
Il genere Echinacea, originario delle coste orientali dell’America settentrionale, include diverse erbe che per secoli hanno rivestito un ruolo di spicco nella Medicina tradizionale di vari popoli (in particolare, quella dei Nativi Americani) e oggi fanno parte della moderna Fitoterapia. In questa guida, approfondiremo le proprietà, gli usi e le controindicazioni. Seguiteci!
Proprietà e usi dell’Echinacea
Ad oggi, sono due le specie di Echinacea che hanno assunto importanza in campo officinale: l’E. purpurea, di cui si usano le sommità fiorite, e l‘E. pallida, di cui si usano anche le radici. Pur con alcune differenze, radici e sommità fiorite contengono:
- olio essenziale;
- alcamidi (echinaceina);
- derivati dell’acido caffeico (echinacoside, acido cicorico e cinarina);
- polisaccaridi (arabinogalattani ed eteroxilani).
Tutte queste sostanze (fitocomplesso) sembrano contribuire alle presunte proprietà dell’echinacea, ovvero:
1) Proprietà immunostimolanti
Gli studi sperimentali (ossia, i test in provetta e sugli animali) hanno evidenziato la capacità degli estratti di stimolare i globuli bianchi e la produzione di interferone, risultando potenzialmente utili per prevenire le infezioni da virus, batteri e funghi.
Per quanto riguarda l’uomo, da uno studio ombrello della Cochrane Collaboration (che ha esaminato 24 studi clinici controllati, per un totale di 4.631 pazienti) è emerso che gli estratti potrebbero prevenire il raffreddore – benché tali effetti siano molto lievi – ma non sono efficaci nel ridurne la durata.
Riguardo agli usi come immunostimolante, le monografie OMS riportano cicli di trattamento della durata di 3-8 settimane prima che arrivi l’inverno.
2) Proprietà citratrizzanti
All’Echinacea vengono attribuite anche proprietà disinfettanti, lenitive e cicatrizzanti; in particolare, nelle monografie OMS, è riportata l’applicazione delle pomate in caso d’infiammazioni e lesioni cutanee, per un periodo non superiore alle 8 settimane.
Reazioni avverse e controindicazioni
Benché i rimedi a base di Echinacea siano sicuri, talvolta possono provocare:
- mal di testa;
- brividi e febbre;
- reazioni allergiche nei soggetti predisposti.
L’uso è controindicato in caso di:
- patologie autoimmuni, tubercolosi e AIDS, per gli effetti sul sistema immunitario;
- disturbi della cicatrizzazione, perché potrebbe favorire lo sviluppo dei cheloidi;
- allergie note alla famiglia delle Asteraceae.
Durante la gravidanza e l’allattamento, l’uso è consentito sotto controllo medico.
Consigli di lettura
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L’articolo ha uno scopo puramente illustrativo e non sostituisce il parere del medico.
Bibliografia e sitografia
Per maggiori dettagli, potete leggere le fonti consultate per la stesura dell’articolo:
- Fitoterapia razionale – Scienza e piante medicinali (V. Schulz, R. Hänsel, V. E. Tyler)
- Fitoterapia – Un approccio psicobiologico (Anna Maria Bianchi)
- Cochrane Database Systematic Reviews (2015) – Echinacea for preventing and treating the common cold
- Pharmacognosy Review (2015) – Echinacea purpurea: Pharmacology, phytochemistry and analysis methods
- Monografie di piante medicinali (OMS) – Volume I

Giornalista e blogger con un passato da farmacista.
Sono una delle fondatrici del sito e curo la sezione editoriale.
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