The Fall

Quando ho visto la notizia quasi non potevo crederci: Netflix ha rilasciato in questi giorni le tre stagioni di The Fall, caccia al serial killer. Inutile dire che ho già iniziato il rewatch e in questo articolo vi spiego perché, secondo me, non potete perdervi questa “breve” serie.

La trama di The Fall

Scritta e ideata da Allan Cubitt, questa serie è stata trasmessa per la prima volta nel 2013 su Rté One, canale irlandese, e su Bbc Two, rete britannica, poi andata in onda in Italia su Sky Atlantic e su Rai 4. Le tre stagioni (2013, 2014 e 2016) raggruppano un totale di sole 17 puntate, della durata media di circa un’ora.

Sì lo so, tra Netflix, Prime, Disney Plus e le altre piattaforme, la scelta di serie a tema serial killer è infinita. The Fall è diversa dalle solite. Anzitutto non è un giallo: fin dalle prime scene conosciamo sia l’assassino che il suo cacciatore.

Paul Spector è un tranquillo marito ed affettuoso padre di due bambini, lavora come terapista del lutto durante il giorno, mentre di notte si presenta come volontario in un centro d’ascolto. In realtà si capisce fin da subito che il lavoro notturno altro non è che una copertura per dare sfogo ai suoi istinti psicopatici, che lo portano ad uccidere donne in carriera, di cui conserva ricordi e feticci in un macabro diario.

Stella Gibson è il sovrintendente della polizia chiamato appositamente da Londra per risolvere un delitto. Già dalla prima puntata sospetta di trovarsi di fronte non solo un “normale” omicida, ma un killer seriale. Il sospetto diventa certezza con la scoperta della terza vittima, nella seconda puntata.

The Fall i protagonisti

Da questo momento, come si dice, les jeux sont faits e Stella inizia la caccia al serial killer, mentre Paul, ancora del tutto ignaro dell’esistenza del sovrintendente, individua la sua prossima vittima ed inizia ad organizzarne la meticolosa uccisione.

La caccia prosegue tra alti e bassi, come il gatto col topo, per tutte e tre le stagioni e, come in tutti i thriller classici, si conclude con la cattura dell’assassino già alla fine della seconda stagione. Il finale però non è come ci si aspetta e (in questo risiede a mio parere la sua originalità) fino all’ultima puntata lo spettatore si chiede se Paul riuscirà a… farla franca.

La narrazione…

Il ritmo della narrazione è lento. Non ci sono inseguimenti mozzafiato, niente scene d’azione veloci, le scene dei crimini sono, paradossalmente, “pulite“, con poco sangue, a tratti direi quasi sterili.

Il racconto è in terza persona e alterna tra loro le azioni di Paul e Stella in modo talvolta ossessivo, fino a creare una sorta di parallelismo tra il vissuto di entrambi. Emblematiche sono le inquadrature della prima puntata, dove Stella si presenta in pigiama, con tanto di maschera all’argilla sul viso, mentre pulisce la vasca da bagno e il lavandino. Un momento di vita banale e quotidiana prima della partenza per Belfast. Nello stesso momento Paul sta effettuando un sopralluogo nella casa della vittima già designata. Passa dal retro, attraverso una finestra, ne visita le stanze e si ferma nel bagno, facendosi un selfie in tutta calma, come un rito “banale e quotidiano“.

L’alternarsi delle due scene dà allo spettatore la sensazione che, aprendo una porta, si possa entrare indifferentemente nell’una o nell’altra casa. Questa sensazione si fa pressante nei momenti di tensione, dove le azioni dell’uno e dell’altra si sovrappongono tra loro fino a sembrare quasi simili, a volte nell’aspetto, a volte nell’esito.

Paradossalmente questa scelta stilistica elimina del tutto, o quasi, la noia e la pesantezza che spesso si avverte quando la parte psicologica è preponderante rispetto a quella d’azione.

E l’ambiente

La serie è ambientata nei quartieri di Belfast, in Irlanda del nord. La città, divisa dalle lotte tra i “papisti” cattolici da un lato e i protestanti dall’altro, è l’emblema dell’antitesi dei ruoli dei personaggi: i buoni e i cattivi, il detective e il killer, la Legge e il Crimine. Le scene si alternano tra le strade con villette a schiera e giardini in ordine, dove vive il Paul “normale“, e i sobborghi di periferia, dove lui si aggira di notte ed ha un suo rifugio segreto.

La politica ha un ruolo marginale, ma è presente: tenta di manovrare le indagini e scagionare il figlio del governatore, che però non è altro che uno spacciatore di droga, sebbene ad alti livelli. Emerge in sottofondo il ritratto di una società che fatica a rimanere a galla, con gravi problemi sociali (e non solo il serial killer), che per sopravvivere deve mostrare una faccia ben definita, poiché ciò che in realtà si nasconde dietro di essa è insopportabile.

Paul Spector in famiglia
Paul Spector in famiglia.

Non solo: questo dualismo si ritrova anche nel singolo. Paul è al tempo stesso uno psicopatico assassino ed un padre amorevole, mentre Stella da un lato è un’irreprensibile professionista, con un alto livello di integrità etica e morale, ma predilige rapporti occasionali, anche con sconosciuti, in cui è lei a detenere il controllo. Misoginia e androfobia si mescolano tra loro confrontandosi su un territorio, quello del sesso, apparentemente normale.

