Vessillo rettangolare della dinastia Qing
Che cosa rappresenta il drago cinese? Quali sono le sue caratteristiche? Come viene raffigurato? Scopriamolo in questo articolo!

Secondo lo zodiaco cinese il 2024 è l’anno del drago, l’unico animale mitologico dell’oroscopo oltre che simbolo della Cina e della sua storia. Tale contesto porta inevitabilmente a chiedersi come mai il drago cinese sia così importante nel Paese.

D’altronde quando pensiamo ai draghi ci vengono in mente degli esseri malvagi, i mostri sputafuoco da affrontare nei racconti medievali. Anche dal punto di vista religioso non godono di buona reputazione, basti pensare alla storia di San Giorgio.

Insomma, nella nostra cultura il drago è, in qualche modo, la rappresentazione del male. Come mai, quindi, i cinesi si riconoscono in questo animale? Si raffigura come in occidente? E quali sono le sue caratteristiche? Non ci resta che scoprirlo.


Drago cinese

Le prime rappresentazioni

Il drago cinese (龙, lóng, 龍 con i caratteri tradizionali), incarnazione del concetto di yang (contrapposto a yin), ha un’origine piuttosto antica. Le sue prime raffigurazioni, infatti, risalgono alla Cina Neolitica, diversi millenni prima dell’anno zero.

Di questo periodo erano caratteristici gli 玉猪龙, meglio noti come “zhūlóng” o “draghi maiale”, manufatti di giada dal valore ornamentale e/o religioso. In questi oggetti l’animale veniva rappresentato con un corpo a spirale in posizione quasi fetale e una testa simile a quella di un maiale – da cui il nome – o, a seconda delle interpretazioni, di un orso.

Drago maiale (玉猪龙)
“Drago maiale” della cultura di Hongshan (4.700-2.900 a.C.)

In altri casi la posizione del manufatto era a C, con forme più aperte e rotondeggianti e la testa, oltre che a quella di un maiale, viene spesso ricondotta a quella di un bue o di un cavallo.

Drago cinese nella Cina neolitica
“Drago maiale” con la tipica forma a C

Le riproduzioni dei draghi si svilupparono poi con la dinastia Shang, regnante tra il 16° e l’11° secolo a.C., assumendo forme sempre più frastagliate ed evolvendosi ulteriormente con le dinastie successive.

Drago nella dinastia Shang
Drago di giada nella dinastia Shang

Il dio dell’acqua

Un po’ come gli Dei greci e romani, il drago della mitologia cinese aveva una propria “area di competenza”, ossia l’acqua. Con ciò, diversamente da Nettuno, non ci si riferisce al solo mare, ma anche alle distese d’acqua e ai fenomeni atmosferici ad essa connessi.

Per le popolazioni agricole, quindi, i draghi coprivano un ruolo fondamentale nelle loro vite; le varie comunità, infatti, erano solite pregare questi esseri sovrannaturali per interrompere i periodi di siccità o per placare le inondazioni.

Dell’animale, però, esisteva anche una personificazione, nota semplicemente come “Re Drago” (龙王, lóng wáng) o “Dio Drago” (龙神, lóng shén).

Re Drago della mitologia cinese
Re Drago (龙王)

Oltre al Re Drago “generico”, ne esistevano altri quattro più “specifici”. Questi avevano il controllo dei Quattro Mari (四海), le distese d’acqua che simbolicamente – non tutti i mari esistevano davvero – delimitavano i confini della Cina antica.

  • Ao Guang (敖广), Re Drago del mare orientale (东海);
  • Ao Qin (敖钦), Re Drago del mare del sud (南海);
  • Ao Run (敖闰), Re Drago del mare occidentale (西海);
  • Ao Shun (敖顺), Re Drago del mare del nord (北海).

Queste divinità comparivano anche nel celebre romanzo “Il viaggio in Occidente” (西游记), il racconto che ha ispirato il personaggio di Goku del manga “Dragon Ball”. Il drago Shenron dell’opera di Akira Toriyama, inoltre, è ispirato al mitologico cinese 神龙 (shénlóng).

