
Cosa succede quando un gioco da tavolo basato sulla narrazione di una storia incontra un design da lasciare a bocca aperta? Il risultato di questa felice unione sono i giochi da tavolo narrativi, un compromesso fra la dinamicità del gioco di società classico e la lunghezza piuttosto estesa del più interpretativo gioco di ruolo (o GDR).
Il board game narrativo non chiede al giocatore di interpretare un personaggio, ma il suo scopo è comunque quello di renderlo parte di un racconto, dandogli la libertà di svolgere la storia con i propri ritmi e con l’ausilio di un sistema di gioco coinvolgente e spesso più intuitivo.
Oggi voglio condividere con te la mia top 5 dei giochi da tavolo narrativi che mi hanno affascinata di più e che dovresti provare almeno una volta per la bellezza delle loro meccaniche del design e dei contenuti.
Cosa sono i giochi da tavolo narrativi?
Come già anticipato, il gioco narrativo unisce la dinamicità del gioco da tavolo classico alla narrazione di una storia, lunga o breve che sia. Generalmente, a differenza dei gdr, non richiede l’interpretazione di un personaggio o la conoscenza di complessi sistemi di gioco che potrebbero richiedere tiri di dadi e calcoli di punteggi.
Proprio per la loro versatilità esistono giochi da tavolo narrativi adatti a giocatori di tutte le età e l’unica cosa di cui avrai davvero bisogno sarà la tua immaginazione.
Ma adesso passiamo alla pratica: ecco 5 dei giochi da tavolo narrativi che più mi hanno coinvolta e stupita.
Al n. 1 dei giochi da tavolo narrativi: Dixit

Ho già accennato a Dixit quando ho parlato di party games e di come sceglierli per la serata ideale tra amici o parenti, non solo perchè l’ho sempre trovato un bel gioco ma anche perchè rientra fra quei board games di narrazione adatti ai giocatori più giovani.
Come funziona Dixit?
Un giocatore master sceglie una delle carte che ha in mano e, senza mostrarla agli altri, dice una frase-indizio legata all’illustrazione corrispondente. Gli altri giocatori scelgono quella che tra le loro carte si avvicina di più, per concetto e visivamente, all’indizio dato e la mettono sul tavolo a faccia in giù. Dopo aver mischiato le carte insieme a quella del master e averle scoperte ogni giocatore vota quella che secondo lui è la carta di riferimento iniziale, guadagnando punti se ha indovinato o se la carta che ha proposto lui stesso è stata scelta a sua volta da altri. Vince chi arriva alla fine del tabellone segnapunti.
Perché l’ho scelto?
Dixit si presenta in modo semplice: una bella confezione, un mazzo di carte e un tabellone del punteggio, e non ha davvero bisogno di altro. La sua scatola è solo un’anticipazione di quello che si trova al suo interno.
Sono le carte da gioco il pezzo forte: piccole opere di bravura e fantasia, disegnate e colorate senza bordi, che si estendono quasi ammiccando al giocatore ed invitandolo ad immaginare proprio quei piccoli racconti-indizi che dovrà inventare o indovinare per guadagnare più punti degli altri.
La parte migliore? Pescare nuove carte dal mazzo subito dopo averne usato una al turno precedente, per poter scoprire quali splendidi disegni ti aspettano!
N. 2: Near and Far

Come funziona Near and Far?
Quattro avventurieri, un’antica città perduta e non uno ma ben 11 scenari diversi tra campagne, foreste, grotte, mari e montagne attraverso i quali tu e i tuoi amici muoverete i vostri personaggi scelti fra i 30 disponibili. Estrai il tuo eroe, decidi che strada prendere e quali missioni affrontare, misurati contro i nemici e fatti guidare dal libro delle storie – ben 120 pagine! Attenzione, però: sarai tu a scegliere come reagire e cosa fare di fronte agli eventi raccontati dal libro, creando per ogni partita delle storie sempre diverse.