E ancora, le vittime designate sono professioniste affermate, giovani more di indubbia bellezza ed è paradossale quindi vedere il loro killer sposato con una donna mediamente carina e bionda.

I personaggi di The Fall

I protagonisti Paul e Stella sono diversi e simili al tempo stesso. Entrambi tengono un diario, entrambi hanno un trascorso psicologico complesso alle spalle, lui con la madre e lei col padre. Entrambi sono estremamente precisi, freddi e controllati.

Un mondo a parte sono tutti gli altri personaggi, che però sono legati all’uno o all’altra in modo straordinariamente simile, che sia sentimentale, sessuale o semplicemente familiare. Tra i più importanti nella cerchia del protagonista segnalo la moglie di Spector, Sally-Ann, e la figlia, Olivia, che lo idolatra. C’è poi Katie Benedetto, la sedicenne babysitter, affascinata dalla perversione di Paul fino a diventarne un’emulatrice.

Stella e Jim Burns
Stella e Jim Burns.

Dal lato di Stella Gibson lo spettatore è affascinato dai suoi “rapporti“, con uomini o donne senza distinzione, in cui è sempre lei a detenere il potere ed il comando. Spiccano il giovane detective Tom Anderson, che la affianca nelle indagini (e nel letto), il medico legale Reed Smith (una donna) e infine il suo diretto superiore, Jim Burns, col quale Stella ha avuto una storia in passato e che ne è ancora morbosamente attratto.

Gli attori

Ce ne sono diversi degni di nota in questa serie, vi cito qui i miei preferiti.

Paul Spector è Jamie Dornan. Al suo terzo ruolo importante, dopo Hans Axel von Fersen in Marie Antoinette di Sofia Coppola (per me una noia mortale) e i nove episodi come lo sceriffo Graham Humbert / Il cacciatore in Once Upon A Time (adorabile), viene scelto come protagonista e grazie alla sua interpretazione viene nominato ai BAFTA come miglior attore nel 2014, vince il premio di stella emergente e miglior attore all’Irish Film and Television Awards.

Quasi tutti però lo riconosceranno come il Christian Grey delle 50 Sfumature di grigio, nero e rosso. Non commento su questo.

Stella Gibson è Gillian Leigh Anderson. A 20 anni dalla prima puntata di X-Files, la nostra amatissima Dana Scully torna alla grande interpretando quello che lei stessa ha definito, in diverse interviste, come “il miglior personaggio” della sua carriera. Non vi cito nemmeno le due splendide Margaret Thatcher in The Crown e Jean Milburn in Sex Education. Per me Gillian ha trovato in Stella la sua perfezione.

Tom Anderson è Colin Morgan. O, meglio ancora, Merlino nell’omonima serie TV.
Reed Smith è Archie Panjabi. A partire dal 1993, anno di uscita di X-Files, a differenza di Gillian, ha collezionato una serie infinita di ruoli in film e serie TV di cui sicuramente il più conosciuto è Kalinda Sharma in The Good Wife.
Jim Burns è John Lynch. Anche qui una serie notevole di ruoli, di cui ricordo piacevolmente Papa Sisto IV ne I medici.

Poi ancora Niamh McGrady come Danielle Ferrington, Aisling Franciosi come Katie Benedetto, Bronagh Waugh come Sally-Ann Spector e tanti tanti altri.

Curiosità

Ecco infine qualche simpatico aneddoto che ho scoperto sulla serie:

  1. Premiata con il BAFTA per la migliore interpretazione maschile (Jamie Dornan) e l’Irish Film and Television Award come miglior serie drammatica, The Fall ha esordito in Gran Bretagna nel maggio del 2013 come il drama di maggior successo dal 2005, un risultato straordinario che le ha permesso di conquistare il rinnovo per una seconda stagione appena due settimane più tardi.

  2. Inizialmente l’attore Jamie Dornan si era presentato per il provino per il ruolo dell’ufficiale di polizia, ma quando la produzione lo ha esaminato ha trovato in lui il killer perfetto.

  3. Gillian Anderson ha amato così tanto il personaggio di Stella che dalla seconda stagione è anche produttrice dello show.
  4. Una piccola perla per intenditori: gli autori hanno voluto dare ai protagonisti (e non solo) cognomi in qualche modo legati all’ambito della musica. Spector e Gibson sono due note marche produttrici di chitarre.
    Questo perché, come dice Stella, “scoprirete ben presto che è proprio vero che il diavolo è nei dettagli“.

Buona visione. Io vado a godermi le puntate che mi restano 🙂

Vi aspetto alla prossima
Annalisa A.

Scritto da:

Annalisa Ardesi

Giunta qui sicuramente da un mondo parallelo e da un universo temporale alternativo, in questa vita sono una grammar nazi con la sindrome della maestrina, probabilmente nella precedente ero una signorina Rottermeier. Lettrice compulsiva, mi piace mangiare bene, sono appassionata di manga, anime e serie TV e colleziono Lego.
In rete mi identifico col nick Lunedì, perché so essere pesante come il lunedì mattina, ma anche ottimista come il “primo giorno di luce”.
In Inchiostro Virtuale vi porto a spasso, scrivendo, nel mio modo un po’ irriverente, di viaggi, reali o virtuali.
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