
Ti sei mai chiesto, osservando i tuoi giochi di società o quelli sugli scaffali di un negozio, quale sia il fattore che determina il prezzo di ogni gioco da tavolo e perchè questi differiscano così tanto gli uni dagli altri, a volte anche di decine di euro?
Intuitivamente si pensa subito alla grandezza della scatola, alle edizioni limitate o alle diverse varietà dello stesso gioco che vengono costantemente pubblicate, ma qual è il processo che determina il prezzo finale nel suo insieme e quali i fattori che influiscono nella decisione?
Dietro il prezzo di un gioco da tavolo c’è un lungo percorso, dall’ideazione alla scelta dei canali di pubblicazione, che involve tante persone e altrettante scelte stilistiche ed esecutive. Oggi ti porterò proprio nel dietro le quinte della creazione e messa in commercio di un board game.
Il team creativo: chi stai pagando?
Avrai sicuramente fatto caso a dei nomi sulla scatola di gioco: sono generalmente quelli dell’autore o designer e/o degli artisti dietro alle illustrazioni. Tuttavia alla creazione di un gioco da tavolo non contribuiscono soltanto queste due categorie di creativi, ecco quindi un piccolo elenco delle principali figure che, generalmente, prendono parte al progetto.
- Designer: è la mente dietro al gioco, colui o colei che lo ha ideato. Ci sono giochi alla cui base vi è un solo designer ma altri, come ad esempio Si, Oscuro Signore! ne hanno perfino quattro o cinque!
- Illustratore: l’illustratore o artista si occupa di dare forma -se necessario- a ciò che il gioco racconta e di creare immagini e ambientazioni che ti lascino senza fiato. Di solito quando si crea un gioco da tavolo si cerca di uniformare lo stile scegliendo uno, massimo due illustratori, ma per i giochi più ambiziosi ce ne sono anche di più. Dixit ad esempio, sebbene coinvolga un artista diverso per ogni espansione e non dentro lo stesso gioco, è una prova di come vari creativi possano prendere parte allo stesso progetto.
- Designer grafico: quando fai un apprezzamento sulla bellezza delle scritte o su come dettagli quali punteggi, tabelle, simboli e forme siano stati ben impostati all’interno di un gioco da tavolo sappi che ti stai indirettamente complimentando con questa mistica figura che è il graphic designer. È un lavoro di precisione che mette insieme il gioco per come lo conosciamo noi utilizzatori finali. Il design in tal senso è sottoposto a costanti test e modifiche prima di arrivare al prodotto finale.
- Designer narrativo: è la figura che si occupa di delineare le storie all’interno del gioco da tavolo quando presenti, come quelle che popolano il board game di This War of Mine.
- Traduttori: come dice il nome, sono le persone che hanno il compito di tradurre il gioco in diverse lingue a seconda delle aree di esportazione. Il loro compito è quello di rendere le regole e la storia chiari, senza però stravolgerne il significato.
- Testers: prima di arrivare sul tuo tavolo, il gioco viene provato numerose volte dai testers, che hanno il compito di individuare tutti i punti di forza e debolezza delle meccaniche di gioco e tutte le difficoltà che il giocatore potrebbe incontrare. Esistono veri e propri siti dove queste persone offrono i loro servizi, come il gruppo ungherese di Kicktester, che si occupa di “dividere il gioco in tante piccole parti e analizzarle pezzo per pezzo”.
Oltre alle figure sopraelencate possono partecipare al progetto anche collaboratori e consulenti di vario genere, tuttavia queste sono le tre che gettano le basi più salde per la nascita del gioco da tavolo. In alcuni casi inoltre vengono ingaggiate figure come gli sviluppatori software per la creazione di supporti alla narrativa come le app Android/iOS. Anche in questo caso This War of Mine con la sua app per cellulare ne è un esempio calzante.
Ovviamente lo stesso designer del gioco potrebbe decidere di creare anche le illustrazioni, le grafiche e persino di auto-pubblicarsi, come nel caso di Exploding Kittens dove i tre autori hanno provveduto a tutto in prima persona.
L’autore inoltre non decide il prezzo finale del gioco da tavolo: questo sarà probabilmente il compito dei negozi.