Perché l’ho scelto?
Così come nel suo gioco precedente, Above and Below, anche in Near and Far Ryan Laukat ha dato il massimo e anche di più.
Non servono paesaggi ultra-realistici e dettagli da capogiro per immergerci nelle mappe dell’atlante di gioco, bastano i delicati colori pastello che l’autore utilizza, i disegni semplici ma definiti e ben pensati di case, foreste e oggetti e il design in perfetto stile fantasy di tutti i personaggi del gioco. Non farti spaventare dalla quantità di oggetti che vedi nella confezione. Le carte delle azioni e il libro delle storie ti guideranno agevolmente attraverso lo svolgimento di questo gioco narrativo, accompagnandoti senza mai lasciarti la mano e allo stesso tempo dandoti tutto lo spazio necessario per decidere cosa fare e che direzione far prendere alla tua storia.
Non solo Near and Far ha un’alta rigiocabilità – anche se dovessi finire le storie del libro, le carte azione ti regalerebbero nuovi sviluppi di trama ogni volta – ma posso assicurarti che resterai ammaliato dal mondo di gioco e dalle storie che racchiude!
N. 3: This war of Mine

This War of Mine non è un fantasy, non è un cyberpunk né un post apocalittico. È la dura e inesorabile realtà.
Come funziona This war of Mine?
Ambientato in una cittadina sotto assedio e devastata dalla guerra, i giocatori vestono i panni di persone comuni che devono affrontare giorno per giorno la quotidianità di un mondo devastato, sopravvivendo fino al momento dello sperato armistizio. Ogni personaggio è schedato con le sue abilità – come scassinare o caricare più peso -, i suoi vizi – fumare, bere, stati d’animo variabili – e i suoi pregi – empatia, coraggio.
I giorni e le notti sono diversi l’uno dall’altro, scanditi dalle azioni che ai giocatori è permesso fare – uscire dalla casa e andare a cercare risorse in altri luoghi, restare e rinforzarne le difese contro i banditi -, mentre gli incontri e i risultati che derivano da queste decisioni sono raccontati nel diario. È proprio il diario ciò che scandirà il ritmo del giorno, mentre il libro delle storie guiderà i personaggi e racconterà loro cosa li aspetta dietro una porta, un muro, dopo una notte di fame o un raid notturno da parte dei banditi. L’obiettivo del gioco non è vincere, i giocatori devono “semplicemente” arrivare alla fine di tutto, sopravvivere nel corso di una lunga campagna.
Perché l’ho scelto?
Questo gioco è stato per me una rivelazione. Quando l’ho provato non sapevo cosa mi aspettasse e, devo dire, mi ha davvero sorpresa l’equilibrio perfetto tra i supporti visivi e le meccaniche.
È necessario solo il primo giorno in-game per immedesimarsi corpo e anima nei personaggi e nella trama. Ogni volta che si lascia la casa per andare a cercare risorse si rischia di incontrare soldati, altri rifugiati, di tornare a mani vuote o di dover lasciare dietro risorse preziosissime.
La notte, quando si ritorna al rifugio e si pensa di essere salvi, un raid di banditi può portare via tutto ciò che era accuratamente tenuto al sicuro in una stanza, ferire i propri compagni o, nel peggiore dei casi, eliminarli. Quando poi non sono i criminali, la fame e la sete sono sempre dietro l’angolo.
E mentre sei già coinvolto grazie al libro delle storie, alle carte e alla mappa – che condensa abilmente tutti i numerosi elementi del gioco tra pedine, carte e segnalini – puoi usare l’applicazione per cellulare per riprodurre il soundtrack del gioco.
In This War of Mine ogni scelta porta ad una conseguenza riccamente descritta nel diario, che va da un risultato più leggero ad uno più crudo e realistico. È proprio questo, tuttavia, che ti cattura e ti spinge a continuare il gioco: ogni piccola vittoria è una soddisfazione, ogni vita salvata per un altro giorno è una vittoria contro gli orrori della guerra.
N. 4: When I dream

Torniamo a parlare di giochi narrativi adatti ai più piccoli – ma non solo – con When I Dream.
La formula del gioco rimanda a quella di Dixit per l’elemento della carta da indovinare, ma aggiunge alcune meccaniche che nel corso della partita ho trovato molto divertenti da mettere in atto.
Come funziona When I dream?
Le regole sono semplici: un giocatore mette la maschera e diventa il sognatore, mentre gli altri partecipanti rivestono rispettivamente i ruoli della Fata buona, del malvagio Babau e del neutrale Sandman. Nell’arco di due minuti le “creature dei sogni” avranno il compito di suggerire al giocatore dormiente cosa sta sognando riferendosi, con una parola diversa da quella scritta sopra, alle carte che di volta in volta andranno in cima al mazzo posto al centro del tabellone. Nessun giocatore può usare più di una parola e ogni volta che il sognatore sbaglia, indovina o passa una carta, essa andrà nella pila degli incubi o dei sogni, conferendo punti alla creatura corrispondente.
Conclusi i due minuti “di sonno” ci sarà poi un round bonus, nel quale il giocatore dormiente, ora sveglio, dovrà raccontare il suo sogno cercando di ricordare tutte le carte coinvolte e collegandole fra loro in modo fantasioso.
Perché l’ho scelto?
Inutile dire che la parte più divertente di When I Dream è quella di raccontare lo stravagante sogno concluso dopo i due minuti. Non solo l’abbinamento delle carte fra figure, concetti e parole è geniale, bizzarro e splendidamente disegnato, ma mette alla prova la memoria dello sfortunato sognatore di turno, per fargli rievocare incubi e bei sogni tutti insieme, è davvero esilarante! Ognuno infatti aggiungerà nuovi elementi personali al racconto, riformulando a modo proprio i collegamenti fra le carte.
Al n. 5 una perla da Kickstarter: 1001 Odisseys

