![Guernica - Pablo Picasso](https://inchiostrovirtuale.it/wp-content/uploads/2019/06/guernica.jpg)
Gli orrori della guerra visti con gli occhi degli artisti
“Perché quasi niente quanto la guerra, e niente quanto una guerra ingiusta, frantuma la dignità dell’uomo” (Oriana Fallaci).
La guerra – ahimè! – praticamente è sempre esistita e i due conflitti mondiali, entrambi vissuti dal nostro Paese, sono annoverati a pieno titolo tra i momenti più bui della storia italiana e non solo. Le atrocità della guerra sono state raccontate in libri, film, documentari e anche nell’arte. Numerosi artisti hanno imbracciato le armi: in Italia non possiamo non citare gli esponenti del movimento futurista, Marinetti primo fra tutti, e altrettanti hanno raccontato le battaglie nei loro quadri. Scopriamo insieme alcune di queste testimonianze artistiche.
Guernica, di Pablo Picasso
Se parliamo del binomio arte-guerra non possiamo che iniziare da Guernica, di Pablo Picasso. L’opera è antecedente alla Seconda guerra mondiale: infatti è una denuncia contro il conflitto che si stava consumando in Spagna nel 1937 e Francisco Franco. L’opera è volutamente confusa e l’assenza di colore sta a indicare, appunto, la morte.
![ALT="Guernica - Pablo Picasso"](https://inchiostrovirtuale.it/wp-content/uploads/2019/06/FL10Guernicapicaso-1937-Museo-nacional-centro-de-arte-reina-Sofia-Madrid.jpg)
Il volto della guerra, di Salvador Dalì
Salvador Dalí ci ha abituati ai suoi quadri che spesso impressionano e questo non fa eccezione. Il dipinto rappresenta un volto quasi scheletrico, con i vermi che lo consumano e orbite prive di occhi, all’interno delle quali vi sono altri volti uguali al primo. Lo stesso nella bocca spalancata in un muto grido di orrore.
![ALT="Dalì - Il volto della guerra"](https://inchiostrovirtuale.it/wp-content/uploads/2019/06/il-volto-della-guerra-salvador-Dalì-1940-Museum-Boijmans-Van-Beuningen-Rotterdam.jpg)
Il deportato, di Aldo Carpi
Se pensiamo alla Seconda guerra mondiale, l’associamo tristemente alla deportazione nei campi di concentramento. Una delle opere più significative riguardo a questo tema è Il deportato di Aldo Carpi. Due guardie che tengono in custodia quello che appare quasi come un fantasma, una larva, più che un essere umano. L’opera è visivamente ed emotivamente un vero pugno nello stomaco.
![ALT="Aldo Carpi - Il deportato"](https://inchiostrovirtuale.it/wp-content/uploads/2019/06/Il-deportato-Aldo-Capri.jpg)
La guerra, di Otto Dix
L’opera di Otto Dix, sebbene rappresenti la Prima guerra mondiale, può adattarsi a ogni conflitto. Composta da quattro quadri, l’opera rappresenta quattro diversi momenti: la prima parte, in cui i soldati si preparano alla battaglia; la seconda, in cui vediamo lo sfacelo del conflitto bellico; la terza, in cui l’ultimo soldato in vita tenta di trascinare via il corpo di un compagno; infine l’ultima, dove i corpi dei soldati sono dentro una cassa.
![ALT="Guerra Otto Dix La Guerra"](https://inchiostrovirtuale.it/wp-content/uploads/2019/06/La-guerra-Otto-Dix-1932-Galerie-Neue-Meister-in-Dresden.jpg)
Questo mio articolo prende spunto dalla commemorazione che si è tenuta il 6 giugno, in ricordo della sbarco in Normandia e proprio in Normandia (e non solo, ovviamente) questo evento viene celebrato ogni anno e si protrae per l’intera estate.
Consigli di lettura
Se l’articolo vi è piaciuto, leggete anche quello dedicato ai disegni di Terezin: l’Olocausto raccontato dai bambini.
Lettrice vorace e scrittrice per diletto. Raramente mi interesso ad un solo argomento, mi piace scoprire nuove cose e mi piace confrontare le mie idee con quelle degli altri, cosa che spero accadrà con i miei articoli.