Mabon, la festa delle Wicca

Origini e significato di Mabon

Con settembre arriva l’equinozio d’autunno, Mabon, la prima delle festività del semestre oscuro. Questa fase rappresenta un momento critico nel percorso del sole che incrocia l’equatore celeste, ma in senso inverso rispetto all’equinozio di primavera, perché passa dall’emisfero settentrionale dello zodiaco al meridionale, scendendo negli Inferi. Ancora una volta, luce e tenebra saranno uguali per un giorno, ma in questo caso sarà il “principio dell’oscurità” a crescere.

In questo periodo dell’anno, la terra è ancora ricca di frutti e di abbondanza, ma presto la natura sarà nuovamente fredda e dura e, per questo, presso i popoli antichi, l’equinozio autunnale era un momento di solenne celebrazione.

La terra ha potuto risplendere di tutta la sua bellezza, ha donato tutti i suoi frutti, il sole ha illuminato con tutta la sua luce e nutrito con tutto il suo calore: la natura ora è stanca e deve riposare. Ogni creatura, uomini compresi, guardano quel riposo con giustificato timore: non è detto che la passata abbondanza torni, nessuno sa cosa aspettarsi, così questo è un momento carico di attesa, paura e speranza allo stesso tempo.

La festa di “mezzo autunno”

“Nel mese del passaggio
nel difficile varco fra i mondi
l’augurio di custodire
mentre il buio avanza
la memoria della luce…”

Nella religione Wicca e nei movimenti neopagani, l’equinozio ha preso il nome di Mabon, dedicato alla divinità celtica Maponos.

In realtà, presso i Celti, quella di Mabon non era una ricorrenza ben definita ma si trattava di una festa intermedia, una sorta di prolungamento della ricorrenza precedente (Lughnasadh) e l’annuncio di quella successiva (Samhain): il nome più corretto per indicarla sarebbe, appunto, “mezzo autunno“.

Maponos, il figlio della luce, deve lasciare il suo posto di amante della terra a Cernunnos, il proprio rivale detronizzato; con Mabon il cerchio si chiude, l’anno volge al termine ed è tempo di bilanci. Naturalmente i temi principali di questo Sabbat sono:

  • preservazione della fertilità della terra;
  • chiusura dell’anno con una festa;
  • preparazione delle condizioni per la venuta del “trionfo dell’oscurità”.
Mabon, ruota celtica.
Ruota celtica. Foto di Jolene Simon da Pixabay.

Come prepararsi al Mabon

La prima cosa da fare è accogliere le energie della stagione, cominciando così ad allinearsi con il ciclo dell’anno. Dopo una pulizia purificatrice delle stanze, preparate dei centrotavola con frutta di stagione, specialmente uva, grano e melagrane, simbolo del raccolto.

Affinché il calore e la luce del sole non abbandonino del tutto la vostra dimora, sostituite le tovaglie chiare e fresche con dei bei tappeti, copritavola in lana e dai colori caldi e autunnali.

Le decorazioni tipiche di questo periodo dell’anno comprendono anche la cornucopia, ovvero il corno dell’abbondanza colmo di frutti, a significare in modo simpatetico l’abbondanza dei doni della Madre.

Pietanze tradizionali di questo periodo sono il pane di grano, i fagioli, le patate e le zucchine al forno.
Il fuoco viene acceso con le foglie secche che si raccolgono in giardino.

Essendo un periodo di bilanci e di riflessioni, sono molto indicati gli esercizi di rilassamento e di meditazione. Se ne avete la possibilità, concedetevi una breve vacanza con l’esclusivo scopo di riposare.

L’equinozio d’autunno è il periodo ideale per le passeggiate ed escursioni in campagna e in collina, per salutare la natura che si prepara al suo riposo invernale.

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Crediti fotografici

In apertura, foto di Katuschka da Pixabay.

Scritto da:

Alessandra Leo

Mi chiamo Alessandra Leo, sono laureata in Scienze della Comunicazione e pubblicista.
Adoro il mondo beauty, in particolare il make-up e la skincare, ma un'altra mia passione è l'esoterismo e tutto ciò che riguarda streghe e magia.