Un itinerario tra natura, archeologia e arte
L’arrivo dell’estate ci offre l’occasione per farvi conoscere Tortolì-Arbatax: una ridente località costiera della Sardegna centro-orientale, destinazione ideale per vacanze che coniugano il relax alla scoperta. Tra una passeggiata sul Lungomare o tra querce secolari e un bagno in acque cristalline e incontaminate, infatti, potrete esplorare le rovine delle civiltà nuragiche, scrutare il panorama dalle torri di avvistamento aragonesi o ammirare le sculture di artisti contemporanei disseminate nel territorio.
Dunque, se vi abbiamo incuriosito e state meditando un viaggio a Tortolì-Arbatax, questi sono i luoghi che dovreste assolutamente visitare:
1) Le spiagge di Tortolì-Arbatax
Le spiagge rappresentano la principale attrazione turistica di Tortolì-Arbatax. Ce ne sono per ogni gusto, tutte ad accesso libero. Da nord a sud, troviamo:
- Riva di Ponente, la spiaggia lagunare. Una mezzaluna di fine sabbia dorata adatta alle famiglie con bambini piccoli al seguito, per via dell’acqua bassa;
- Rocce rosse, la spiaggia sassosa antistante le maestose scogliere di porfido rosso, frequentata da tuffatori provetti;
- Cala Moresca, in pieno centro abitato ad Arbatax, consigliata per lo snorkeling vista la bellezza dei fondali;
- Porto Frailis, la piccola baia vicina ad Arbatax, attrezzata anche per gli sport acquatici come il canottaggio e il windsurf;
- San Gemiliano, da cui si può raggiungere l’omonima torre di avvistamento aragonese, che è possibile visitare dall’interno dopo il restauro;
- Basaura, il punto di ritrovo per gli amanti della movida, e poco più avanti la dog beach di Zaccurru, dove i cani hanno libero accesso;
- S’orologiu, una spiaggia tranquilla dalle acque profonde, non adatta ai bambini, nei pressi della quale atterrano i paracadutisti;
- Lido di Orrì, a 4 km dal centro abitato di Tortolì, si caratterizza per la sabbia bianca finissima e l’acqua cristallina poco profonda. Fornita di ogni servizio, è perfetta per le famiglie e gli amanti della comodità;
- più a sud, si susseguono le spiagge di Foxilioni, Musculedda, Golfetto e Cala Ginepro, ben riparate dalla fitta vegetazione e dalle rocce granitiche;
- infine Cea, 3,5 km di sabbia dorata tra Tortolì e Bari Sardo. La cresta di porfido rosso, che si estende dalla collina al mare, e i due faraglioni al largo (Is scoglius arrubius) ne rappresentano il tratto distintivo. I faraglioni sono localizzati a 300 m dalla riva, in direzione della cresta rocciosa; possono essere raggiunti a nuoto dai più esperti e permettono di tuffarsi da un’altezza di 20 m.
2) Il complesso archeologico di S’ortali ‘e su monti
Sulla strada che dal centro abitato di Tortolì conduce al lido, all’altezza del secondo chilometro, si può svoltare a destra per raggiungere il complesso archeologico di S’ortali ‘e su monti, in località San Salvatore. Il sito, ubicato nell’avvallamento tra due colline contigue (da cui il toponimo), attesta l’insediamento umano tra il Neolitico e il Bronzo ed è tra i più completi della Sardegna.1
S’ortali ‘e su monti, infatti, comprende:
- una domu de janas, sepoltura scavata dall’uomo nella roccia, risalente al 3500 a.C.;
- due menhir, megaliti contemporanei alla domu de janas, anch’essi correlati al culto dei morti. In origine erano 25, ma furono quasi tutti riutilizzati per costruire il nuraghe e la tomba dei giganti;
- un circolo megalitico, del diametro interno di 12 metri, nel quale sono stati rinvenuti cocci di ceramiche della Cultura di Monte Claro (2500 a.C.);
- un nuraghe complesso a pianta ellittica, inconsueta nell’isola, risalente al 1500 a.C. È formato da tre torri (secondo alcuni autori quattro, ma gli scavi devono ancora confermarlo) collegate da un antemurale;
- un granaio formato da dieci silos, il maggiore della Sardegna, a nord dell’antemurale;
- un villaggio di capanne, tutte dotate di macine per il grano, addossate all’antemurale:
- una tomba dei giganti, sepoltura collettiva contemporanea al complesso nuragico.
S’ortali ‘e su monti è visitabile a pagamento, maggiori dettagli sulla pagina Archeologia a Tortolì.
3) Gli spazi verdi di Tortolì-Arbatax
Nel territorio di Tortolì-Arbatax sono presenti due spazi verdi che consentono di dedicarsi ad attività ricreative, allenarsi o semplicemente rilassarsi:
- il parco comunale “La sughereta”, che si contraddistingue per una vegetazione ricca di querce da sughero. Nei suoi 7 ettari sono presenti percorsi benessere, campetti sportivi, aree gioco e aree per i cani, un laghetto con anatre e tartarughe, e un anfiteatro che ospita eventi vari ed eventuali;
- il parco “Batteria”, localizzato sulla collina dominante Arbatax, che prende il nome dalle batterie antiaree poste a difesa del porto durante il secondo conflitto mondiale.
