La guida per un uso consapevole
La Boswellia è un genere di piante diffuse in Africa settentrionale, Penisola arabica e Asia meridionale, da cui si ricavano le resine oleo-gommose che costituiscono il franchincenso. Usate da secoli nella Medicina popolare per curare i reumatismi, in questi ultimi anni anche gli studiosi si sono interessati alle loro potenzialità nel trattamento dei disturbi osteoarticolari, ma non solo.
In questo articolo ci concentreremo sulle scoperte relative alla resina della Boswellia serrata (il franchincenso indiano od olibano) e vedremo nel dettaglio quali sono le sue proprietà, indicazioni e controindicazioni. Seguiteci!
Quali sono le proprietà della Boswellia?
Le evidenze raccolte dagli anni ’60 ad oggi dimostrano che gli usi della Boswellia nell’Ayurveda (la Medicina tradizionale indiana) non sono del tutto infondati: infatti, numerosi test in provetta e sugli animali ne hanno messo in luce diverse proprietà. Vediamole!
1) Proprietà antinfiammatorie
La Boswellia esplica gli effetti antinfiammatori inibendo la 5-lipossigenasi (un enzima chiave) e in questo modo riduce i livelli di leucotrieni, potenti agenti chemiotattici (ciò significa che attirano i globuli bianchi nel focolaio infiammatorio) e induttori del broncospasmo (restringono i bronchi e causano le crisi asmatiche).
Inoltre, i test hanno evidenziato che la Boswellia interviene anche a monte della cascata infiammatoria, modificando l’attività di una proteina (il fattore di trascrizione NF-kB) che riveste un ruolo primario nel controllo dell’infiammazione. Di conseguenza le cellule producono meno:
- prostaglandine, che causano dolore, febbre e arrossamento;
- radicali liberi ed elastasi, che danneggiano i tessuti;
- citochine come il TNF-α, che amplificano l’infiammazione, oltre ai succitati leucotrieni.
2) Proprietà antidiarroiche
Gli estratti di Boswellia riducono le scariche diarroiche in virtù dei loro effetti antispastici: infatti, interagendo con i canali al calcio, rilassano la muscolatura intestinale; per di più possiedono effetti antimicrobici, grazie a cui contrastano lo sviluppo di Salmonella typhi ed Escherichia coli (il principale agente eziologico della diarrea del viaggiatore).
3) Proprietà antiage
La Boswellia protegge l’impalcatura cutanea dalle ialuronidasi, collagenasi ed elastasi, e regola il ricambio dell’epidermide grazie alla capacità di modulare il comportamento delle sue cellule, esplicando un effetto antinvecchiamento.
Principi attivi della Boswellia
I principali responsabili delle proprietà antinfiammatorie, antidiarroiche e antiage, sono gli acidi boswellici (KBA e AKBA), che costituiscono il 30-60% degli estratti;1 contribuiscono in misura inferiore anche l’olio essenziale e le gomme.
Gli acidi boswellici hanno una bassa biodisponibilità: ciò significa che, quando assunti per via orale, solo una piccola parte entra in circolo e giunge dove necessario. Tuttavia l’ostacolo viene aggirato legandoli alla lecitina (un grasso naturalmente presente nelle membrane cellulari), che ne favorisce l’assorbimento e la penetrazione nei tessuti.
A cosa serve la Boswellia?
Alla luce delle proprietà summenzionate, che richiedono ancora conferme da test rigorosi, la Boswellia potrebbe coadiuvare il trattamento di malattie infiammatorie a carico di articolazioni, bronchi, intestino e pelle, quali:
1) Osteoartrite
Una revisione sistematica e metanalisi2 di 7 studi clinici, per un totale di 545 partecipanti, ha evidenziato che l’assunzione di 100-250 mg/die di estratto per almeno un mese può alleviare il dolore e la rigidità articolari, migliorando la mobilità e la qualità della vita dei pazienti affetti da artrite (l’infiammazione delle articolazioni).
In base ai risultati di un test3 valutante gli effetti sull’osteoartrite del ginocchio, il trattamento duraturo potrebbe contrastare anche l’usura delle articolazioni (artrosi); infatti, gli esami radiografici hanno rivelato una riduzione significativa degli osteofiti (le escrescenze tipiche delle giunture invecchiate) nelle ginocchia di coloro che avevano assunto gli estratti per 4 mesi.
