
La forfora è un inestetismo molto comune che interessa il cuoio capelluto e i capelli. Vediamo che aspetto può assumere, perché compare e come eliminarla.
La forfora è caratterizzata dalla presenza di squame o croste, cioè gruppi di cellule morte che si staccano dal cuoio capelluto, s’incastrano tra i capelli o cadono sulle spalle, causando imbarazzo e bassa autostima. Si stima colpisca il 50% della popolazione adulta mondiale,1 con picchi di prevalenza negli uomini intorno ai 20-30 anni.
Tipologie di forfora
In base alle caratteristiche delle squame, si distinguono due tipi di forfora:
- secca, caratterizzata da squame bianche di piccole dimensioni, dall’aspetto polverulento. Si manifesta quando il cuoio capelluto è carente di sebo (olio cutaneo) protettivo. La forfora secca può accompagnarsi a prurito;
- grassa, caratterizzata da squame gialle, grandi e unte, perché il cuoio capelluto produce più sebo del dovuto. Anche in questo caso può essere presente il prurito.
Quando le croste e il prurito si manifestano con arrossamento e si estendono oltre il cuoio capelluto, si parla di dermatite seborroica.
Qual è la causa della forfora?
Diversi fattori possono contribuire alla comparsa delle antiestetiche squame:
- Malassezia furfur, un lievito normalmente presente nella pelle, che in particolari condizioni può causare infiammazione, prurito e desquamazione. In caso di forfora, M. furfur rappresenta fino al 75% del microbiota cutaneo (comunità di microrganismi);2
- seborrea, la secrezione eccessiva di sebo, che favorisce lo sviluppo della Malassezia. Nella maggior parte dei casi è dovuta agli ormoni maschili (gli androgeni, più alti nella fascia d’età 15-35) che sovrastimolano le ghiandole sebacee;
- shampoo aggressivi, che irritano il cuoio capelluto, provocando prurito e desquamazione;
- suscettibilità individuale, determinata da genetica, stress e alimentazione, benché meno incisiva rispetto agli altri fattori.
I rimedi antiforfora
La forfora è un disturbo piuttosto resistente che tuttavia si può eliminare, o quantomeno controllare, modificando lo stile di vita e utilizzando prodotti specifici. Innanzitutto bisogna smettere di fumare, perché il fumo causa squilibri ormonali e rovina la pelle; dopodiché bisogna assumere cibi ricchi di zinco, selenio, vitamine A e B3, grassi omega-3 e omega-6, importanti per pelle e capelli, quali frutta secca e fresca, verdura e pesce azzurro.
Benché non risolutiva, una dieta equilibrata aumenta l’efficacia dei seguenti trattamenti antiforfora.
1) Gli shampoo antiforfora
Il trattamento della forfora prevede l’uso di shampoo cosmetici o medicati,3 da scegliere in base al fattore scatenante.
1) La forfora è causata da detergenti aggressivi?
Provate gli shampoo oil non oil, che detergono delicatamente il cuoio capelluto solubilizzando il sebo; vanno bene sia per forfora secca, sia per forfora grassa.
2) La forfora è provocata da alterazioni del microbiota cutaneo?
In questo caso sono necessari gli shampoo medicati (classici o oleosi a seconda della sensibilità cutanea) a base di:
- zinc pyrithione: è antibatterico e antifungino a concentrazioni comprese tra lo 0,5% e l’1%. Gli shampoo con zinco piritione sono adatti per l’uso frequente, tant’è che si possono fare 2-3 lavaggi alla settimana. Nel 3% dei casi possono provocare dermatite da contatto;
- selenium sulfide: è antifungino e regola il ricambio cutaneo all’1% di concentrazione. Gli shampoo con disolfuro di selenio si usano 2 volte alla settimana per 2 settimane, poi 1 volta alla settimana per mantenere i risultati. Tendono a scolorire i capelli, perciò non usateli dopo la tinta, e provocano dermatite da contatto nel 3% dei casi;
- piroctone olamine: possiede attività antibatteriche, antifungine e lenitive, a concentrazioni comprese tra lo 0,1% e lo 0,5%. Gli shampoo con piroctolamina sono indicati per l’uso frequente (2-3 lavaggi alla settimana) e raramente causano dermatite da contatto;
- ketoconazolo: è un farmaco antifungino presente nei medicinali senza obbligo di prescrizione. Gli shampoo all’1-2% di ketoconazolo si usano 2 volte alla settimana per 4 settimane come trattamento d’urto, poi 1 volta alla settimana come mantenimento. Possono provocare dermatite da contatto nell’1% dei casi, nonché prurito, bruciore e secchezza cutanea nel 3% dei casi;
- melaleuca alternifolia leaf oil: il tea tree oil è un olio essenziale attivo contro i funghi, perciò è utile contro la forfora.
Gli ingredienti antisettici sopraelencati si possono associare a:
- acido salicilico, che esfolia il cuoio capelluto;
- acido 18-β-glicirretico, che lenisce le irritazioni;
- estratti vegetali, che regolano la secrezione sebacea, come il tè verde.
3) Quali prodotti evitare, invece?
Se soffrite di forfora, a prescindere dalla causa, meglio evitare gel, lacche e schiume, che potrebbero peggiorare la situazione.
Riassumendo:
- la forfora è un inestetismo del cuoio capelluto caratterizzato da desquamazione e prurito, che colpisce il 50% degli adulti;
- la principale causa è il lievito Malassezia, sommata all’aumento della secrezione sebacea e alla suscettibilità individuale;
- il trattamento prevede l’uso di shampoo delicati e/o antisettici, che non irritano il cuoio capelluto e lo disinfettano;
- consigliati tre lavaggi alla settimana per mantenere pulito il cuoio capelluto senza seccarlo o aumentare ulteriormente la secrezione sebacea.
Consigli di lettura
Se l’articolo vi è piaciuto, leggete anche quello dedicato alla “Pelle secca: sintomi, cause e rimedi“.
Riferimenti bibliografici:
- Piérard-Franchimont C, Xhauflaire-Uhoda E, Piérard GE. Revisiting dandruff. Int J Cosmet Sci. 2006 Oct;28(5):311-8. doi: 10.1111/j.1467-2494.2006.00326.x. PMID: 18489295;
- Schwartz JR, Messenger AG, Tosti A, Todd G, Hordinsky M, Hay RJ, Wang X, Zachariae C, Kerr KM, Henry JP, Rust RC, Robinson MK. A comprehensive pathophysiology of dandruff and seborrheic dermatitis – towards a more precise definition of scalp health. Acta Derm Venereol. 2013 Mar 27;93(2):131-7. doi: 10.2340/00015555-1382. PMID: 22875203;
- Borda LJ, Wikramanayake TC. Seborrheic Dermatitis and Dandruff: A Comprehensive Review. J Clin Investig Dermatol. 2015 Dec;3(2):10.13188/2373-1044.1000019. doi: 10.13188/2373-1044.1000019. Epub 2015 Dec 15. PMID: 27148560; PMCID: PMC4852869.
Crediti fotografici
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L’articolo ha uno scopo puramente illustrativo e non sostituisce il rapporto medico-paziente.

Pubblicista, ex collaboratrice de L’Unione Sarda.
Sono cofondatrice e caporedattrice di Inchiostro Virtuale.
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