Frase passiva in cinese
Come si forma la frase passiva in cinese? Dove si inserisce la preposizione 被? Scopriamolo in questo articolo!

Molte azioni sono formate da due parti: chi le compie e chi le subisce. Concentrando l’attenzione su quest’ultima, come possiamo costruire la frase passiva in cinese?

Per formarla non possiamo fare a meno del carattere 被 (bèi) il quale, in tale contesto, è traducibile con la nostra preposizione semplice o articolata “da”.

Anche per altri aspetti la costruzione della frase è simile a quella in italiano, nonostante non ci sia un’esatta corrispondenza tra le due lingue. Tuttavia la struttura cinese non presenta particolari difficoltà per cui può essere imparata facilmente.

A questo punto non ci rimane che scoprire in che modo dobbiamo utilizzare la preposizione 被 e, soprattutto, come costruire la frase passiva in cinese.

Ripasso e approfondimento

Per chi ha iniziato a studiare il cinese da poco, forse la frase passiva in cinese non è l’argomento ideale da affrontare. Per questo motivo, come di consueto, uso questo piccolo spazio per consigliarvi alcuni miei vecchi articoli che potrebbero risultarvi più utili.

In questi – ai quali potete accedere cliccando sui rispettivi link in basso – ho provato a spiegare le basi del cinese, dalla pronuncia alla scrittura. Come sempre ve ne illustro a grandi linee il contenuto con l’ausilio di una parola. Quella di oggi, per restare in tema, è 被 (bèi, coperta):

  • caratteri cinesi: un errore comune è pensare che il cinese sia composto esclusivamente da ideogrammi. La scrittura, in realtà, è composta da caratteri. 被, nello specifico, è un composto fonetico;
  • radicali: a sinistra del carattere troviamo il radicale “vestito” 衣 (nella variante 衤), il quale ci dà un’idea generica del significato del sostantivo 被 “coperta”;
  • composti fonetici: sulla destra troviamo invece il componente fonetico 皮 (pí) il quale, indicativamente, fornisce il suono “bei” al carattere;
  • pinyin: la pronuncia della sillaba “bei” è simile all’italiano;
  • toni: a differenza della nostra lingua quello in “bèi” non è un accento ma un tono. In questo caso è il quarto, per cui la pronuncia deve essere discendente e netta;
  • tratti: 被 è formato da 10 tratti, cioè 2 gocce, 2 verticali, 2 discendenti a sinistra, 1 discendente a destra, 1 orizzontale con uncino e 2 orizzontali discendenti a sinistra;
  • ordine dei tratti: se volessimo scrivere 被 correttamente, dall’alto verso il basso e da sinistra verso destra, dovremmo seguire quest’ordine: 丶㇇丨丿丶乛丿丨㇇㇏;
  • parole bisillabiche: non tutte le parole cinesi sono monosillabiche. 被, ad esempio, possiamo trovarlo nei termini 被子 (coperta) e 被动 (passivo);
  • caratteri tradizionali: se usassimo i caratteri tradizionali anziché quelli semplificati, la scrittura di 被 sarebbe assolutamente identica.

Frase passiva in cinese

Per fare un confronto tra il prima e il dopo, vediamo innanzitutto la struttura di base della frase attiva in cinese:

Soggetto + Verbo (+ Oggetto)

Ad esempio:

  • 妈妈水果 (māma chī le shuǐguǒ, la mamma ha mangiato la frutta);
  • 爷爷报纸 (yéye kàn le bàozhǐ, il nonno ha letto il giornale);
  • 那个人我的手机 (nà ge rén tōu le wǒde shǒujī, quella persona mi ha rubato il telefono).

Dai colori nella traduzione possiamo capire facilmente come la frase attiva cinese coincida con quella della nostra lingua.

Frase passiva

Considerando che come in italiano il verbo deve essere transitivo, la struttura più semplice della frase passiva è la seguente:

Soggetto + (+ Agente) + Verbo + Altri elementi

Osservando i colori – verde per chi compie l’azione, blu per chi la subisce – vediamo che il soggetto è diventato complemento e viceversa. Diversamente da quanto avviene nella nostra lingua, però, il soggetto non è seguito dal verbo ma dalla preposizione 被.

Per quanto riguarda il verbo è necessario fare una precisazione: se monosillabico non può terminare la frase. In tal caso, infatti, dovrà essere obbligatoriamente seguito da “altri elementi” quali ad esempio complementi di risultato.

Nelle frasi attive proposte, inoltre, avrete notato l’utilizzo della particella 了 aspettuale. Il motivo è che la costruzione con 被 si utilizza quando l’azione descritta è già completata.

Un ultimo aspetto da considerare è il contesto in cui si inserisce la costruzione con 被. Come nell’esempio del telefono rubato, infatti, si utilizza principalmente in senso negativo per indicare episodi sfortunati o indesiderati.

Ad esempio:

  • 水果妈妈 (shuǐguǒ bèi māma chī le, la frutta è stata mangiata dalla mamma);
  • 报纸爷爷 (bàozhǐ bèi yéye kàn le, il giornale è stato letto dal nonno);
  • 我的手机那个人(wǒde shǒujī bèi nà ge rén tōu le, il mio telefono è stato rubato da quella persona).

NON si può dire:

  • 水果被妈妈吃;
  • 报纸被爷爷看;
  • 我的手机被那个人偷.
Omettere il complemento d’agente

Nella struttura di base ho indicato il complemento d’agente tra parentesi: come in italiano, infatti, è possibile ometterlo qualora non sia chiaro o sia ininfluente chi ha compiuto il fatto.

Attenzione a non fare traduzioni letterali: rispetto alla nostra lingua, infatti, la preposizione non può essere rimossa, per cui 被 rimarrà comunque nella frase.

Ad esempio:

  • 水果(shuǐguǒ bèi chī le, la frutta è stata mangiata);
  • 报纸 (bàozhǐ bèi kàn le, il giornale è stato letto);
  • 我的手机(wǒde shǒujī bèi tōu le, il mio telefono è stato rubato).

La frase passiva negativa

E se tutte queste azioni non fossero avvenute? In tal caso avremo bisogno delle negazioni interscambiabili 没 (méi) o 没有 (méiyǒu). In queste frasi, poiché non c’è un completamento dell’azione, non possiamo usare la particella 了.

All’interno della frase la negazione si posizionerà tra il soggetto e la preposizione 被, per cui:

Soggetto + / 没有 + (+ Agente) + Verbo

Ad esempio:

  • 我的主张没有接受 (wǒde zhǔzhāng méiyǒu bèi jiēshòu, la mia proposta non è stata accettata);
  • 录取 (nǐ méi bèi lùqǔ, non sei stato ammesso).

Per costruire la frase passiva in cinese quindi, abbiamo bisogno della particella 被 la quale, nelle frasi più semplici, si posiziona subito dopo il soggetto; in caso di negazione, invece, seguirà quest’ultima. Detto questo non mi resta che salutarvi: 再见!

Scritto da:

Mauro Bruno

Classe 1986. All'università ho scoperto la lingua cinese ed è stato amore a prima vista, tanto che da allora ho continuato a studiarla da autodidatta.
Nel blog, oltre a parlarvi della cultura cinese, cercherò di rendervi più familiare una delle lingue più incomprensibili per antonomasia.
Potete contattarmi scrivendo a: m.bruno@inchiostrovirtuale.it