Inoltre è una grande alleata di bellezza, in quanto si possono realizzare tante creme e maschere per viso e corpo dal potere calmante, idratante e lenitivo.
Durante l’epoca coloniale, si produceva in Italia anche una birra artigianale ottenuta da polpa e semi fermentati. Questi ultimi venivano considerati grandi aiutanti dell’eros, perché, date le loro proprietà, in particolare grazie al magnesio e allo zinco, producevano testosterone.
Naturalmente povera di calorie (solo 18 kcal per 100 grammi) è un frutto ricco di carotenoidi dalle proprietà antiossidanti. Inoltre è indicata durante i regimi alimentari ipocalorici e ha proprietà calmanti e sazianti, grazie all’apporto di fibre; è ricca di vitamine e minerali, soprattutto calcio, potassio, magnesio e fosforo.
L’aneddoto
La storia della zucca in Italia comincia grazie alla lagenaria (Lagenaria siceraria), una sorta di zucca cilindrica e allungata, probabilmente importata dai popoli Fenici, che cominciarono a coltivarla diffondendola velocemente, tanto che gli Etruschi prima e gli antichi Romani dopo ne vennero conquistati, non solo grazie al sapore, ma anche alla bellezza ornamentale. Plinio la definì “balsamo dei guai” per l’essere umano. La storia della zucca in Europa cambiò drasticamente intorno al XVI secolo, quando vennero importate d’oltreoceano le zucche tonde e arancioni che rappresentano oggi lo stereotipo di questo frutto.
Le credenze antiche legate alla zucca vennero sfruttate dagli artisti per dare fascino alle proprie opere: il personaggio di “Jack testa di zucca” de “Il mago di Oz”, spaventapasseri animato con una zucca al posto della testa, è solo uno dei tanti esempi. In epoca moderna, Charles M. Schulz, fumettista famoso per i suoi “Peanuts”, più volte rappresentò Charlie Brown in mezzo a un campo di zucche, in spasmodica attesa de “the big pumpkin”.
La zucca, con il suo colore, ci fa capire che è arrivato l’autunno e ci porta ad agire come si dovrebbe in questa stagione: facendo rifiorire il nostro io interiore da mostrare poi al mondo esterno, attraverso un nuovo agire. Al suo interno questo frutto nasconde e custodisce il germe di nuove vite e i preziosissimi semi, simbolo di rinascita. Il colore arancio è simbolo di fertilità e aiuta a reagire alle avversità della vita, ad aumentare la fiducia in se stessi e negli altri, oltre a migliorare la creatività.
Natura e fantasia s’incontrano e la zucca diventa un simbolo leggendario, che, nella notte delle Lumere, tradizionale festa mantovana simile ad Halloween, si afferma come portatrice di luce e di nuove speranze, scacciando i cattivi pensieri.
Consigli di lettura
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Crediti fotografici
In apertura, foto da Pixabay.
Mi chiamo Alessandra Leo, sono laureata in Scienze della Comunicazione e pubblicista.
Adoro il mondo beauty, in particolare il make-up e la skincare, ma un’altra mia passione è l’esoterismo e tutto ciò che riguarda streghe e magia.