Ramo e foglie di Ginkgo biloba.

La guida per un uso consapevole

Il Ginkgo biloba è un albero comparso in Cina 300 milioni di anni fa, nel periodo del Permiano, che i botanici definiscono “il fossile vivente” in quanto è l’unico rappresentante delle Ginkgophyta sopravvissuto a glaciazioni ed estinzioni di massa.1 È talmente alta la sua resilienza, che fu la prima pianta a germogliare a Hiroshima nel 1946, a distanza di un anno dallo sgancio della bomba atomica.2

Oggi il Ginkgo cresce spontaneamente solo nella sua terra d’origine, di cui rappresenta l’albero nazionale, ma viene coltivato un po’ ovunque per scopi ornamentali e medicinali. Le parti di maggiore interesse sono le foglie a forma di ventaglio bilobato, da cui prende il nome, che contengono le sostanze attive: terpenoidi (bilobalidi e ginkgolidi) e flavonoidi (glicosidi di quercetina, kaempferolo e isoramnetina).3

I benefici del Ginkgo biloba

Negli ultimi quarant’anni, sono state condotte numerose ricerche per chiarire le proprietà e i benefici per la salute umana del Ginkgo. Buona parte di questi studi si è focalizzata sui disturbi del microcircolo (come gli acufeni e la fragilità capillare) ma soprattutto sulla demenza: una sindrome caratterizzata dal graduale deterioramento delle funzioni cognitive, con alterazioni della personalità e del comportamento, frequente negli over 65. Le forme che sembrano trarne maggior beneficio sono la demenza vascolare e il morbo di Alzheimer.

1) Demenza vascolare

Uno studio pubblicato sul Journal of Ethnopharmacology ha evidenziato che il trattamento con un estratto standardizzato di Ginkgo (6% di terpenoidi e 24% di flavonoidi) migliora la memoria e la qualità della vita dei pazienti con la demenza vascolare.Questi effetti si sono manifestati assumendo più di 200 mg giornalieri di estratto (di solito 240 mg) per almeno 22 settimane e si possono attribuire alla capacità del Ginkgo di:

  • neutralizzare i radicali liberi, ridurre l’infiammazione e in tal modo proteggere le cellule nervose;
  • riattivare la microcircolazione cerebrale;
  • aumentare i livelli di acetilcolina, che sostiene la memoria, e serotonina, che regola l’umore e il comportamento.5

Gli autori sono giunti a questa conclusione dopo aver valutato i risultati di 12 revisioni sistematiche e metanalisi di studi clinici, evidenziando tuttavia la necessità di conferme da ricerche più rigorose.

2) Morbo di Alzheimer

Il Ginkgo potrebbe aiutare anche i pazienti con l’Alzheimer se assunto insieme al donepezil (un farmaco palliativo), con miglioramenti della memoria più rilevanti di quelli indotti dal solo donepezil, senza aumentare il rischio di reazioni avverse. Lo rivelano i risultati di una revisione sistematica e metanalisi di 18 studi clinici (per un totale di 1.642 partecipanti) pubblicata su Frontiers.6

Tuttavia, data la scarsa qualità metodologica degli studi in esame, è importante che questi risultati vengano confermati da ricerche più rigorose.

Foglia di Ginkgo biloba. Foto di Matthias Böckel da Pixabay
Foglia di Ginkgo. Foto di Matthias Böckel da Pixabay.

Gli usi del Ginkgo in Europa

Alla luce dei dati disponibili, il Comitato dei medicinali di origine vegetale dell’EMA (l’Agenzia europea dei medicinali) ha stabilito che gli estratti secchi di Ginkgo biloba si possano assumere per migliorare i deficit cognitivi dovuti all’invecchiamento e la qualità della vita dei pazienti affetti da demenza lieve.Se entro tre mesi i sintomi non migliorano o peggiorano, è necessario consultare il medico.

Invece, a causa d’insufficienti prove di efficacia, relega i prodotti a base di foglie polverizzate fra i rimedi tradizionali per alleviare la pesantezza alle gambe e la sensazione di estremità fredde a causa dell’insufficienza venosa (i cosiddetti “venotonici“).

