Cosa significa la particella “le” 了 in cinese? Quali sono le sue accezioni? E dove si posiziona nella frase? Scopriamolo in questo articolo!
La scrittura dei caratteri rappresenta per molti un aspetto ostico nello studio della lingua cinese. Esiste, però, un carattere semplicissimo da scrivere ma piuttosto complicato, soprattutto i primi tempi, nel capire il suo utilizzo: mi sto riferendo alla particella “le” 了.
Il primo problema risiede nella mancanza di somiglianze dirette con l’italiano o l’inglese; in secondo luogo l’impossibilità di inserirla automaticamente all’interno della frase in quanto la sua presenza è figlia di un ragionamento per nulla scontato per il nostro modo di pensare.
A complicare il tutto è il fatto che questa particella può svolgere più funzioni, le quali portano con sé significati diversi.
Ma quali sono i significati che può assumere la particella “le” 了? Quando possiamo usarla? E dove si posiziona all’interno della frase? Non ci resta che scoprirlo.
Ripasso e approfondimentoSe vi state affacciando al cinese da poco vi consiglio di lasciar perdere, almeno per il momento, la particella 了. Potreste trovare più utili, invece, i vecchi articoli in cui ho cercato di darvi una mano nel parlare, scrivere e capire il cinese. Come sempre ve li ripropongo tramite i link dei quali, con l’ausilio di un carattere, vi illustro a grandi linee il contenuto. Quello di oggi è 人 (rén, persona):
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Particella “le” 了
了 aspettuale
La particella 了 aspettuale (o aspettiva) ci segnala che l’azione espressa dal predicato si è completata. Questo non significa, però, che la frase deve essere per forza al passato, in quanto potrebbe essere anche al presente o al futuro.
Rispetto all’italiano, infatti, il cinese non ha alcuna coniugazione verbale, motivo per cui il più delle volte è possibile intuire il tempo solo dal contesto.
Quando ricorre con valore aspettuale, 了 si posiziona subito dopo il predicato. Tenete bene a mente questa informazione poiché, come vedrete, sarà molto utile per distinguere i diversi significati della particella.
Ad esempio:
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Quando si può usare
Attenzione, però, la particella “le” aspettuale non può essere inserita sempre e comunque. Se volessimo creare delle frasi finite dicendo, ad esempio, che abbiamo bevuto un caffè, che abbiamo scritto un libro o che abbiamo comprato un paio di scarpe, non potremmo scriverle senza i relativi classificatori.
Questo perché quando l’oggetto è solitamente definito o specifico – o, più semplicemente, quando di solito è introdotto da un classificatore – quest’ultimo non si può omettere.
Ad esempio:
Come frasi finite, invece, NON potremmo dire:
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Se non le intendiamo come frasi finite, però, quelle degli ultimi esempi possono diventare corrette. Ciò può avvenire, ad esempio, in caso di azioni collegate o qualora siano condizione necessaria per un evento successivo.
Ad esempio:
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Quando non si può usare
Oltre al caso già citato esistono altre situazioni in cui non è possibile usare la particella “le” aspettuale. Si tratta dei casi di:
1. Ripetizione del verbo
Ad esempio:
e NON:
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2. Azioni ricorrenti
Ad esempio:
e NON:
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3. Verbi che non possono essere completati
Tra cui: 是 (shì, essere), 需要 (xūyào, avere bisogno) e 觉得 (juéde, pensare).
Frasi negative
Diversamente dalla regola generale, la negazione delle frasi in cui è presente la particella 了 aspettuale non è 不, bensì 没有 (méiyǒu) o più semplicemente 没 (méi). Nella frase negativa, inoltre, il carattere 了 scompare.
Ad esempio:
Se usassimo 不 al posto di 没 (ricordandoci di togliere 了), la frase sarebbe sì corretta, ma avrebbe un significato diverso:
NON potremmo dire:
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了 modale
La particella 了 modale ha la sua funzione di indicare un cambiamento di stato o una nuova situazione precedentemente assente. A differenza di quella aspettuale, però, non si riferisce specificatamente al verbo, bensì al contenuto della frase.
Quando ricorre con valore modale si posiziona sempre alla fine della frase. La difficoltà, quindi, non risiede nella sua collocazione, bensì nel capire se debba essere inserita oppure no, in quanto porta a un ragionamento che l’italiano non richiede.
Prendiamo una frase molto semplice:下雨了 (xiàyǔ le). Lo possiamo tradurre come “piove”, “sta piovendo”, ma in nessuno dei due casi possiamo cogliere la sfumatura data da 了.
La sua presenza, infatti, ci fa capire che prima non pioveva, ora sì. Se dicessimo solo 下雨, quindi, diremmo semplicemente che piove ma senza alcun riferimento sul prima e il dopo.
Come per la particella aspettuale, anche in questo caso può riferirsi a un tempo passato, presente o futuro.
Ad esempio, aggiungendo un semplice riferimento temporale, avremo:
Altri esempi:
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Frasi negative
Anche in questo caso la frase negativa si forma con 没/没有 davanti al verbo e omettendo 了.
Ad esempio:
Come prima, se utilizzassimo 不 cambieremmo il significato delle frasi:
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La particella “le” 了, quindi, può essere aspettuale o modale: nel primo caso indica il completamento di un’azione e si posiziona subito dopo il predicato; nel secondo rivela un cambiamento di stato e va posto alla fine della frase. Detto questo non mi resta che salutarvi: 再见!
Classe 1986. All’università ho scoperto la lingua cinese ed è stato amore a prima vista, tanto che da allora ho continuato a studiarla da autodidatta.
Nel blog, oltre a parlarvi della cultura cinese, cercherò di rendervi più familiare una delle lingue più incomprensibili per antonomasia.
Potete contattarmi scrivendo a: m.bruno@inchiostrovirtuale.it