Esercizio fisico. Foto di Ovidiu Negrea da Pixabay.

La scoperta del Massachusetts General Hospital di Boston

Che l’esercizio fisico faccia bene alla salute cardiovascolare è ormai assodato: infatti, praticare almeno 150 minuti alla settimana di attività aerobica a intensità moderata, riduce il grasso viscerale1 (il più pericoloso per il cuore, giacché comprime i vasi addominali); tuttavia, secondo i risultati di uno studio pubblicato il 15 aprile sul Journal of the American College of Cardiology, i benefici si potrebbero ascrivere anche ai cambiamenti indotti dalla regolare attività fisica nel cervello.2

L’esercizio fisico riduce i segnali cerebrali di stress

La ricerca – coordinata dal dottor Ahmed Tawakol, cardiologo del Massachusetts General Hospital di Boston – ha esaminato i dati della Mass General Brigham Biobank riguardanti 50.359 sessantenni, in particolare:

  • il tempo dedicato all’esercizio fisico, stimato attraverso un sondaggio;
  • l’attività cerebrale legata allo stress, monitorata con le tecniche di neuroimmagine;
  • l’attività cardiaca, misurata con l’ECG digitale.

L’analisi ha evidenziato una correlazione inversa tra la quantità di esercizio fisico e il rischio cardiovascolare, in parole povere: allenandosi di più si rischia di meno. Tawakol e colleghi attribuiscono questo effetto – almeno in parte – alla riduzione dei segnali cerebrali di stress, noti per causare infiammazione, iperattivazione del sistema nervoso ortosimpatico (che sovrastimola il muscolo cardiaco), pressione alta, indurimento e ispessimento delle arterie.

Contemporaneamente alla riduzione dei segnali di stress, è emerso un potenziamento dei segnali della corteccia cerebrale prefrontale, che controlla il comportamento e le emozioni.

I benefici sono maggiori in caso di depressione

Gli autori hanno valutato anche gli effetti dell’esercizio fisico tra i partecipanti affetti da depressione, riscontrando un aumento dei benefici doppio rispetto a coloro che non ne soffrivano. Inoltre, mentre nei partecipanti sani il rischio cardiovascolare si stabilizzava superati i 300 minuti settimanali di allenamento, nei soggetti depressi il rischio continuava a scendere oltre la summenzionata soglia.

Esercizio fisico, ciclismo.
Il ciclismo è fra le attività consigliate per mantenersi in salute. Foto di Mabel Amber da Pixabay.

Quanto e quale esercizio fisico praticare?

Benché la ricerca non abbia dimostrato un rapporto di causa-effetto tra esercizio fisico, segnali di stress e rischio cardiovascolare, ma una semplice associazione fra i tre, uno stile di vita dinamico è imprescindibile per contrastare l’obesità addominale: un fattore di rischio accertato per l’ipertensione e le cardiopatie (ne abbiamo parlato a proposito della sindrome metabolica).

Con lo scopo di promuovere il mantenimento di una buona salute psicofisica, l’OMS (Organizzazione mondiale della sanità) raccomanda 150-300 minuti alla settimana di attività aerobica a intensità moderata (corsa, ciclismo, nuoto), insieme agli esercizi di potenziamento muscolare (2 o più volte alla settimana) per trarne maggiori benefici.3

Chi ha buona dimestichezza con lo sport può optare anche per i programmi come il crossfit, che alternano il potenziamento muscolare a corpo libero e con i pesi ad attività aerobiche o miste a intensità medio-alta.

Consigli di lettura

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Riferimenti bibliografici:
  1. Powell-Wiley TM, Poirier P, Burke LE, Després JP, Gordon-Larsen P, Lavie CJ, Lear SA, Ndumele CE, Neeland IJ, Sanders P, St-Onge MP; American Heart Association Council on Lifestyle and Cardiometabolic Health; Council on Cardiovascular and Stroke Nursing; Council on Clinical Cardiology; Council on Epidemiology and Prevention; and Stroke Council. Obesity and Cardiovascular Disease: A Scientific Statement From the American Heart Association. Circulation. 2021 May 25;143(21):e984-e1010. DOI: 10.1161/CIR.0000000000000973. Epub 2021 Apr 22. PMID: 33882682; PMCID: PMC8493650;
  2. Zureigat, H, Osborne, M, Abohashem, S. et al. Effect of Stress-Related Neural Pathways on the Cardiovascular Benefit of Physical Activity. J Am Coll Cardiol. 2024 Apr, 83 (16) 1543–1553. DOI: 10.1016/j.jacc.2024.02.029;
  3. physical activity – WHO recommendations.

Per la foto di copertina si ringrazia Ovidiu Negrea da Pixabay.

Scritto da:

Jessica Zanza

Blogger e giornalista, ho collaborato con L'Unione Sarda.
Sono cofondatrice e curatrice editoriale di Inchiostro Virtuale.
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