2) Asma
Gli estratti di Boswellia potenziano la terapia inalatoria con cortisonici e broncodilatatori, permettendo di ridurre i dosaggi e il rischio di reazioni avverse. Lo suggeriscono i risultati di un test clinico,4 che ha valutato gli effetti della terapia inalatoria con o senza Boswellia in 32 pazienti con l’asma; dopo un mese di trattamento, gli studiosi hanno registrato un numero inferiore d’inalazioni nei 16 volontari che avevano assunto anche 500 mg di estratto al giorno.
3) Diarrea acuta
Da uno studio5 condotto presso il Dipartimento di salute pubblica dell’Università di Pavia, sono emersi i benefici degli estratti di Boswellia in caso di diarrea acuta, caratterizzata da una durata inferiore a 2 settimane, 3 o più evacuazioni al giorno, feci liquide e abbondanti.
49 partecipanti hanno preso parte alla ricerca: 24 di loro hanno assunto 250 mg di estratto per 5 giorni (gruppo d’intervento), mentre gli altri 25 hanno assunto il placebo (gruppo di controllo).
Già a partire dal secondo giorno, nei partecipanti in trattamento con la Boswellia si è manifestata una riduzione significativa della quantità di feci evacuate, del dolore addominale e della nausea; gli estratti hanno impiegato 3 giorni a bloccare le scariche (anziché 4 come il placebo) e, alla fine dello studio, il 95,8% dei pazienti trattati non aveva più la diarrea, contro solo il 76% dei controlli.
4) Sindrome del colon irritabile
La Boswellia possiede interessanti potenzialità nelle forme lievi di colon irritabile: una sindrome che si manifesta con dolore addominale ricorrente, eventualmente accompagnato da crampi, meteorismo e alterato transito intestinale. Evidenze incoraggianti sono emerse da uno studio6 che ha valutato gli effetti di una dieta integrata con 250 mg al giorno di Boswellia, rispetto alla dieta più un farmaco antispastico in caso di bisogno, per il colon irritabile.
Le valutazioni effettuate al 3° mese (metà studio) e al 6° mese (studio concluso) hanno evidenziato che nei 35 pazienti in trattamento con gli estratti i punteggi del test di autovalutazione dei sintomi erano più bassi, così come il bisogno di antispastici e consulti medici, rispetto a quelli misurati nei 34 controlli.
5) Dermatite atopica e psoriasi
Anche le malattie infiammatorie della pelle, come la dermatite atopica e la psoriasi, potrebbero trarre giovamento grazie alla Boswellia, secondo i risultati di uno studio7 condotto presso il Dipartimento di dermatologia dell’Università di Varese. L’applicazione di una crema a base di acidi boswellici nelle aree interessate, 2 volte al giorno per un mese, ha infatti ridotto l’estensione delle aree arrossate, il prurito e la desquamazione, in modo significativo e paragonabile all’olio di mirtillo, noto per le sue proprietà lenitive.
6) Fotoinvecchiamento
Le creme a base di acidi boswellici possono altresì attenuare i segni del fotoinvecchiamento, migliorando l’aspetto della pelle invecchiata dal sole o dalle lampade; infatti, in uno studio8 che ha coinvolto 15 donne tra i 31 e i 68 anni, il trattamento ha ridotto le rughe sottili, la ruvidità e l’oleosità della pelle, nella metà del viso in cui è stata applicata la crema una volta al dì per un mese, e al contempo ne ha aumentato l’elasticità e lo spessore.
Dosi e modalità di assunzione
Le dosi di Boswellia generalmente usate negli studi ammontano a 250-500 milligrammi, da assumere 2-3 volte al dì, per un massimo di 1,5 grammi al giorno. I cicli di trattamento hanno una durata compresa tra 1 e 6 mesi.9
È importante che gli estratti siano standardizzati, cioè che contengano quantità ben precise e costanti di acidi boswellici (non meno del 25%), a garanzia della loro efficacia; per potenziarne gli effetti antireumatici, la Boswellia viene associata alla curcuma e al metilsulfonilmetano, che l’aiutano a sfiammare e a mantenere integre le articolazioni.
