Che cosa sono i verbi ad oggetto interno in cinese? Perché vengono definiti “separabili”? Scopriamolo in questo articolo!
In ogni lingua esistono diverse categorie di verbi, dai riflessivi a quelli ausiliari. Una tipologia molto interessante è quella dei verbi ad oggetto interno in cinese (离合词), noti anche come verbi “separabili”. In questa lingua sono piuttosto comuni, tanto che molti di essi vengono imparati fin dalle primissime lezioni di qualsiasi corso.
Sono composti da due parti: la prima si riferisce al verbo vero e proprio, la seconda, invece, al suo oggetto. Si tratta, ovviamente, di una tipologia di verbi non presente in italiano, in cui le due parti grammaticali sono ben distinte. In ogni caso, come vedremo, non sono così difficili da imparare.
Ma quali sono i verbi ad oggetto interno in cinese? E a cosa ci serve riconoscerli? Cerchiamo di capirlo insieme!
Ripasso e approfondimentoIl cinese vi affascina ma non sapete da dove iniziare per impararlo? In tal caso vi rimando ai miei vecchi articoli – a cui potete accedere cliccando sui rispettivi link qui in basso – dove, nel mio piccolo, ho provato a spiegare le basi di questa lingua, dalla pronuncia alla scrittura. Come sempre, per darvi un’idea generale del loro contenuto, ve li introduco con l’ausilio di una parola. Quella di oggi è 牛 (niú, bue):
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A proposito di 牛, vi rimando all’articolo sugli animali in cinese!
Verbi ad oggetto interno in cinese
Quelli ad oggetti interno sono verbi intransitivi che, come detto, sono comprensivi anche di un oggetto. Se nel vostro libro per imparare il cinese nel pinyin di alcuni verbi sono presenti delle barre oblique di cui non capite l’utilità, sappiate che queste indicano proprio i verbi separabili.
Ma quali sono i verbi ad oggetto interno? Vediamone alcuni!
Ad esempio:
Altri verbi separabili sono:
NON ne fanno parte, ad esempio:
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A cosa servono?
Al di là dell’analisi logica, quando studiamo il cinese abbiamo bisogno di identificare i verbi ad oggetto interno o è un qualcosa di cui possiamo fare anche a meno? La risposta è senza dubbio la prima.
Diversamente dai verbi a cui siamo abituati, infatti, quelli ad oggetto interno – i quali non possono essere seguiti da altri oggetti – hanno la capacità di separarsi qualora la struttura della frase lo richieda. Ignorare la loro natura, quindi, porterebbe a incorrere in facili errori grammaticali.
Nello spazio creatosi tra il verbo e l’oggetto interno troveranno posto soprattutto le particelle aspettuali (了, 过 e 着) e i classificatori. Questi, tra l’altro, non potranno mai posizionarsi dopo l’oggetto.
A proposito, vi rimando all’articolo sulla particella 了!
Ad esempio:
E NON:
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Talvolta è possibile far precedere il verbo da un nuovo oggetto introdotto da 跟/和 (gēn/hé). In questo caso, però, il verbo non si separa.
Ad esempio:
E NON:
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Raddoppiamento del verbo
Se avete già dimestichezza con questa lingua, saprete sicuramente che in cinese è possibile “alleggerire” l’entità del verbo raddoppiandolo. Possiamo farlo anche con i verbi ad oggetto interno? In questo caso, a poter essere raddoppiata sarà solo la parte verbale e non l’oggetto.
Ad esempio:
E NON:
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La particolarità dei verbi a doppio oggetto in cinese, quindi, è che possono separarsi all’interno della frase. Seguono regole particolari ma, con un po’ di pratica, saranno facili da riconoscere e utilizzare. Detto questo non mi resta che salutarvi: 再见!
Classe 1986. All’università ho scoperto la lingua cinese ed è stato amore a prima vista, tanto che da allora ho continuato a studiarla da autodidatta.
Nel blog, oltre a parlarvi della cultura cinese, cercherò di rendervi più familiare una delle lingue più incomprensibili per antonomasia.
Potete contattarmi scrivendo a: m.bruno@inchiostrovirtuale.it