Sono “inciampata” in 1001 Odysseys per puro caso su Kickstarter e devo dire che la cosa che mi ha colpita immediatamente e maggiormente è stato l’ammirevole ed esteso lavoro di disegno ad acquerello.
Come funziona 1001 Odisseys?
Il gioco è ambientato nello spazio e tu, insieme ai tuoi amici, siete i famosi esploratori della nave spaziale di punta della Federazione, la Odyssey. Il vostro obiettivo? Vivere innumerevoli avventure per la galassia!
All’inizio del gioco potete scegliere un ruolo fra quelli disponibili: addetto alle Operazioni, alle Comunicazioni, alla Navigazione o Comandante: ogni ufficiale dovrà svolgere incarichi precisi durante la missione e le sue abilità saranno indispensabili per il suo completamento. Dopo aver scelto i vostri compiti è il momento di decidere quali pianeti visitare e cosa fare. Gli ufficiali di Navigazione e Operazioni estraggono a caso una carta dai mazzi corrispondenti al loro ruolo: queste carte, unite allo scenario-pianeta che il comandante ha deciso di visitare, indicheranno sul libro delle storie e sulla mappa dove andare e perché. Da questo momento in poi i giocatori, armati di capitoli, token e carte azione, saranno liberi di dare alla storia la direzione che vorranno, incontrando le creature più bizzarre e carine che si possano trovare nella galassia e intraprendendo missioni della durata di circa mezz’ora per capitolo.
Perché l’ho scelto?
Non avendo mai provato questo gioco non posso dare giudizi pratici ma posso tuttavia dire, dopo averne seguito la campagna Kickstarter, che il lavoro che vi è dietro sembra essere davvero notevole.
Dal punto di vista dell’elemento artistico è un’opera che parla da sé, basta visitare la loro pagina per poter ammirare il raffinato lavoro di colore e linea che sta alla base di 1001 Odysseys, elemento che per un gioco narrativo a volte può essere davvero determinante. Uniamo poi dei paesaggi creati ad acquerello con delicate tinte pastello con piccole creature – chiamate pumplins – a forma di vegetali e una narrazione divertente e curiosa allo stesso tempo ed il gioco è fatto!
Personalmente sono molto curiosa di sapere come sarà il prodotto finito, sembra un gioco promettente e adatto a un pubblico di tutte le età.
Il Kickstarter si è concluso da poco tempo e per il momento non è prevista una nuova vendita fino alle prime stampe del gioco, tuttavia puoi trovare tutte le informazioni che ti servono sulla pagina della campagna e attraverso la newsletter dedicata.
E a proposito di Kickstarter, se non sai di cosa si tratta, puoi cliccare qui per leggere l’articolo che ho scritto al riguardo. Alla prossima!
Crediti per le immagni: BoardGameGeek e i suoi utenti Kalchio, The Innocent, Skombie, W Eric Martin.
Immagine di copertina: mikehulsebus.

Classe 1995, sono un’inguaribile amante dell’arte laureata in Beni Culturali e reinventata blogger e marketer.
Un po’ taciturna ma grande ascoltatrice e osservatrice, la scrittura è il mio mezzo di espressione prediletto. Probabilmente in un’altra vita sono stata un filosofo, di quelli che cadono nelle buche ammirando il cielo, ovviamente!
Adoro i giochi da tavolo e di ruolo, leggo libri, fumetti e manga e sono una patita di videogames. Quando non sono a casa a godermi una tranquilla serata di relax, sono nei luoghi più verdi e romantici della mia città e dintorni, a respirare l’aria del mare e lasciarmi trasportare dal panorama in innumerevoli viaggi mentali.
Su Inchiostro Virtuale vi parlerò dei giochi da tavolo raccontandovi i generi, gli eventi, le novità e i momenti di ordinaria -e divertente!- follia che costituiscono il mondo del tempo libero e dei passatempi virtuali e non.