Gli estratti di Ginkgo rientrano anche nella formulazione di prodotti per la cura delle pelli sensibili, in particolar modo quelle affette da rosacea, in quanto riducono gli arrossamenti e rinforzano i capillari cutanei.8

Effetti indesiderati e controindicazioni del Ginkgo biloba

Benché il Ginkgo biloba sia generalmente ben tollerato, può causare:

  • mal di testa in più di 1 caso su 10 (EMA), in quanto aumenta il flusso sanguigno cerebrale;
  • emorragie nasali, oculari o cerebrali, soprattutto in associazione ad anticoagulanti e antiaggreganti, in quanto i ginkgolidi fluidificano il sangue;
  • disturbi gastrointestinali e reazioni allergiche quando si assume sotto forma di foglie polverizzate;
  • aumento della tossicità o riduzione dell’efficacia di alcuni farmaci o fitoterapici (vedasi più avanti).

L’assunzione del Ginkgo è pertanto controindicata nei seguenti casi:

  • persone che sanguinano con facilità o che soffrono di epilessia, perché aumenta il rischio di emorragie e convulsioni;
  • assunzione concomitante di:
    • anticoagulanti (warfarin), antiaggreganti (acido acetilsalicilico) o paracetamolo, in quanto aumenta il rischio di emorragie;
    • fitoterapici a base di aglio, zenzero o ginseng, per i motivi di cui sopra;
    • antidepressivi SSRI o SNRI, giacché oltre ad aumentare il rischio di emorragie ne amplifica gli effetti sulla serotonina, causando una crisi potenzialmente letale (la sindrome serotoninergica);
    • gastroprotettori (omeprazolo, esomeprazolo), antiepilettici (valproato), ansiolitico-sedativi (benzodiazepine), poiché ne riduce l’efficacia;
  • allergie note ai suoi componenti;
  • gravidanza, allattamento o infanzia, per mancanza di dati sulla sicurezza per le donne incinte e i bambini.
Consigli di lettura

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Riferimenti bibliografici:
  1. Manuale di botanica farmaceutica, libro di Elena Maugini (Piccin);
  2. Fitoterapia razionale – Scienza e piante medicinali, libro di Volker Schulz, Rudolf Hansel e Varro E. Tyler (Mattioli 1885,  2003);
  3. Biernacka, P.; Adamska, I.; Felisiak, K. The Potential of Ginkgo biloba as a Source of Biologically Active Compounds—A Review of the Recent Literature and Patents. Molecules 2023, 28, 3993. DOI: 10.3390/molecules28103993;
  4. Yuan Q, Wang CW, Shi J, Lin ZX. Effects of Ginkgo biloba on dementia: An overview of systematic reviews. J Ethnopharmacol. 2017 Jan 4;195:1-9. DOI: 10.1016/j.jep.2016.12.005. Epub 2016 Dec 7. PMID: 27940086;
  5. Nguyen, Tran, and Talal Alzahrani. “Ginkgo biloba.” StatPearls [Internet]. StatPearls Publishing, 2023;
  6. Li D, Ma J, Wei B, Gao S, Lang Y and Wan X (2023) Effectiveness and safety of ginkgo biloba preparations in the treatment of Alzheimer’s disease: A systematic review and meta-analysis. Front. Aging Neurosci. 15:1124710. DOI: 10.3389/fnagi.2023.1124710;
  7. European Medicines Agency (EMA). “Ginkgo folium – herbal medicinal product” (summary for the public). First published: 03/08/2015. Last updated: 14/12/2015;
  8. Paiva-Santos AC, Gonçalves T, Peixoto D, Pires PC, Velsankar K, Jha NK, Chavda VP, Mohammad IS, Cefali LC, Mazzola PG, Mascarenhas-Melo F, Veiga F. Rosacea Topical Treatment and Care: From Traditional to New Drug Delivery Systems. Mol Pharm. 2023 Aug 7;20(8):3804-3828. DOI: 10.1021/acs.molpharmaceut.3c00324. Epub 2023 Jul 21. PMID: 37478169; PMCID: PMC10410666.

Copertina di alba1970 da Pixabay.

L’articolo ha uno scopo puramente illustrativo e non sostituisce il rapporto medico-paziente.

Scritto da:

Jessica Zanza

Blogger e giornalista, ho collaborato con L'Unione Sarda.
Sono cofondatrice e curatrice editoriale di Inchiostro Virtuale.
Per contattarmi, inviate una mail a: j.zanza@inchiostrovirtuale.it