Materiali: carta e supporti incidono sul prezzo
Prendiamo due giochi da tavolo piuttosto conosciuti come esempio: Munchkin e Room 25.
Munchkin in edizione base costa 20€, Room 25 arriva invece a circa 36€. Il motivo?
Oltre alla data di pubblicazione, la fama, la possibilità di avere un editore alle spalle e tanti altri fattori, su entrambi i giochi influiscono anche la quantità e la qualità delle componenti.
Room 25 nella sua completezza racchiude quasi tutte le componenti che si potrebbero inserire in un gioco da tavolo. Nella sua confezione infatti troverai:
- 71 pezzi in cartonato rigido e lucido tra tessere, segnalini e ruoli personaggio;
- 6 pedine colorate di plastica rigida, personalizzate per ogni ruolo;
- 6 tabelle di cartoncino;
- il manuale di istruzioni.
Il tutto ovviamente in una scatola in cartoncino rigido e lucido interamente disegnata.
Di contro, nella confezione di cartoncino rigido di Munchkin sono contenute 172 carte a colori e nient’altro. Non perché il gioco sia più scarno ma perché Munchkin funziona così, e per farti divertire una serata dopo l’altra non ha bisogno di altro.
Ogni supporto aggiunto al gioco comporta, quindi, un cambiamento nel prezzo.
Ecco perché, ad esempio, un gioco come Azul che fra le altre componenti in cartoncino include 100 piastrelle di resina riccamente decorate, arriva a costare anche 40€ in edizione base, mentre la sua Giant Edition ha toccato i 300 sonanti euro non solo grazie alla fama ma anche per le componenti più grandi, una valigetta al posto della scatola di gioco e dei tappetini in neoprene al posto delle plance.
Per farti un’idea più precisa ti rimando alla pagina della scelta delle componenti di The Game Crafter, un sito web che aiuta i designers di giochi da tavolo a creare i loro board games ad un prezzo conveniente.
L’editore e la pubblicazione indipendente
Quando ti ho parlato di come nasce un gioco da tavolo su Kickstarter ho accennato al fatto che gli autori, una volta fondato il loro progetto al 100%, procedono ad utilizzare il denaro ottenuto dalla community per la creazione e l’invio dei giochi. Questo processo totalmente autonomo viene chiamato pubblicazione indipendente o Indie Publishing.
Un’alternativa a questa via è rappresentata dal tradizionale metodo della pubblicazione attraverso un editore. Ecco quali sono le principali differenze e come incidono sul prezzo di un gioco.
Pubblicazione indipendente
La pubblicazione indipendente se fatta al meglio dà la possibilità a chiunque di dare alla luce il proprio gioco da tavolo e creare una community piuttosto salda già prima del lancio, instaurando con essa un rapporto diretto grazie agli aggiornamenti costanti e ai dietro le quinte. Questo processo, tuttavia, risulta più costoso.
Di un gioco finanziato con Kickstarter infatti si decide di pubblicare meno copie perché, a differenza del grande editore, difficilmente il piccolo privato può ricevere sconti e facilitazioni dai produttori.
Al momento della distribuzione quindi il privato dovrà fare i conti con dei costi di produzione maggiori che andranno ad incrementare il prezzo base deciso da quest’ultimo.
Pubblicazione tramite editore
Consegnare il proprio gioco nelle capaci mani di un editore è sicuramente la scelta migliore. Le case editrici infatti provvederanno a tutto, dalla creazione alla pubblicità, fino alla vendita nei negozi. La parte migliore poi è che producendo il gioco in quantità maggiori potranno venderlo ad un prezzo minore. Facile, no?
Purtroppo, così come è difficile pubblicare un libro appoggiandosi ai grandi dell’editoria, lo stesso vale anche per i giochi da tavolo. Riuscire a farsi scegliere da un editore è molto più difficile rispetto all’auto-pubblicazione che almeno salta la parte burocratica e instaura un contatto diretto tra autore e pubblico.
Come vedi, anche la modalità di pubblicazione influisce sul prezzo di un gioco da tavolo. Tuttavia la presenza o l’assenza di un editore alle spalle non è sintomo di una qualità migliore o peggiore del gioco e spesso vale la pena dare un’occasione anche agli indie games. Del resto anche Exploding Kittens ha iniziato da Kickstarter!
