Uno degli errori più comuni di chi non ha mai studiato il cinese, è pensare che ad ogni carattere corrisponda una parola. In realtà in cinese esistono anche le parole bisillabiche e polisillabiche.
Perché è così importante conoscere l’esistenza delle parole bisillabiche? La risposta è fin troppo ovvia: per dare un senso logico al testo che si ha davanti. Chi si pone questa domanda dimentica, o non sa, che i cinesi, al di là della punteggiatura, non utilizzano alcuno spazio tra una parola e l’altra. Se leggessimo carattere per carattere, il più delle volte ci ritroveremmo con frasi senza senso.
Come sempre vi rimando ai vecchi articoli per capire meglio tutto ciò che riguarda i caratteri, dalla scrittura alla pronuncia. Vi basta cliccare sulle rispettive parole in blu. Oggi prendiamo ad esempio il carattere 学 (xué, studiare), che riproporrò nel testo:
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Distinguere le parole
Per capire un testo, quindi, la prima cosa da fare è quella di identificare le diverse parole. Prima, però, facciamo un tentativo provando a tradurre una frase carattere per carattere.
Ad esempio: 小学生和中学生在学校学习文学。 Pretendendo di tradurre carattere per carattere, il significato della frase sarebbe questo;
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Beh, sicuramente avrete capito che la frase c’entra con lo studiare, ma non ha molto senso. Proviamo però a distinguere le varie parole presenti.
小学生和中学生在学校学习文学。 Le parole, che ho già suddiviso con diversi colori, sono: 小学生 (xiǎoxuéshēng, studente di scuola elementare) Per cui il significato della frase sarà:
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Come fare per capire quando inizia una parola e finisce l’altra? L’unico modo è quello di conoscerne il più possibile. Con un vocabolario limitato si rischia di perdere il significato di molte frasi.
Ad esempio, nella frase precedente ho utilizzato le parole 小学生 e 中学生. Tra le prime parole che si imparano in cinese, troviamo invece: 学生 (xuéshēng, studente), 小 (xiǎo, piccolo) e 中 (zhōng, mezzo/centro). Si potrebbe, quindi, pensare che in quella frase le due parole vogliano dire “piccolo studente” o “mezzo studente”. In realtà 小学 (xiǎoxué) e 中学 (zhōngxué) significano rispettivamente “scuola elementare” e “scuola media”. L’aggiunta del carattere 生 (di 学生) alle due parole, identifica dunque gli studenti di quegli istituti. Oppure prendete la parola 马上 (mǎshàng, subito/immediatamente), intraducibile se non la si conosce, visto che è formata dai caratteri 马 (mǎ, cavallo) e 上 (shàng, sopra). |
Siete curiosi di sapere com’è organizzata la scuola cinese? Ne ho parlato qui!
I cinesi usano la stessa parola per crisi e opportunità?
Se anche voi siete grandi appassionati dei Simpson come me, probabilmente ricorderete questo sketch:
Nel video Lisa, con una frase utilizzata anche da diversi presidenti statunitensi, afferma che “i cinesi usano lo stesso termine sia per crisi che per opportunità”. Inutile dire che quando ho iniziato a studiare questa lingua, una delle mie curiosità più grandi è stata quella di scoprire quale fosse questa parola. Ve lo state chiedendo anche voi? Beh, non esiste! In realtà si tratta di un’errata convinzione che riguarda proprio le parole bisillabiche.
L’affermazione sbagliata, per spiegarla meglio, afferma che “crisi”, in cinese, sia una parola bisillabica che contiene sia il carattere di “pericolo” che quello di “opportunità”. Per i personaggi illustri che l’hanno utilizzata è particolarmente famosa, tanto che anche Wikipedia dedica una pagina all’argomento. In ogni caso vi fornisco qualche esempio supplementare!
La parola incriminata è 危机 (wēijī, crisi), in cui 危 dovrebbe significare “pericolo” e 机 “opportunità”.