I 四海龙王 della mitologia
Re Drago dei Quattro Mari (四海龙王)

I draghi imperiali

Che fossero manufatti o credenze popolari, i draghi – in questo articolo ne cito solo alcuni – hanno sempre fatto parte della vita dei cinesi. A conferma di tale presenza, anche le ossa dei dinosauri rinvenute dagli antichi cinesi, ad esempio, venivano attribuite agli essere mitologici.

Uno dei miti che maggiormente ha creato un senso di appartenenza, però, è quello relativo al Drago Giallo (黄龙, huánglóng). Secondo tale racconto, infatti, al momento della morte, l’Imperatore Giallo (黄帝, huángdì), progenitore leggendario del popolo cinese – soprattutto di etnia Han -, ascese al cielo trasformandosi in un Drago Giallo.

Wang Fu (王符), storico e filosofo della dinastia Han vissuto tra il I e il II secolo d.C., ne fornisce una descrizione dettagliata. Questa, un po’ come la Chimera della mitologia greca, era formata dalla somiglianza di più animali, nove per la precisione; aveva:

  1. la testa del cammello (头似驼);
  2. le corna del cervo (角似鹿);
  3. gli occhi del coniglio (眼似兔);
  4. le orecchie del bue (耳似牛);
  5. il corpo del serpente (项似蛇);
  6. il ventre della vongola mitologica (腹似蜃);
  7. le squame della carpa (鳞似鲤);
  8. gli artigli dell’aquila (爪似鹰);
  9. le zampe della tigre (掌似虎).
Composizione del Drago giallo
Drago Giallo (黄龙)

Altrettanto legato alla figura del drago è l’imperatore Yan (炎帝, yándì), anch’egli considerato uno dei padri del popolo cinese. Queste particolari connessioni hanno fatto sì che nei secoli il drago venisse utilizzato come simbolo imperiale.

Emblematico è il caso della dinastia Qing – ultima dinastia regnante tra il 1644 e il 1912, anno del successo della rivoluzione Xinhai – in cui il Drago Azzurro (青龙) compariva persino nella bandiera della Cina dell’epoca.

Vessillo triangolare della dinastia Qing
Bandiera della Cina tra il 1862 e il 1889

Il drago è ancora oggi il simbolo della Cina?

Non c’è dubbio sul fatto che ancora oggi il drago sia un simbolo culturale in Cina. Molto famosa, ad esempio, è la tipica “danza del drago” eseguita durante i festeggiamenti del Capodanno cinese; tra le feste nazionali, inoltre, troviamo la Festa delle barche drago, chiamata così per la forma delle imbarcazioni.

Tuttavia, sebbene negli anni ’70 il drago venne scelto come animale simbolo del Paese, in tempi recenti si è preferito accantonare un po’ la sua figura a livello internazionale. A titolo di esempio, basti pensare che l’essere mitologico non è stato scelto come mascotte in nessuna delle due olimpiadi svolte in Cina.

Poiché, come detto, il drago ha una valenza piuttosto negativa in occidente, il governo di Pechino preferisce promuovere il Paese attraverso l’utilizzo di simboli più amichevoli e meno fraintendibili. Ciononostante una figura stilizzata del drago è presente nel marchio promozionale della Regione di Hong Kong.

Brand Hong Kong
Marchio promozionale “Brand Hong Kong”

Il drago cinese, quindi, è un essere benevolo e venerato. La sua figura ha rappresentato il potere imperiale e ha dato un senso di appartenenza al popolo cinese. Detto questo non mi resta che salutarvi: alla prossima!

Scritto da:

Mauro Bruno

Classe 1986. All'università ho scoperto la lingua cinese ed è stato amore a prima vista, tanto che da allora ho continuato a studiarla da autodidatta.
Nel blog, oltre a parlarvi della cultura cinese, cercherò di rendervi più familiare una delle lingue più incomprensibili per antonomasia.
Potete contattarmi scrivendo a: m.bruno@inchiostrovirtuale.it