4) Il museo di arte contemporanea Su logu de s’iscultura
Su logu de s’iscultura (il luogo della scultura) è un museo a cielo aperto che ospita sculture fisse, giganti, distribuite in tutto il territorio di Tortolì-Arbatax. È nato nel 1994 con l’idea di migliorare l’arredo del centro abitato e delle zone circostanti, grazie al contributo di artisti del calibro di:
- Mauro Staccioli (Scultura 1995, viale Europa, Arbatax);
- Ascanio W. Renda (Wetterfahne, viale Arbatax, Tortolì);
- Pietro Coletta (Sinergie, nei pressi de “La sughereta”);
- Maria Lai (Il tempo dell’arte, San Gemiliano);
- Hidetoshi Nagasawa (Giardino di mirto, Porto Frailis);
- Antonio Ievolella (Scultura 1997, via Monsignor Virgilio, Tortolì);
- Alfredo Pirri (Ratto d’Europa, Municipio di Tortolì);
- Alessandra Bonoli (Magnete, Santa Lucia);
- Umberto Mariani (Grande sipario, piazza Racugno, Tortolì);
- Massimo Kauffman (Cella osservatorio di stella, Lido di Orrì);
- Corrado Bonomi (Non omnis moriar, via Monsignor Virgilio, Tortolì);
- Giovanni Campus (Forma: rapporti e misure, Monte Attu);
- Gianfranco Pardi (Nagjima, Porto Frailis);
- Maurizio Bertinetti (Souvenir, Arbatax);
- Igino Panzino (Scultura 2003 ad Arbatax e Monumento ai caduti sul lavoro a Tortolì);
- Alex Pinna (Big Pinocchio, viale Pirastu, Tortolì).
Le opere sono visibili nel video qui sotto.
Il museo è dotato anche di una sala espositiva interna, ubicata nell’ex mercato civico di Tortolì, dove vengono allestite mostre temporanee.
5) Il borgo marinaro di Arbatax
Per chi viene in vacanza a Tortolì-Arbatax, la visità al borgo marinaro è d’obbligo. Posizionato alle pendici di Capo Bellavista, sede della stazione meteorologica dal 1914, il borgo si sviluppa attorno a Cala Genovesi, il porticciolo antico. Nei pressi si trovano: la stazione, capolinea della tratta Arbatax-Mandas del trenino verde; il porto commerciale, che comunica con Genova e Civitavecchia; il piazzale delle Rocce Rosse, che in estate ospita festival come il Rocce rosse blues e il Red valley.
Una costruzione che non può passare inosservata percorrendo il Lungomare è la torre di Arbatax, o torre di San Miguel, eretta nel Cinquecento per contrastare le incursioni dei corsari Barbareschi.2 L’etnologo e linguista tedesco Max Leopold Wagner ha ipotizzato che Arbatax derivi dall’arabo arbet eshr (quattordici), a indicare la 14a torre costiera; ma questa ipotesi è stata scartata in quanto un termine simile – Arbataxara – compariva nel Compasso del navigare, un documento di navigazione del 1296, di gran lunga antecedente all’edificazione della torre.3 Recentemente ristrutturato, oggi il monumento viene aperto in occasione di eventi e mostre.
Dal secondo venerdì di luglio fino alla domenica, la via del Lungomare si anima in occasione della festa di Stella maris, la Madonna Stella del mare, protettrice del luogo. Per l’occasione il comitato organizza spettacoli, la sagra delle cozze il venerdì e quella del pesce fritto il sabato, mentre la via si riempie di bancarelle di artigianato sardo, torrone e altri prodotti tipici. I festeggiamenti culminano verso la mezzanotte di domenica, con i fuochi d’artificio che illuminano il porto.
Consigli di lettura
Se l’articolo vi è piaciuto, venite con noi alla scoperta di San Gemiliano e le sue bellezze.
Riferimenti bibliografici:
- Archeologia in Sardegna. Tortolì: parco archeologico S’ortali e su monti;
- Tonino Loddo, Arbatax. La cultura, la storia, Carlo Delfino editore, ISBN: 9788871385167;
- Paolo Pastonesi, Tortolì celu inferru: la storia, i luoghi, le tradizioni del territorio di Tortolì e Arbatax, Spino D’Adda, Grafica G.M., 1991.
Crediti fotografici
In apertura, foto di SardiniaNatour.
Giornalista pubblicista, ex collaboratrice de L’Unione Sarda.
Sono cofondatrice e caporedattrice di Inchiostro Virtuale.
Per contattarmi, inviate una mail a: j.zanza@inchiostrovirtuale.it