Guernica - Pablo Picasso

“Perché quasi niente quanto la guerra, e niente quanto una guerra ingiusta, frantuma la dignità dell’uomo” (Oriana Fallaci). 

La guerraahimè! – praticamente è sempre esistita e i due conflitti mondiali, entrambi vissuti dal nostro Paese, sono annoverati a pieno titolo tra i momenti più bui della storia italiana e non solo. Le atrocità della guerra sono state raccontate in libri, film, documentari  e anche nell’arte.

La guerra nei dipinti

Numerosi sono gli artisti che hanno imbracciato le armi: in Italia non possiamo non citare gli esponenti del movimento futurista, Marinetti primo fra tutti, e ancor più numerosi hanno raccontato le battaglie nei loro quadri. Scopriamo insieme alcune di queste testimonianze artistiche!

Pablo Picasso: “Guernica”

Se parliamo del binomio arte-guerra non possiamo che iniziare da “Guernica, di Pablo Picasso. L’opera è antecedente allo scoppio del seconda guerra mondiale: infatti è una denuncia contro il conflitto che si stava consumando in Spagna nel 1937 e contro Francisco Franco. L’opera è volutamente confusa e l’assenza di colore sta a indicare, appunto, la morte.

ALT="Guernica - Pablo Picasso"
“Guernica”, Pablo Picasso, 1937, Museo nacional centro de arte reina Sofia, Madrid.

Salvador Dalì: “Il volto della guerra”

Salvador Dalí ci ha abituati ai suoi quadri, che spesso impressionano, e questo non fa eccezione. “Il volto della guerra rappresenta un volto quasi scheletrico, vermi che lo consumano e orbite prive di occhi ma all’interno delle quali vi sono altri volti uguali al primo. Lo stesso nella cavità della bocca spalancata in un muto grido di orrore.

ALT="Dalì - Il volto della guerra"
“Il volto della guerra”, Salvador Dalì, 1940 (Museum Boijmans Van Beuningen, Rotterdam).

I conflitti bellici generano morte ed è alla morte che ho dedicato un articolo. Se ve lo siete persi, lo trovate qui.


Aldo Carpi: “Il deportato”

Se pensiamo alla guerra, alla seconda guerra mondiale in particolare, pensiamo tristemente anche alla deportazione. Una delle opere più significative riguardo a questo tema è “Il deportato di Aldo Carpi. Due guardie che tengono in custodia quello che appare quasi come un fantasma, una larva, più che un essere umano. L’opera è visivamente ed emotivamente un vero pugno nello stomaco.

ALT="Aldo Carpi - Il deportato"
“Il deportato”, Aldo Carpi.

Parlando appunto di deportazione, vi invito a leggere (o ri-leggere) i nostri articoli a tema sulla Giornata della Memoria. Li trovate qui.


Otto Dix: “La guerra”

L’opera di Otto Dix, sebbene rappresenti la prima guerra mondiale, può adattarsi – ahimè! – a qualunque conflitto. Composta da quattro quadri, l’opera rappresenta quattro diversi momenti: la prima parte, in cui i soldati si apprestano ad andare in battaglia; la seconda, in cui vediamo lo sfacelo del conflitto bellico; la terza, in cui l’ultimo soldato in vita tenta di trascinare via il corpo di un compagno e infine l’ultima, dove i corpi dei soldati sono dentro una cassa.

ALT="Guerra Otto Dix La Guerra"
“La guerra”, Otto Dix, 1932 Galerie Neue Meister Dresda.

Questo mio articolo prende spunto dalla commemorazione che si è tenuta il giorno 6 di giugno, in ricordo della sbarco in Normandia e, proprio in Normandia (e non solo, ovviamente) questo evento viene celebrato ogni anno e si protrae per l’intera estate.

Per saperne di più sulla commemorazione e altre informazioni cliccate qui. Alla prossima!

Serena Aiello

Scritto da:

Serena Aiello

Ex studentessa ormai (e finalmente) laureata, lettrice vorace e scrittrice per diletto. Raramente mi interesso ad un solo argomento, mi piace scoprire nuove cose e mi piace confrontare le mie idee con quelle degli altri, cosa che spero accadrà con i miei articoli.