A cosa serve il complemento di grado in cinese? Scopriamolo in questo articolo!
Immaginate che un vostro amico vi dica che sa parlare il cinese. Voi, che siete curiosi, vi congratulate con lui ma non vi accontentate di questa informazione. Volete sapere “come” lo sa parlare: saprà farlo bene, lentamente, correttamente, fluentemente o in che modo? Se vi rispondesse in cinese dovrebbe usare il complemento di grado.
La funzione del complemento di grado, infatti, è proprio quella di indicare la modalità o, appunto, il grado con cui si svolge l’azione di riferimento. Per certi versi è simile al nostro complemento di modo, anche se, come vedrete, la costruzione cinese è un po’ più complessa.
Ma qual è la difficoltà di questo complemento? Alcuni di voi, infatti, potrebbero pensare che sia sufficiente aggiungerlo alla fine della frase senza perdersi troppo nell’analisi logica. In realtà, a meno di voler fare strafalcioni grammaticali, non è così. In questi casi bisogna fare attenzione alla struttura della frase e alla presenza del carattere 得 (de).
Ripasso e approfondimentoIl complemento di grado non è certo l’argomento ideale per approcciarsi con il cinese per la prima volta. Se questa lingua vi incuriosisce, vi ripropongo i vecchi articoli, a cui potete accedere tramite i rispettivi link, in cui ne illustro le basi. Per darvi un’idea del loro contenuto, vi illustro una parola in alcuni suoi aspetti, dalla scrittura alla pronuncia. Quella di oggi è 见 (jiàn, vedere):
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Complemento di grado
Il carattere 得 ha la funzione di introdurre il complemento di grado e si posiziona tra quest’ultimo e il verbo a cui si riferisce. Tenete bene a mente questa regola perché vi permetterà di costruire frasi corrette dal punto di vista grammaticale che, come vedrete, non sono così scontate.
Verbo non seguito da altri complementi
Il caso più semplice è quello in cui il verbo non è seguito da alcun complemento. Riguardo ai componenti che ci interessano, la struttura della frase sarà:
Verbo + 得 + Complemento di grado
Ad esempio:
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Queste due frasi, però – senza entrare nel dettaglio -, possono avere più di un significato. Pertanto, per evitare ambiguità o confusione, quando il complemento di grado è rappresentato da un aggettivo, si è soliti anticiparlo con l’avverbio 很 (hěn, molto). Quando viene impiegato in questo senso perde il suo significato originale, un po’ come avviene nelle normali frasi affermative.
Di questo argomento ne ho parlato nell’articolo sui verbi in cinese!
Altri avverbi riferiti al complemento di grado, come ad esempio 非常 (fēicháng, molto), 太 (tài, troppo) o 真 (zhēn, davvero), si inseriscono sempre tra 得 e il complemento. La struttura, quindi, diventa:
Verbo + 得 + Avverbio + Complemento di grado
Ad esempio:
NON si può dire:
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La negazione del complemento di grado
Anche 不 (bù, non) si colloca subito dopo la particella 得 e, qualora siano presenti, prima degli altri avverbi.
Verbo + 得 + 不 + Complemento di grado
La negazione, quindi, diversamente dall’italiano, non si riferisce al verbo, bensì al complemento stesso. In altre parole, i cinesi non dicono “non parlo bene”, bensì “parlo non bene” o “parlo non troppo bene”.
Ad esempio:
NON si può dire:
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A proposito, rieccovi l’articolo sulle frasi negative in cinese!
Frasi con complemento oggetto
Prendiamo la classica frase 我说汉语 (wǒ shuō hànyǔ, parlo il cinese). Nei casi precedenti ci bastava aggiungere 得 e, oltre ad eventuali avverbi, il complemento di grado. Ma in questo caso non è possibile. Ricordate la regola principale? Il complemento di grado, e più precisamente la particella 得 che lo introduce, non può mai separarsi dal verbo. Come procedere, quindi?
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Ripetere il verbo
La prima soluzione è quella di ripetere il verbo subito dopo il complemento oggetto. Lo so, può sembrare strano, però in questo modo è chiara la presenza del complemento di grado, il quale, altrimenti, potrebbe essere confuso con altre costruzioni grammaticali. Per cui avremo:
Verbo + Oggetto + Verbo + 得 + (Avverbio) + Complemento di grado
Ad esempio:
NON si può dire:
Le stesse frasi negative:
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Anticipare l’argomento
Se la prima scelta appare troppo macchinosa, un rimedio più semplice è quello di anticipare l’oggetto prima del verbo. Così facendo non solo il verbo non sarà separato dal complemento di grado, ma non servirà nemmeno ripeterlo. Pertanto la struttura sarà:
Oggetto + Verbo + 得 + (Avverbio) + Complemento di grado
Ad esempio:
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Frasi interrogative con il complemento di grado
E se volessimo chiedere al nostro amico “come parli il cinese?” o “parli bene il cinese?”, come dovremmo porre la domanda? Le frasi interrogative con il complemento di grado non si discostano molto da quelle delle frasi più semplici. Ovviamente, in questo caso, troviamo l’immancabile particella 得.
Per ricordarvi come formarle, leggete l’articolo sulle frasi interrogative in cinese!
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Aggiungere 吗
La domanda più semplice si ottiene aggiungendo 吗 (ma) al complemento di grado. Attenzione, però, questa costruzione è valida solo per una risposta sì/no, per cui, ad esempio, non possiamo utilizzarla per chiedere “come parli il cinese?”.
Ad esempio:
Alcune possibili risposte:
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Ripetere il complemento di grado
Nelle frasi più comuni si ripete, e si nega, il verbo, come nella frase 你说不说汉语? (nǐ shuō bù shuō hànyǔ?, parli il cinese?). Se, però, è presente il complemento di grado, la ripetizione riguarda quest’ultimo. Anche in questo caso è prevista una risposta sì/no.
Ad esempio:
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Chiedere “come?”
Per ottenere una risposta senza vincoli, possiamo chiedere direttamente in che misura viene svolta quella determinata azione. Un modo piuttosto semplice è quello di aggiungere 怎么样 (zěnmeyàng, come?/com’è?) dopo la particella 得.
Ad esempio:
Alcune possibili risposte:
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Vorrei chiedervi una cosa: 你们汉语说得怎么样?Ora capite la domanda e sapete come rispondere correttamente. Detto questo non mi resta che salutarvi: 再见!
Classe 1986. All’università ho scoperto la lingua cinese ed è stato amore a prima vista, tanto che da allora ho continuato a studiarla da autodidatta.
Nel blog, oltre a parlarvi della cultura cinese, cercherò di rendervi più familiare una delle lingue più incomprensibili per antonomasia.
Potete contattarmi scrivendo a: m.bruno@inchiostrovirtuale.it