L’equinozio di autunno dà inizio al “semestre oscuro”
Oggi, 22 settembre 2024, arriva ufficialmente l’autunno nell’emisfero settentrionale (boreale), mentre in quello meridionale (australe) arriva la primavera. L’equinozio di autunno, ossia il momento astronomico che segna la fine dell’estate e l’inizio della stagione autunnale, si verifica alle 14:43 e si concluderà il 21 dicembre con il solstizio d’inverno. Ma facciamo un passo indietro.
Cos’è l’equinozio e perché la data è variabile?
Data e orario dei cambi di stagione variano di anno in anno in quanto l’anno siderale, ovvero il tempo in cui la Terra impiega per compiere un giro attorno al Sole, è più lungo di 6 ore rispetto ai 365 giorni del calendario gregoriano e ciò causa uno scarto temporale che fa slittare i cambi di stagione di qualche giorno e spiega anche l’introduzione degli anni bisestili.
Durante gli equinozi, in tutti i luoghi della Terra la giornata comprende 12 ore di luce e 12 ore di buio (dal latino “aequa nox” ossia “notte uguale al giorno”) e da oggi, 22 settembre, nell’emisfero settentrionale il dì continuerà progressivamente ad accorciarsi, raggiungendo il punto minimo durante il solstizio d’inverno, mentre nell’emisfero meridionale le giornate si allungheranno fino al picco del solstizio d’estate.
Il fascino dell’autunno
L’autunno, che come la primavera viene percepito meno con le sue caratteristiche (foglie che cadono, paesaggi che si tingono di giallo, rossiccio, ruggine e marroncino caldo) in quanto in Italia sembra che ultimamente si passi dal caldo afoso dell’estate al freddo invernale e viceversa – “Non esistono più le mezze stagioni!”, si sente spesso dire – è considerato prezioso e ricco di fascino. Non è raro, infatti, che le foto dei paesaggi in cui l’autunno risplende in tutta la sua bellezza vadano virali sui social.
Ma, paesaggi a parte, l’autunno è un vero e proprio periodo di rinascita, di bilanci e di buoni propositi dopo gli eccessi, la libertà e la spensieratezza dell’estate, rappresentando un inizio dell’anno per tante persone, contrariamente al 1° gennaio.
Da Mabon alla Festa della Luna: l’equinozio di autunno nelle varie culture
Anticamente, l’inizio della stagione autunnale veniva celebrata attraverso molteplici festività pagane per prepararsi ai rigidi mesi freddi e ringraziare la natura dei raccolti e della fine della siccità estiva.
Gli antichi Romani festeggiavano la dea Pomona, che proteggeva i frutti e gli ulivi. Presso le comunità celtiche, veniva celebrato il Mabon, il Grande Sole, dio della vegetazione: tutto rallentava come la natura e ci si preparava a rinascere e fiorire in primavera, si ringraziava per la vendemmia e il vino, anch’esso prodotto al buio come i mesi cui si stava per andare incontro e per i rigogliosi raccolti dell’anno.
L’inizio dell’autunno era anche periodo di purificazioni, attraverso riti che si pensava avrebbero liberato dalla negatività accumulata durante l’anno, un momento di pausa per riflettere sull’importanza della vita e delle cose belle da essa offerte.
Nei Paesi dell’Asia orientale, come la Cina e il Vietnam, in questo periodo ci si prepara alla Festa della Luna, in onore alla luna piena dei giorni precedenti, che, attraverso la sua luce, permette di raccogliere i frutti della vegetazione anche nelle ore notturne.
In molti Paesi del mondo occidentale, l’autunno viene anche associato ad Halloween, ormai sempre più popolare, soprattutto tra i giovani, quindi le zucche stregate, i fantasmi e lo scambio di dolcetti stanno prendendo piede anche in località in cui prima ci si limitava alle celebrazioni per tutti i Santi e per i Morti.
Articolo pubblicato su Sardegna Live.
Consigli di lettura
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Crediti fotografici
In apertura, foto di Valentin da Pixabay.
Mi chiamo Alessandra Leo, sono laureata in Scienze della Comunicazione e pubblicista.
Adoro il mondo beauty, in particolare il make-up e la skincare, ma un’altra mia passione è l’esoterismo e tutto ciò che riguarda streghe e magia.