incenso

Viaggio alla scoperta dell’incenso, dall’antichità a oggi

L’incenso è una miscela di sostanze o parti di piante, che sprigiona una piacevole fragranza quando brucia.1a
La pratica di arderlo affonda le radici nell’antichità ed è intimamente legata alla religione.
Per esempio, nell’Antico Egitto l’incenso si accendeva per scacciare i demoni ed evocare gli dèi, infatti la fragranza era un attributo divino, ma anche durante i riti funebri, perché si pensava che le esalazioni accompagnassero l’ascesa delle anime in cielo.

I Babilonesi lo bruciavano durante le preghiere e la divinazione degli oracoli; i Romani durante i sacrifici e il culto dell’Imperatore; i Greci per proteggersi dai demoni e come offerta cerimoniale.
Nel IV secolo d.C. la Chiesa lo ardeva durante l’eucaristia, per simboleggiare l’ascesa delle preghiere dei fedeli e i meriti dei Santi, mentre oggi è usato perlopiù durante le processioni.

Spostandoci in Oriente, l’incenso rivestiva e riveste tuttora un ruolo di spicco nei rituali induisti, buddisti e scintoisti. Viene acceso sia durante i riti domestici quotidiani, sia durante festival e processioni, come offerta o per onorare avi e dèi. Ancora oggi, in Cina, è possibile visitare la torre buddista in cui gli imperatori offrivano l’incenso e si raccoglievano in preghiera (per maggiori dettagli, vi rimandiamo all’articolo sul Palazzo d’Estate).

Incenso bruciato in Giappone

Tipologie d’incenso

Diciamo sin da subito che l’incenso si estrae da diversi generi di piante sotto forma di resine, balsami e oli essenziali, che spesso e volentieri sono arsi o inseriti nella formulazione di particolari prodotti in miscela.

Tra le tipologie più importanti annoveriamo:

  • franchincenso1b e mirra1c, che si ottengono da piante del genere Boswellia e dalla Commiphora myrrha, diffuse in Somalia, Arabia e India. Nel Vangelo secondo Matteo, i Re Magi, che provenivano da Oriente, donarono queste due resine e l’oro a Gesù bambino;
  • sandalo, cioè la corteccia e l’olio essenziale del Santalum album, una pianta indiana;
  • benzoino, la resina che si può ricavare da Styrax tonkinensis (benzoino del Siam) e Styrax benzoin (benzoino di Sumatra), diffuse in Indocina e Indonesia;
  • balsamo del Tolù, un’oleoresina estratta da Myroxylon balsamum var. pereirae, diffusa in America centrale;
  • makko, la resina estratta da Machilus thunbergii, una pianta diffusa in Cina, Giappone, Corea e Vietnam;
  • guggul, la gommoresina della Commiphora wightii, diffusa in India e Pakistan;
  • ambra, la resina fossile ricavata dalle conifere, in particolare da Pinus succinifera;
  • labdano, ovvero la resina del Cistus monspeliensis, un arbusto della macchia mediterranea.

All’incenso, inoltre, si aggiungono spezie, erbe aromatiche e piante officinali (cannella, anice, salvia, lavanda, luppolo, rosa e gelsomino) come tali o sotto forma di essenze.

Usi odierni

In apertura abbiamo visto che l’incenso è sempre stato importante nelle religioni di tanti popoli, ma oggi in quali altri ambiti trova impiego?

Sotto forma di bastoncini da ardere, si usa:

  • nella meditazione e nello yoga, in quanto favorirebbe la concentrazione e il rilassamento (almeno secondo i fautori di queste discipline);
  • in aromaterapia, per placare le tensioni e migliorare l’umore;
  • per scacciare gli insetti, nonché per profumare e disinfettare l’aria.

Gli estratti, invece, si usano nella formulazione di cosmetici e fitoterapici grazie alle proprietà antisettiche, antiossidanti e antinfiammatorie, oltre che per la loro piacevole fragranza.2

Avvertenze

Per quanto riguarda i bastoncini, meglio bruciarli una volta ogni tanto, in locali ampi e ben arieggiati, perché sprigionano sostanze cancerogene, come benzene e toluene.3

Consigli di lettura

Potete approfondire le proprietà del franchincenso cliccando sul seguente link: “Boswellia: proprietà, usi e controindicazioni“.

Riferimenti bibliogarfici:
  1. enciclopedia britannica (a, b e c);
  2. Fitoterapia. Una prospettiva psicobiologica, di Anna Maria Bianchi, edito da Idelson-Gnocchi;
  3. articolo sul Fatto Alimentare.
L’articolo ha uno scopo puramente illustrativo e non sostituisce il rapporto medico-paziente.

Scritto da:

Jessica Zanza

Giornalista pubblicista, ex collaboratrice de L'Unione Sarda.
Sono cofondatrice e caporedattrice di Inchiostro Virtuale.
Per contattarmi, inviate una mail a: j.zanza@inchiostrovirtuale.it