Quali sono le congiunzioni in cinese? Che posizione occupano all’interno della frase? Scopriamolo in questo articolo!
Le prime frasi che si imparano sono quelle più semplici, formate da un soggetto, un verbo e al massimo un complemento. Per esprimere concetti più elaborati, però, ci occorrono altre parti del discorso per unire più frasi o elementi; a tal proposito abbiamo bisogno di conoscere le congiunzioni in cinese.
Le congiunzioni in cinese non differiscono poi tanto da quelle in italiano anche se, come vedremo, non sempre il loro utilizzo è identico. Si tratta comunque di piccole differenze, le quali possono essere imparate senza troppe difficoltà.
Anche la loro posizione all’interno della frase non differisce poi tanto da quelle nella nostra lingua, per cui sarà sufficiente memorizzare le poche eccezioni.
Ma quali sono le congiunzioni cinesi più comuni? Quali sono le strutture grammaticali che le ospitano? Non ci resta che scoprirlo.
Ripasso e approfondimentoSiete incuriositi dalla lingua cinese e vorreste impararne le basi? Non ricordate la pronuncia o la scrittura dei caratteri? In questa sezione, come sempre, vi rimando ai vecchi articoli per approfondire, cliccando sui rispettivi link, i vari argomenti. Vediamoli insieme brevemente con l’ausilio della parola 冷 (lěng, freddo):
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Congiunzioni in cinese
1. La “e” congiunzione
Iniziamo da una delle congiunzioni più comuni: la “e”. Questa, in qualsiasi lingua, viene impiegata comunemente in quanto permette di unire due parole oltre che frasi più complesse.
和 (hé) e 跟 (gěn)
Il corrispettivo cinese più diffuso è 和, il quale unisce principalmente due sostantivi. Questa precisazione è necessaria in quanto non sempre possiamo utilizzarlo come lo useremmo in italiano.
Ad esempio:
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In tal senso il carattere 跟 è pressoché interscambiabile.
Ad esempio:
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而 (ér)
Quando è necessario collegare (non più di) due aggettivi paralleli, però, non è possibile impiegare né 和 né 跟. In questo caso si dovrà invece utilizzare 而.
Ad esempio:
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不但… 而且 (bùdàn… érqiě, non solo… ma anche)
In italiano, per mettere maggiore enfasi su una delle parole congiunte, anziché “e” utilizziamo la costruzione “non solo… ma anche”. Per esprimere tale concetto in cinese dobbiamo utilizzare l’espressione 不但… 而且.
Ad esempio:
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2. “Ma” e “però”: le congiunzioni avversative
Quando parliamo non utilizziamo solo frasi o parole con significati simili; molto spesso, infatti, capita di esprimere concetti strettamente collegati ma con significato contrastante. In tal caso si utilizzano le congiunzioni avversative, rappresentate in particolar modo da “ma” e “però”.
不过 (bùguò), 可是 (kěshì) e 但是 (dànshì)
Queste tre parole sono pressoché interscambiabili in quanto possono essere tutte tradotte con le congiunzioni in cinese sopracitate. Tuttavia i loro significati presentano delle minime differenze per cui, a seconda del contesto, è preferibile usare quella più appropriata.
Per capire quale sia è necessario valutare la contrapposizione tra le due frasi da unire:
- nel caso in cui non sia troppo marcata sarà meglio utilizzare 不过;
- qualora sia più accentuata, magari per via di condizioni sfortunate e avverse, si potrà impiegare 可是;
- in caso di contrasto netto la congiunzione più indicata sarà 但是, spesso abbreviata in 但.
Ad esempio:
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3. “Oppure” e “altrimenti”: le congiunzioni disgiuntive
La vita è fatta di scelte, da quelle di vita a quelle di tutti i giorni. Ma quali sono le congiunzioni in cinese per proporre o parlare di più scelte?
或者 (huòzhě) e 还是 (háishi)
Iniziamo dalla congiunzione “o/oppure”, la quale viene tradotta diversamente a seconda che la frase sia affermativa o interrogativa. Nel primo caso si utilizzerà 或者 – spesso abbreviato in 或 -, nel secondo, invece, 还是.
Ad esempio:
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Un’eccezione a quanto detto finora, riguarda le frasi affermative in cui si evince una forte incertezza, riscontrabile ad esempio nelle espressioni “non so se” o “vorrei capire se”. In questi casi, sebbene le relative frasi siano affermative, si utilizza 还是.
Ad esempio:
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要不 (yàobù) e 不然 (bùrán)
Gli equivalenti del nostro “altrimenti”, ma traducibili anche come “o”, sono invece i sinonimi 要不 e 不然.
Ad esempio:
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4. Il periodo ipotetico con “se”
Le congiunzioni in cinese viste finora indicano correlazione, contrasto o scelta. Vediamo ora come introdurre un periodo ipotetico.
如果 (rúguǒ) e 要是 (yàoshi)
Per tradurre “se” o “qualora” si possono utilizzare indifferentemente 如果 e 要是. Si tratta infatti di due sinonimi per cui la scelta non prevederà alcun accorgimento particolare.
Ad esempio:
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Spesso i due caratteri vengono accompagnati dalla parola 的话 (dehuà), la quale non aggiunge comunque nulla al significato di “se”. Se 如果 e 要是 introducono l’ipotesi, 的话 si posiziona al termine di essa.
Ad esempio:
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Un altro carattere ricorrente in queste frasi è 就 (jiù), il quale compare all’inizio della frase principale. Come nel caso precedente, anche qui la costruzione mantiene lo stesso significato di “se”, anche se, volendola tradurre letteralmente, potremmo leggerla come “se… allora…”
Ad esempio:
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5. La congiunzione concessiva “sebbene”
虽然 (suīrán)
Per tradurre le parole “sebbene” o “nonostante”, la parola da utilizzare è 虽然, la quale, generalmente, compare nella costruzione con i già visti 但是 o 可是.
Ad esempio:
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6. “Poiché” e “quindi”: causa ed effetto
因为 (yìnwèi) e 所以 (suǒyǐ )
Molto spesso, quando raccontiamo un fatto, mettiamo in evidenza una causa, una conseguenza o entrambe. Per farlo attraverso le congiunzioni in cinese ci occorrono le parole 因为 (perché / poiché) e 所以 (quindi / perciò).
Ad esempio:
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Entrambi ricorrono all’interno di una costruzione fissa per indicare causa ed effetto, nella quale 因为 inizia la frase mentre 所以 introduce quella successiva.
Ad esempio:
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既然… 就 (jìrán… jiù)
Molto simile è la costruzione 既然… 就 (dato che). In questo caso si parte da una constatazione dalla quale si traggono poi le conclusioni.
Ad esempio:
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Le congiunzioni in cinese, quindi, possono essere molto utili per formulare concetti leggermente più complessi. Detto questo non mi resta che salutarvi: 再见!
Classe 1986. All’università ho scoperto la lingua cinese ed è stato amore a prima vista, tanto che da allora ho continuato a studiarla da autodidatta.
Nel blog, oltre a parlarvi della cultura cinese, cercherò di rendervi più familiare una delle lingue più incomprensibili per antonomasia.
Potete contattarmi scrivendo a: m.bruno@inchiostrovirtuale.it