Seconda parte della rubrica Vacanze in salute
L’uso dei prodotti solari fa parte delle strategie per proteggersi dal sole (fotoprotezione), che abbiamo approfondito nel primo capitolo della rubrica Vacanze in salute. Ma di cosa si tratta? La raccomandazione della Commissione del 22 settembre 2006, sezione 1, definisce:
«prodotto per la protezione solare» qualsiasi preparato (quale crema, olio, gel, spray) destinato a essere posto in contatto con la pelle umana, al fine esclusivo o principale di proteggerla dai raggi UV assorbendoli, disperdendoli o mediante rifrazione.
In definitiva, si tratta di cosmetici che prevengono i danni da raggi UV, sia a breve termine (eritemi solari) sia a lungo termine (fotoinvecchiamento e alcuni tipi di tumore).
Ingredienti dei solari: filtri UV e coadiuvanti
La funzione protettiva di questi cosmetici è possibile grazie alla presenza dei filtri solari e dei loro coadiuvanti.
I filtri solari assorbono l’energia contenuta nei raggi UV e la restituiscono sotto forma di calore, innocuo per la pelle. Sono coadiuvati nella loro azione da sostanze quali:
- idratanti, come Aloe gel, burro di karitè, allantoina e acido ialuronico;
- lenitive, come malva, camomilla, calendula e liquirizia;
- blandamente schermanti, come avocado, sesamo, riso e carrubo.
Quali caratteristiche devono possedere?
I solari devono essere:
- innocui, quando conservati e usati entro la data di scadenza o il PAO (period after opening, durata dopo l’apertura);
- gradevoli, quindi non devono appiccicare, lasciare residui o avere un odore sgradevole;
- resistenti all’acqua e al sudore;
- fotostabili, ossia mantenere invariata nel tempo la capacità schermante;
- ad ampio spettro, cioè devono proteggere dagli UVA (responsabili del fotoinvecchiamento) e dagli UVB (causa di eritemi e tumori).
La normativa1 prevede altresì che in etichetta vengano riportate le indicazioni inerenti a:
- resistenza all’acqua, attraverso le diciture “water resistent” (resistente a 2 bagni) o “water proof” (resistente a 4 bagni);
- azione protettiva, attraverso i cerchietti con le scritte UVA e UVB o la dicitura “broad spectrum” (ampio spettro);
- entità della protezione (bassa, media, alta e molto alta) espressa con i parametri SPF e PPD.
Al contrario, sono vietate le diciture “sunblock”, “protezione totale”, “one day application” o altre espressioni che indicano non necessaria la riapplicazione del prodotto; mentre si dovrebbe riportare che i solari non forniscono una protezione del 100% dai raggi UV.
Il fattore di protezione solare (SPF)
Il fattore di protezione solare indica la capacità del prodotto di filtrare gli UVB. È indicato con la sigla “SPF” accompagnata da un numero, il cui valore aumenta con la capacità schermante del solare:
- nulla, per valori di SPF inferiori a 6;
- bassa, per valori tra 6 e 10;
- media, per valori tra 15 e 25;
- alta, per valori tra 30 e 50;
- molto alta, per valori oltre 50+.
Il persistent pigment darkening (PPD)
Se SPF indica il grado di protezione dagli UVB, PPD indica quella verso gli UVA. Secondo la normativa, il PPD dovrebbe essere pari ad almeno 1/3 dell’SPF (ad esempio 10, per un SPF pari a 30).
Come scegliere il solare adatto?
Diciamo sin da subito che nella scelta entrano in gioco diversi fattori, a iniziare dal fototipo: la categoria che individua la risposta agli UVB in base alla quantità di melanina nella pelle.
