Cera araba, immagine gratuita da freepik.

Soprannominata “oro di Cleopatra” in onore della celeberrima regina d’Egitto, che già allora ne faceva uso, la cera araba si può preparare a casa con ingredienti semplici ed economici.

Per preparare la ricetta della cera araba, occorrono i seguenti ingredienti:

  • 6 bicchieri di zucchero;
  • 1 cucchiaino di miele;
  • 1 bicchiere di succo di limone;
  • 2 bicchieri d’acqua;
  • pentolino antiaderente;
  • cucchiaio in legno;
  • contenitore di ceramica;
  • strisce epilatorie e spatola in legno (opzionali).
Preparazione:
  1. nel pentolino antiaderente amalgamate lo zucchero, l’acqua e il succo di limone, fino a ottenere una massa omogenea;
  2. aggiungete il miele e mescolate a fuoco lento;
  3. quando il liquido avrà raggiunto una colorazione ambrata, allontanatelo dalla fiamma e aspettate che la schiuma scompaia;
  4. versate la miscela in un contenitore;
  5. a questo punto, non vi rimane che applicarla nei punti desiderati.
Come si applica:
  • per tradizione si usa semisolida, dunque prelevatene una noce e stendetela nel senso di crescita del pelo, dopodiché strappate nel verso opposto;
  • in alternativa usatela fusa, applicandola con la spatola nel senso di crescita e rimuovendola contropelo con le strisce;
  • dal momento che si tratta di una cera idrosolubile, potete rimuovere i residui con acqua corrente.

Pro e contro della ceretta araba

Ecco i pro della tecnica:

  • è economica;
  • è meno dolorosa della ceretta classica;
  • si può applicare in tutto il corpo;
  • si può rimuovere con acqua.

Come tutte le cere, fai da te e non, anche quella araba è controindicata se:

  • siete alle prime armi (rischiate di farvi male);
  • avete peli troppo lunghi (non vengono estirpati dalla radice) o troppo corti (non rimangono intrappolati nella cera), infatti la lunghezza ideale è 6-12mm;
  • avete i capillari fragili (gli shock termici e meccanici possono peggiorare la situazione);
  • dovete prendere il sole (la ceretta, assottigliando l’epidermide, la rende più sensibile ai raggi solari);
  • siete nel periodo premestruale (è più dolorosa).
Consigli di lettura

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Crediti fotografici

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L’articolo ha uno scopo puramente illustrativo e non sostituisce il parere di un esperto.

Scritto da:

Jessica Zanza

Pubblicista, ex collaboratrice de L'Unione Sarda.
Sono cofondatrice e caporedattrice di Inchiostro Virtuale.
Potete contattarmi scrivendo a j.zanza@inchiostrovirtuale.it