Volete studiare il cinese solo con le lettere dell’alfabeto senza imparare i vari caratteri? In questo articolo vi spiego perché è una scelta folle!
Il cinese non è una lingua semplice: molte parole simili o identiche, suoni diversi dall’italiano e, soprattutto, una scrittura più unica che rara. Quest’ultimo motivo genera una delle domande più frequenti da parte di chi vuole conoscere questa lingua: è possibile studiare il cinese solo con le lettere dell’alfabeto senza dover imparare i caratteri?
Si tratta di un dubbio più che legittimo. Il desiderio, infatti, è quello di studiare una lingua in apparenza incomprensibile “occidentalizzandola” nella scrittura, in modo da renderla più semplice e chiara.
Dal mio punto di vista, però, si tratta di una follia. Nel corso di questo articolo, quindi, vi spiegherò le ragioni per cui studiare il cinese solo con le lettere dell’alfabeto non solo non è più semplice e/o comprensibile, ma non è nemmeno utile.
Ripasso e approfondimentoAvete iniziato a leggere questo articolo perché, in realtà, siete davvero intenzionati a studiare il cinese solo con le lettere dell’alfabeto? In tal caso, dopo aver letto i motivi per cui è folle, vi consiglio di dare un’occhiata ai miei vecchi articoli – ai quali potete accedere tramite i link sui rispettivi nomi – in cui ho provato a far conoscere le basi del cinese in tutti i suoi aspetti, dalla pronuncia alla scrittura. Come sempre, attraverso l’ausilio di una parola, vi illustro a grandi linee il contenuto dei vari argomenti. Quella di oggi è 雨 (yǔ, pioggia):
|
Studiare il cinese solo con le lettere dell’alfabeto
Parto innanzitutto da una premessa: chi impara una lingua, qualunque essa sia, lo fa per motivi personali (viaggi, lavoro, curiosità, ecc.). C’è chi vuole arrivare a parlare come un madrelingua e chi si accontenta di capire “ciao”, “buongiorno” e “buonasera”. Non tutte le ragioni che vi esporrò, quindi, possono adattarsi alle esigenze di ciascuno di voi.
Il vostro livello è pari a quello di un analfabeta
Studiare il cinese solo con le lettere dell’alfabeto significa che, qualsiasi livello raggiungiate, non sarete comunque in grado di leggere e scrivere.
Immaginiamo che stiate imparando la lingua da diverso tempo e che ormai conosciate un buon numero di parole. Per rendervi conto dei vostri progressi, e trarne un minimo di soddisfazione, volete provare a leggere un testo cinese online per vedere cosa riuscite a capire. Questo è quello che si presenta davanti a voi:
Non conoscete Baidu? Scoprite di cosa si tratta nell’articolo su internet in Cina!
Ve lo posso dire con certezza: non capireste assolutamente nulla. I caratteri, infatti, non sono un’alternativa al pinyin ma l’unica scrittura esistente, motivo per cui troverete solo quella.
La stessa cosa può avvenire qualora vogliate migliorare il cinese chattando con un madrelingua. Una delle frasi più elementari che vi potrà chiedere sarà: 你叫什么名字?(come ti chiami?). Voi, che avete imparato a dire “nǐ jiào shénme míngzi?” senza associare il pinyin ai caratteri, non intuireste neanche una parola e non sapreste come e cosa rispondere.
A proposito, eccovi l’articolo in cui spiegavo come chiedere il nome in cinese!
Oppure, volendo fare un esempio terra terra, pensate a un vostro amico che decide di tatuarsi un carattere cinese, come 力, 神 o 虎. La cosa paradossale è che sarà lui, che non studia il cinese, a dirvi che cosa significa la scritta sulla pelle.
Chiaramente, quando parlo di studiare il cinese con le lettere dell’alfabeto, mi riferisco all’apprendimento del pinyin comprensivo di toni. Perché se qualcuno decidesse di imparare la lingua lasciando perdere anche quelli starebbe solo sprecando tempo. In quel caso, infatti, non solo non sarebbe in grado di leggere e scrivere, ma il cinese non saprebbe neanche parlarlo.
Dove studiate il cinese solo con le lettere?
Finora, però, ho dato per scontato che voi abbiate già imparato numerose parole di cinese. Per arrivare a tanto, infatti, bisogna aver studiato la lingua da qualche parte. Sì, ma dove?
Sicuramente non in un corso frontale o online, dove i caratteri vengono ampiamente letti, scritti e memorizzati. Una buona soluzione potrebbe essere quella di procurarsi un libro, in modo da tralasciarli tutti e imparare solo il pinyin. Ma sapete come sono strutturati i testi di cinese?
Nel vostro caso il successo nello studio sarà inversamente proporzionale al livello che volete raggiungere. In altre parole, più aumenterete di livello e più sarà difficile che riusciate a studiare il cinese solo con le lettere dell’alfabeto.
Prendiamo, ad esempio, un dialogo tratto dal primo volume (su sei) del New Practical Chinese Reader.