A ogni fototipo il suo solare
A ogni fototipo corrisponde una protezione differente:
- 0 – albini, privi di melanina e dunque di protezione, non possono assolutamente esporsi al sole;
- 1 – persone dai capelli rossi o biondo chiari, carnagione chiara, occhi chiari ed efelidi, necessitano un SPF 50+ e barriere fisiche (occhiali da sole, maglietta, cappello e ombrellone);
- 2 – persone dai capelli biondi, carnagione chiara, occhi chiari ed efelidi, necessitano di esporsi gradualmente e di un SPF 50+;
- 3 – persone dai capelli castani, carnagione chiara, occhi chiari o scuri, talvolta efelidi, hanno bisogno di SPF 50+ nei primi giorni di esposizione, poi possono passare a un SPF 30;
- 4 – persone dai capelli bruni, carnagione olivastra e occhi scuri, possono usare un SPF medio (15-25);
- 5 – persone dai capelli neri, carnagione scura e occhi scuri, possono usare un SPF basso (6-10) o medio se i raggi sono più intensi;
- 6 – neri, sono ricchi di melanina, possono usare un SPF basso.
Una formulazione per ogni tipo di pelle
Un altro fattore importante è il tipo di pelle, da cui dipenderà la formulazione del solare:
- la pelle grassa, seborroica o acneica, ha bisogno di formulazioni leggere come le creme gel, gli idrogel e le soluzioni alcoliche;
- al contrario, la pelle secca necessita di formulazioni più corpose, come le creme grasse, i lipogel e gli oli;
- se è presente peluria, meglio scegliere gli idrogel o le soluzioni alcoliche.
Altri fattori che influenzano la scelta del solare
Altri fattori da considerare sono:
- l’età – i bambini da 1 anno in su e gli anziani devono applicare formulazioni corpose con SPF 50+, mentre sotto 1 anno è da evitare l’esposizione diretta;
- la regione corporea – naso, labbra, orecchie, petto, spalle, dorso del piede e cuoio capelluto necessitano di SPF elevati e molto elevati. Inoltre, se sono presenti cicatrici, macchie e nei, è consigliabile usare gli stick che rimangono più a lungo sulla pelle;
- località e condizioni climatiche – in montagna, vicino all’equatore e in presenza di superfici riflettenti, dove le radiazioni sono più intense, sono richiesti solari con SPF elevati e molto elevati;
- sport – chi pratica sport acquatici dovrebbe scegliere formulazioni corpose e resistenti all’acqua, come le creme grasse, i lipogel e gli oli.
Come si applicano i solari?
Prima di concludere, vediamo alcune dritte per un corretto utilizzo del solare:
- applicate il solare in tutto il corpo, anche sotto i vestiti e il costume, almeno 30 minuti prima dell’esposizione;
- applicatelo nelle giuste quantità (2 mg/cm2 di pelle, equivalenti a 6 cucchiaini per un corpo adulto medio) e uniformemente, affinché sia efficace;
- non usate il prodotto oltre il PAO;
- le zone sempre esposte al sole, come il viso e le mani, si dovrebbero proteggere anche d’inverno perché l’esposizione costante a basse dosi di UVA accelera l’invecchiamento cutaneo;
- se in inverno non volete usare i solari specifici per il viso, potete ricorrere a una crema idratante o antirughe dotata di filtri UV o, in alternativa, a fondotinta, BB cream o simili con filtri incorporati.
Consigli di lettura
Se l’articolo vi è piaciuto, leggete anche la terza parte della rubrica dedicata a quali farmaci mettere in valigia.
Riferimenti bibliografici:
- raccomandazione della Commissione del 22 settembre 2006 sull’efficacia dei prodotti per la protezione solare e sulle relative indicazioni.
In apertura, foto di Karolina Grabowska da Pixabay.
L’articolo ha uno scopo puramente illustrativo e non sostituisce il rapporto medico-paziente.
Giornalista pubblicista, ex collaboratrice de L’Unione Sarda.
Sono cofondatrice e caporedattrice di Inchiostro Virtuale.
Per contattarmi, inviate una mail a: j.zanza@inchiostrovirtuale.it