I verbi 觉得, 认为, 以为 e 想 possono essere tradotti con il nostro “pensare”. Ma quando si usa uno piuttosto che un altro?
Studiare il verbo pensare in cinese può creare, almeno all’inizio, un minimo di confusione. In questa lingua, infatti, viene tradotto con più espressioni, le quali presentano accezione e sfumature diverse. Ciò significa, in altre parole, che i vari termini, nella maggior parte dei casi, non sono interscambiabili.
A questo punto la domanda sorge spontanea: che differenza c’è tra 觉得, 认为, 以为 e 想? E in quali contesti bisogna utilizzarli? Nel proseguo di questo articolo cercherò di darvi una mano con le peculiarità di ognuno di essi.
Ripasso e approfondimentoPer imparare il cinese è importante conoscerne bene la pronuncia e la scrittura. Nei vecchi articoli, di cui vi ripropongo i link, ho cercato di fornire le basi per poterle iniziare ad apprandere. Come sempre ve li introduco attraverso l’analisi di una parola. Quella di oggi è 看 (kàn, guardare):
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Il verbo pensare in cinese
以为 – pensare erroneamente
Iniziamo dal termine che, a mio modesto parere, è il più semplice dei quattro. Questo verbo, infatti, riguarda un contesto ben preciso, il quale non può causare fraintendimenti.
Il termine 以为 (yǐwéi) fa riferimento a una convinzione che, però, si è già rivelata errata. Utilizzando la prima persona, quindi, possiamo tradurlo come “pensavo che… (e invece…)”. Non possiamo impiegarlo, quindi, in riferimento a un fatto di cui non conosciamo gli sviluppi o a un pensiero corretto.
Ad esempio:
Riprendendo la spiegazione precedente, quindi, deduciamo che:
Non si potrebbe dire, quindi:
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A proposito di nero, vi ripropongo l’articolo sui colori in cinese!
觉得 – avere la sensazione
Con il verbo 觉得 (juéde), molto simile al “feel” inglese, possiamo indicare un pensiero soggettivo sul quale non c’è una sicurezza piena. Inoltre, rispetto agli altri termini che traducono il verbo pensare in cinese, ha una connotazione più emotiva. Viene utilizzato, pertanto, per esprimere sentimenti o sensazioni.
Ad esempio:
Analizziamo un attimo quest’ultima frase. Gli studenti pensano di aver incontrato l’insegnante Zhang, tuttavia non sono sicuri che fosse effettivamente lui, magari perché l’hanno visto da lontano o perché ancora non lo conoscono. E se avessimo usato 以为?
In questo caso il senso della frase è ben diverso poiché, pur in presenza della stessa soggettività, sappiamo con certezza (e lo sanno anche gli studenti) che quello non era l’insegnante Zhang. |
Attenzione, il termine 觉得, oltre che con il verbo pensare, può essere tradotto con il nostro “sentirsi”.
Ad esempio:
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认为 – ritenere
Più simile al nostro “ritenere” è invece 认为 (rènwéi). Quando viene impiegato per esprimere opinioni personali, queste sono più elaborate e/o riferite ad argomenti specifici. Rispetto a 觉得 è più formale e comunica una minore incertezza.
Può rappresentare, però, anche un pensiero più oggettivo. In tal caso può essere utilizzato, ad esempio, per riportare la convinzione comune di una determinata popolazione.
Ad esempio:
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想 – verbo pensare in cinese… ma non solo
Il verbo 想 (xiǎng) può essere tradotto con “pensare”, soprattutto nel senso di “riflettere”. Meno formale di 认为, come 觉得 si rifà a pensieri soggettivi ed emozionali sui quali non c’è una piena certezza.
Ad esempio:
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Restando in tema di parenti, eccovi l’articolo sui componenti della famiglia in cinese!
Personalmente ritengo che 想 sia il termine più complicato per esprimere il verbo pensare in cinese. Il motivo è semplice: questo carattere ha altri significati ben più comuni ma del tutto diversi. Si può infatti tradurre con “volere”, ma anche con “mancare (qualcuno)”.
Ad esempio:
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Il mio consiglio quindi, consapevoli del fatto che anche 想 può tradurre il verbo pensare, è di memorizzare soprattutto gli altri tre.
Come abbiamo visto, tradurre il verbo pensare in cinese non è così immediato. Dobbiamo fare attenzione, infatti, al contesto e al tipo di opinione che vogliamo esprimere. In ogni caso ora avete un’idea su quali termini utilizzare. 再见!
Classe 1986. All’università ho scoperto la lingua cinese ed è stato amore a prima vista, tanto che da allora ho continuato a studiarla da autodidatta.
Nel blog, oltre a parlarvi della cultura cinese, cercherò di rendervi più familiare una delle lingue più incomprensibili per antonomasia.
Potete contattarmi scrivendo a: m.bruno@inchiostrovirtuale.it