Un meritato guadagno
Si arriva infine a quella parte che, giustamente, non va a coprire tanto le spese di materiali, distribuzione e pubblicazione, quanto la creatività di chi sta dietro, insomma il vero e proprio guadagno dovuto all’autore del gioco o designer.
Stando a quanto riporta Glassdoor, un game designer negli USA ricava dalla vendita del proprio gioco da tavolo in media 73.182 dollari l’anno, anche se il range generale va dai 50.000 ai 100.000 dollari a seconda del successo riscosso e di molti altri fattori. Uno stipendio che per gli Stati Uniti è al pari di molte altre professioni.
Quanto il designer guadagna dal gioco ce lo spiega meglio Cardboard Edison con una infografica riccamente dettagliata. Possiamo notare come la fetta che spetta all’autore sia calibrata in base al tipo di contratto che quest’ultimo stipula con chi gestisce le vendite e il prezzo del gioco da tavolo.
Di seguito ti mostrerò solo la prima parte del grafico completo per via della sua lunghezza, ti raccomando però di dare un’occhiata al lavoro completo seguendo il link dell’immagine e scaricando il file allegato alla fine del post, è davvero interessante!
Dalla produzione al cliente: i negozi
Alla fine di questo processo il gioco da tavolo “atterra” nei negozi. Proprio qui gli sarà attribuito il prezzo finale in base al guadagno che il grande magazzino o il piccolo venditore vuole trarne. Sembra quasi superfluo precisarlo, ma quando tu acquisterai il gioco da tavolo starai pagando anche la spedizione, lo staff e il mantenimento del negozio, nonché il costo del gioco da tavolo quando il venditore lo ha comprato dall’editore indipendente o dalla casa editrice.
Risparmiare online o investire -eticamente- nel negozio fisico?
Questo step finale ci porta infine alla solita dualità dell’acquisto online tramite siti come Amazon e l’acquisto presso i negozi fisici.
Spesso comprare online significa spendere qualche euro in meno -la differenza, per esperienza diretta, posso assicurarti che non è spesso così grande- e per chi non ha la possibilità di andare in un negozio di persona è una soluzione che consiglierò sempre.
Quando si parla di negozi fisici però, bisogna fare qualche considerazione in più e pensare in cosa stai per investire quei circa 5 euro in più che avresti risparmiato comprando online. Ecco un piccolo elenco dei benefit che, a mio parere, può garantirti il negozio fisico.
- La creazione di un canale diretto con il commerciante e la possibilità di parlare dal vivo e in tempo reale con una persona.
- La possibilità di chiedere consigli e indicazioni in base ai tuoi gusti, al tuo budget o occasione di gioco.
- Il supporto, sempre dal vivo, di un personale preparato e pronto ad aiutarti in caso di necessità.
- La possibilità di sostenere i negozi fisici in generale e chi vi lavora.
Se questa guida ti è stata utile per comprendere cosa si cela dietro al prezzo di un gioco da tavolo e vuoi farmi sapere cosa ne pensi, scrivimi nei commenti!
Crediti per le immagni: BoardGameGeek, il suo utente Haffner e il sito web Meeples Together

Classe 1995, sono un’inguaribile amante dell’arte laureata in Beni Culturali e reinventata blogger e marketer.
Un po’ taciturna ma grande ascoltatrice e osservatrice, la scrittura è il mio mezzo di espressione prediletto. Probabilmente in un’altra vita sono stata un filosofo, di quelli che cadono nelle buche ammirando il cielo, ovviamente!
Adoro i giochi da tavolo e di ruolo, leggo libri, fumetti e manga e sono una patita di videogames. Quando non sono a casa a godermi una tranquilla serata di relax, sono nei luoghi più verdi e romantici della mia città e dintorni, a respirare l’aria del mare e lasciarmi trasportare dal panorama in innumerevoli viaggi mentali.
Su Inchiostro Virtuale vi parlerò dei giochi da tavolo raccontandovi i generi, gli eventi, le novità e i momenti di ordinaria -e divertente!- follia che costituiscono il mondo del tempo libero e dei passatempi virtuali e non.