
La Natività di Gesù è probabilmente uno dei temi più amati nel mondo dell’arte.
Molti, moltissimi grandi artisti, si sono cimentati almeno una volta nella loro vita nella realizzazione di opere a tema Natività. Alcuni più di una volta. Botticelli, Caravaggio o ancora Tiziano sono solo alcuni esempi di artisti che hanno realizzato i quadri a tema Natività più famosi della storia. Vengono sempre citati, ammirati. E come potrebbe mai essere il contrario!
Vi sono però alcuni quadri meno conosciuti nei quali è possibile scorgere una bellezza pari, se non addirittura maggiore in alcuni casi, a quella riscontrata nelle opere degli artisti sopraccitati. Ebbene, quest’oggi, col Natale alle porte, vi porto a conoscere alcuni di questi quadri un po’ meno famosi, ma assolutamente splendidi. Cominciamo!
La Natività di Carlo Maratta
Datato 1650, questo straordinario quadro del Maratta, ci offre una visione estremamente dolce della Natività. Maria in primo piano tiene in braccio Gesù, mentre dietro di lei cinque piccoli angeli osservano il figlio di Dio con ammirazione. La Madonna ha un sorriso beato sul viso, mentre scopre il bambino così da permettere agli angioletti di guardarlo.
I colori utilizzati dal Maratta non sono certo casuali. Lo sfondo nero, infatti, serve a dar risalto alla figure principali della Madonna e di Gesù, entrambi avvolti da colori come il bianco e l’azzurro. Dall’oscurità alle spalle di Maria emergono i volti degli angeli, appositamente posizionati per catturare la luce.
L’opera si trova al momento all’Oratorio di San Giuseppe dei falegnami, a Roma.
Natività di Gerrith Von Hontorst
Conosciuto anche come Gherardo delle Notti, Gerrith realizza quest’opera nel 1620.
In primo piano vediamo Gesù, posto sulla mangiatoia. Maria lo sta scoprendo leggermente, così da poterlo mostrare a due angeli venuti a vederlo. Dietro di lei, Giuseppe, quasi completamente in ombra, osserva il bambino.
Anche in questo caso l’uso del colore è fondamentale. Il quadro, quasi nella sua interezza è caratterizzato da colori scuri. L’unica fonte di luce proviene dal lenzuolo bianco di Gesù a simboleggiarne sia la purezza, sia il fatto che egli stesso è la luce, capace di squarciare l’oscurità.
È probabilmente uno dei quadri più interessanti dal punto di vista cromatico.
Natività di Charles Les Brun
Possiamo definirla la Natività più “affollata” mai realizzata. Contrariamente a ciò a cui siamo abituati, ovvero avere come protagonista la Sacra Famiglia, qui Le Brun inserisce una moltitudine di personaggi. Angeli che scendono dal cielo, pastori, gente comune, tutti quanti venuti ad ammirare ed adorare Gesù, stretto tra le braccia di Maria. La Madonna ha gli occhi rivolti al cielo, in una posa che, almeno per me, ricorda L’estasi di Santa Teresa.
Benché Maria e Gesù siano posti al centro del dipinto, l’attenzione viene catturata dagli angeli in alto a destra e dallo squarcio di cielo azzurro, a simboleggiare il Paradiso e l’adorazione stessa di Dio per il suo unico figlio.
Natività di John Singleton Copley
Basta solo un’occhiata, per capire che questa è la versione più particolare tra tutte. È decisamente molto lontana dalla tipologia fina ad ora proposta.
Non ci sono angeli che scendono dal cielo, venuti ad adorare Gesù. Non ci sono luci paradisiache o figure mistiche, sembra tutto molto “normale”. La chiave di lettura è decisamente moderna. Mentre Giuseppe parla con i pastori venuti a vedere Gesù, Maria contempla il suo bambino, stesa su della paglia.
Ciò che colpisce è proprio questa immagine e come l’artista l’abbia voluta rappresentare. Se il quadro non si chiamasse Natività, probabilmente non penseremmo mai che la donna ritratta sia Maria. I colori tipicamente associati alla sua figura qui non ci sono, così come la sua postura o il suo sorriso beato. La sua espressione per certi versi potrebbe quasi essere considerata neutra.
Decisamente una Natività atipica e proprio per questo interessante.
Concludo questo articolo, mostrandovi quella che per me è in assoluto la Natività più bella mai realizzata.
Natività di Julio Padrino
Non credo che in molti la conoscano ed anche io l’ho conosciuta recentissimamente e me ne sono perdutamente innamorata. Questa immagine, che quasi sembra una fotografia, non necessita di analisi o di spiegazioni né di parole.
Mi piace vederla non come la Natività di Gesù, ma come l’immagine di una mamma e un papà e del loro bambino. La sua semplicità è proprio ciò che la rende magica sotto ogni punto di vista e spero che trasmetta anche a voi questa magia.
Auguro a tutti un Buon Natale!
Serena Aiello
Ex studentessa ormai (e finalmente) laureata, lettrice vorace e scrittrice per diletto. Raramente mi interesso ad un solo argomento, mi piace scoprire nuove cose e mi piace confrontare le mie idee con quelle degli altri, cosa che spero accadrà con i miei articoli.