Il 19 marzo si festeggia San Giuseppe, patrono dei lavoratori. Dalle tante qualità di un umile falegname ai festeggiamenti che fino ad oggi si celebrano in suo onore.
La storia di San Giuseppe
Giuseppe, discendente dalla stirpe di Davide, fu l’affettuoso padre di Gesù e viveva a Nazareth.
Tra le figure più amate del cristianesimo ma anche una delle più sottovalutate, Giuseppe non aveva chissà quali poteri o capacità miracolose, non morì in maniera epica e di lui si racconta poco: morì probabilmente durante la giovinezza di Gesù ed era “solo” un falegname, un comune mortale, ma qualcosa di speciale doveva pur aver fatto per far sì che gli si dedicasse una giornata.
La risposta a questo dubbio risiede nei piccoli gesti, nella bontà e nella semplicità che lo caratterizzavano: incarnava quindi quei valori senza tempo di uomo e padre che si sacrifica per la donna che ama e per i propri figli, accettando nel suo particolare caso il “peso” di crescere il frutto immacolato di Dio. Tutto ciò, assieme al duro lavoro da falegname, che ha fatto sì divenisse il patrono dei lavoratori, ha reso Giuseppe il papà per eccellenza nell’immaginario cristiano.
Festeggiamenti in onore del Santo
Il suo personaggio viene celebrato in diversi luoghi d’Italia e del mondo: a Cascano, in Campania, si tiene una vera e propria festa in suo onore che inizia già dal 10 marzo, quando, dopo la messa, vengono donati cuccetelle (particolari pagnotte) e vino gratuitamente alle persone che vanno ad adorare il santo.
In Campania sono famose anche le zeppole di San Giuseppe, gustose frittelle guarnite con crema o confettura di amarene. Queste golosità sono attribuite al santo, perché si dice che, durante la fuga in Egitto per sfuggire al terribile re Erode, Giuseppe fu costretto a mettersi a vendere alcune frittelle per mantenere la famiglia.
A San Giuseppe sono dedicati anche i bignè tipici della tradizione romana, anch’essi rigonfi di crema, e le sfince siciliane.
San Giuseppe e la Festa del papà
Il 19 marzo è anche la Festa del papà, giornata speciale per tutti i padri, naturali e non. La festività nacque all’inizio del 1900, a Washington, dove una ragazza di nome Sonora Smart decise di onorare il padre, che l’aveva cresciuta da solo perché orfana di madre. Dimostrandogli affetto e gratitudine, volle dedicargli un giorno di giugno (la festa del papà, appunto), data del compleanno di suo padre Henry Smart.
In Italia, nel 1968, la Festa del papà si spostò al 19 marzo, giorno in cui morì San Giuseppe, il cui culto era già praticato nell’Alto Medioevo; infatti fu papa Sisto IV a inserire la festività nel calendario romano, nel 1479.
Consigli di lettura
San Giuseppe è anche il patrono del Gremio dei falegnami, l’antica corporazione che a Oristano organizza la Sartiglia del martedì grasso. Per saperne di più, cliccate sul seguente link: “La Sartiglia di Oristano: la storia, i rituali e le maschere“.
Articolo pubblicato su Sardegna Live.
Mi chiamo Alessandra Leo, sono laureata in Scienze della Comunicazione e pubblicista.
Adoro il mondo beauty, in particolare il make-up e la skincare, ma un’altra mia passione è l’esoterismo e tutto ciò che riguarda streghe e magia.