In questo caso non avrete alcun problema a fare ciò che desiderate. Potete seguire le interazioni dei personaggi concentrandovi solo sul pinyin e non sui caratteri appena sotto. Seppur con le difficoltà che vedremo in seguito, il vostro studio è quindi fattibile.
Adesso, però, prendiamo un estratto del primo dialogo del secondo volume.
Come potete vedere, del pinyin sono rimasti solo i toni (nei volumi successivi nemmeno quelli). Certo, alla fine della conversazione, come in tutti i libri di lingue, troverete il riepilogo con le parole nuove della lezione, ma come riuscireste a leggere questo dialogo senza conoscere i caratteri (in teoria) già studiati? E in che modo potreste capire, ad esempio, quale sia la posizione e l’utilizzo della particella “de” 得?
Io ne ho parlato nell’articolo sul complemento di grado in cinese!
Ovviamente la situazione non cambia prendendo un libro qualsiasi in italiano, poiché l’impostazione dei dialoghi è pressoché identica.
Più complicato
Concentriamoci ora sul contenuto: siamo davvero sicuri che “occidentalizzando” il cinese sia più semplice da studiare e imparare?
Pensiamo, ad esempio, alle parole 是 (essere), 室 (stanza), 市(mercato/città), 事 (cosa), 试 (provare), 视 (guardare) e 式 (stile). Se studiassimo senza i caratteri, tutti questi significati sarebbero racchiusi nella sillaba “shì”. Ciò significa che parole di comprensione immediata necessiterebbero di uno sforzo maggiore non richiesto.
Ad esempio:
Anche con solo il pinyin questa frase non è così difficile. Ma per capire se i due “de” sono l’equivalente di 的, 得 o 地 occorre capire bene il significato delle altre parole e la loro posizione. Nessuna difficoltà, invece, leggendola con i caratteri:
|
Inoltre, senza creare frasi troppo complicate, è impossibile capire il sesso della terza persona leggendo solo il pinyin. Lui (他), lei (她) ed esso (它), infatti, si pronunciano tutti “tā”.
Ad esempio:
Così è impossibile dire con certezza di chi si sta parlando nella frase. Potrebbe trattarsi di due animali, due uomini, due donne o un uomo e una donna. E in quest’ultimo caso, poiché la frase è un confronto sull’altezza, non potremmo mai essere sicuri su chi sia più alto di chi. Guardate, invece, come è chiaro con i caratteri:
|
Certo, nella lingua parlata non abbiamo sottotitoli, per cui il significato dei vari omofoni lo si capisce dalla posizione nella frase e dal contesto. Ma perché complicarci la vita in quella scritta?!
Come esempio estremo vi propongo il poema 施氏食狮史 “Il poeta mangiatore di leoni nel covo di pietra”, di cui trovate il testo nell’articolo sul pinyin.
Meno chiaro
Un altro aspetto da considerare è quello delle parole bisillabiche. È vero, queste ci aiutano a distinguere numerosi termini che, altrimenti, sarebbero omofoni. Ma non è a questo che mi riferisco. Sto parlando, invece, del perché determinate sillabe siano state combinate per formare una nuova parola.
Omettendo i caratteri, infatti, non solo la memorizzazione di parole più lunghe risulterà essere più complicato, ma il loro significato sarà anche meno chiaro.
Ad esempio:
Dal pinyin non abbiamo aiuti particolari per la memorizzazione. Inoltre non abbiamo alcuno spunto per capire l’origine del nome. Proviamo ora a leggere la stessa parola con i caratteri:
Molto più semplice: 再 (zài) significa “di nuovo” e 见 (jiàn) “vedere”, per cui il significato di “arrivederci” è logico e immediato. O ancora:
Formato da 红 (hóng, rosso), 绿 (lǜ, verde) e 灯 (dēng, luce/lampada). Lo memorizzereste così facilmente leggendo solo hónglǜdēng? Prima, invece, ho elencato diverse parole aventi “shì” come pinyin. Sapreste riconoscere, senza l’ausilio dei caratteri, a quale corrisponde quello qui presente?
In questo caso non ho scritto volutamente la traduzione perché, a meno che non conosciate già il termine, non potreste rispondere alla mia domanda. E se leggeste solo i caratteri?
Pur senza conoscerne il significato capite subito che si tratta di una parola inerente a una stanza (室). Questa è quella in cui si insegna (教), per cui è un’aula o una classe. |
Allora, qualora l’aveste pensato, siete ancora convinti che sia meglio imparare il cinese solo con le lettere dell’alfabeto? In ogni caso vi consiglio di non snobbare i caratteri, in quanto rendono questa lingua unica e affascinante. Detto questo non mi resta che salutarvi: 再见!
Classe 1986. All’università ho scoperto la lingua cinese ed è stato amore a prima vista, tanto che da allora ho continuato a studiarla da autodidatta.
Nel blog, oltre a parlarvi della cultura cinese, cercherò di rendervi più familiare una delle lingue più incomprensibili per antonomasia.
Potete contattarmi scrivendo a: m.bruno@inchiostrovirtuale.it