危险 (wēixiǎn, pericolo/pericoloso), 危急 (wēijí, critico/situazione disperata), 危害 (wēihài, danno/danneggiare).
飞机 (fēijī, aereo – volare macchinario), 手机 (shǒujī, telefono cellulare – mano macchinario), 司机 (sījī, autista – gestire macchinario) La parola che indica “opportunità” è 机会 (jīhuì), la quale assume tale significato solo in quanto parola bisillabica e non considerando i singoli caratteri. |
Come vengono formate le parole bisillabiche
A questo punto possiamo vedere alcuni dei meccanismi che portano alla formazione, e soprattutto al significato, delle parole bisillabiche. Tra quelle già viste avete già potuto apprezzare, così come in tanti altri aspetti, la grande logica della lingua cinese.
- Caratteri con significato identico
In questo caso si ha una nuova parola che, a sua volta, ha lo stesso significato di quelle che la compongono. Probabilmente vi starete chiedendo che senso ha questa costruzione. Semplicemente, così facendo, è possibile ridurre la confusione nella lingua parlata dovuta dagli omofoni.
Ad esempio: 美丽 (měilì, bella), formato dai caratteri 美 (měi, bella) e 丽 (lì, bella); |
- Caratteri con significato opposto
I significati specifici e contrari, dei due caratteri singoli, concorrono a formare quello generale della parola bisillabica.
Ad esempio: 买卖 (mǎimài, commercio), formato dai caratteri 买 (mǎi, comprare) e 卖 (mài, vendere); |
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Combinazione di verbo e oggetto
Questo tipo di unione non porta ad un unico significato valido per tutti, ma varia da caso a caso. Considerandone solo alcuni, queste parole bisillabiche:
牙疼 (yáténg, mal di denti), formato dai caratteri 牙 (yá, dente) e 疼 (téng, dolore);
飞机 (fēijī, aereo), formato dai caratteri 飞 (fēi, volare) e 机 (jī, macchinario);
读书 (dúshū, studiare), formato dai caratteri 读 (dú, leggere) e 书 (shū, libro). |
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Aggiunta del carattere 子
Molte parole bisillabiche vengono formate con il carattere 子 (zi). Quest’ultimo è un suffisso senza alcun significato ma, come avviene per altri casi, serve principalmente per ridurre la presenza di omofoni.
Attenzione a non confondere il carattere 子 (zi) con l’identico carattere pronunciato al terzo tono: 子 (zǐ, bambino).
Ad esempio: 猴子 (hóuzi, scimmia), formato dai caratteri 猴 (hóu, scimmia) e 子 (zi); |
Parole polisillabiche
Ma le parole cinesi possono essere composte anche da più di due caratteri. Il caso più banale è quello in cui si unisce un carattere singolo ad una parola bisillabica.
Ad esempio: 服务员 (fúwùyuán, cameriere), formato dalle parole 服务 (fúwù, servizio) e 员 (yuán, membro/impiegato); Altri esempi di parole polisillabiche sono: 红绿灯 (hónglǜdēng, semaforo), formato dai caratteri 红 (hóng, rosso), 绿 (lǜ, verde) e 灯 (dēng, lampada); |
Insomma, abbiamo visto che le parole bisillabiche esistono eccome nella lingua cinese. L’ultima che vi propongo in questo articolo, e di cui vi ho già parlato qui, è formata dai caratteri 再 (zài, di nuovo) e 见 (jiàn, vedere): 再见 (zàijiàn, arrivederci)!
Classe 1986. All’università ho scoperto la lingua cinese ed è stato amore a prima vista, tanto che da allora ho continuato a studiarla da autodidatta.
Nel blog, oltre a parlarvi della cultura cinese, cercherò di rendervi più familiare una delle lingue più incomprensibili per antonomasia.
Potete contattarmi scrivendo a: m.bruno@inchiostrovirtuale.it