Per quanto le creme, gli acidi boswellici ammontano allo 0,5% e, se si tratta di cosmetici, la loro presenza è riconoscibile grazie all’INCI: BOSWELLIA SERRATA EXTRACT. Si applicano 1-2 volte al giorno, tutti i giorni.
Controindicazioni e reazioni avverse
Gli estratti di Boswellia serrata sono sicuri e ben tollerati. Talvolta provocano nausea, stipsi o diarrea, ma si tratta di effetti indesiderati lievi e transitori. Sono controindicati in caso di allergie note ai componenti.
Consigli di lettura
Se l’articolo vi è piaciuto, leggete anche quello dedicato all’incenso.
Riferimenti bibliografici:
- Roy, N.K.; Parama, D.; Banik, K.; Bordoloi, D.; Devi, A.K.; Thakur, K.K.; Padmavathi, G.; Shakibaei, M.; Fan, L.; Sethi, G.; et al. An Update on Pharmacological Potential of Boswellic Acids against Chronic Diseases. Int. J. Mol. Sci. 2019, 20, 4101. DOI: 10.3390/ijms20174101;
- Yu, G., Xiang, W., Zhang, T. et al. Effectiveness of Boswellia and Boswellia extract for osteoarthritis patients: a systematic review and meta-analysis. BMC Complement Med Ther 20, 225 (2020). DOI: 10.1186/s12906-020-02985-6;
- Majeed M, Majeed S, Narayanan NK, Nagabhushanam K. A pilot, randomized, double-blind, placebo-controlled trial to assess the safety and efficacy of a novel Boswellia serrata extract in the management of osteoarthritis of the knee. Phytother Res. 2019 May;33(5):1457-1468. DOI: 10.1002/ptr.6338. Epub 2019 Mar 6. PMID: 30838706; PMCID: PMC6681146;
- Ferrara T, De Vincentiis G, Di Pierro F. Functional study on Boswellia phytosome as complementary intervention in asthmatic patients. Eur Rev Med Pharmacol Sci. 2015 Oct;19(19):3757-62. PMID: 26502867;
- Giacosa, A.; Riva, A.; Petrangolini, G.; Allegrini, P.; Fazia, T.; Bernardinelli, L.; Peroni, G.; Rondanelli, M. Positive Effects of a Lecithin-Based Delivery Form of Boswellia serrata Extract in Acute Diarrhea of Adult Subjects. Nutrients 2022, 14, 1858. DOI: 10.3390/nu14091858;
- Riva A, Giacomelli L, Togni S, Franceschi F, Eggenhoffner R, Zuccarini MC, Belcaro G. Oral administration of a lecithin-based delivery form of boswellic acids (Casperome®) for the prevention of symptoms of irritable bowel syndrome: a randomized clinical study. Minerva Gastroenterol Dietol. 2019 Mar;65(1):30-35. DOI: 10.23736/S1121-421X.18.02530-8. PMID: 30676012;
- Togni S, Maramaldi G, Di Pierro F, Biondi M. A cosmeceutical formulation based on boswellic acids for the treatment of erythematous eczema and psoriasis. Clin Cosmet Investig Dermatol. 2014 Nov 11;7:321-7. DOI: 10.2147/CCID.S69240. PMID: 25419153; PMCID: PMC4235203;
- Calzavara-Pinton P, Zane C, Facchinetti E, Capezzera R, Pedretti A. Topical Boswellic acids for treatment of photoaged skin. Dermatol Ther. 2010 Jan-Feb;23 Suppl 1:S28-32. DOI: 10.1111/j.1529-8019.2009.01284.x. PMID: 20136919;
- National library of medicine: monografia del franchincenso (2020).
Ultimo aggiornamento: 19 dicembre 2024.
Crediti fotografici
In apertura, foto d’archivio di Vecteezy
L’articolo ha uno scopo puramente illustrativo e non sostituisce il rapporto medico-paziente.
Pubblicista, ex collaboratrice de L’Unione Sarda.
Sono cofondatrice e caporedattrice di Inchiostro Virtuale.
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