Camomilla in Cina: gli usi tradizionali
Quali sono gli usi tradizionali della camomilla in Cina? Da quanto tempo si sfruttano le sue proprietà? Scopriamolo in questo articolo!

La camomilla è una pianta di cui l’uomo si è sempre servito: oltre che tra le antiche popolazioni romane, greche ed egizie, si usa da secoli anche in Cina.

Le sue molteplici proprietà, infatti, sono state descritte nei testi di medicina tradizionale cinese, in cui venivano riportati nel dettaglio le applicazioni e i benefici della pianta.

Ma quali sono, secondo la medicina tradizionale cinese, le proprietà della camomilla? Come deve essere impiegata per portare i vantaggi desiderati? Non ci resta che scoprirlo.


Camomilla in Cina

In Cina la camomilla si coltiva, e cresce spontaneamente, a Pechino, Nanchino e Shanghai. L’area principale di produzione della pianta, invece, è la regione dello Xinjiang (新疆), situata nella zona più nord-occidentale del Paese, la cui popolazione è soprattutto uigura (维吾尔), etnia turcofona di religione islamica.

Non dovrebbe sorprendere, dunque, che le prime descrizioni relative all’utilizzo della camomilla nella medicina tradizionale cinese provengano proprio da questo popolo. Il primo libro in cui si citano le proprietà della pianta è, infatti, il “Grande canone della medicina” (注医典), testo del X secolo del medico uiguro Imadudin Kashgari (伊马都丁·喀什噶日).

Qui si dice che la camomilla, leggermente amara al gusto e all’olfatto, nutre i nervi e lo stomaco e migliora l’appetito. Inoltre viene spesso usata per la cura di mal di testa cronici, stitichezza, scarsa sudorazione, gonfiore articolare e disturbi del sistema urinario.

Queste proprietà sono sostanzialmente riportate anche nella “Materia medica cinese – volume di medicina uigura” (中华本草.维药卷) in cui si aggiunge che la camomilla può rafforzare i muscoli e il cervello. Nella “Medicina etnica cinese” (中国民族药志), invece, si afferma, tra le altre cose, che la pianta possa contribuire ad eliminare la paralisi.

Nel “Libro di medicina Baidi Yi” (拜地依药书), scritto dal medico uiguro Zaynudin Attar (再努丁·艾塔尔) nel 1368, infine, si riporta che la camomilla sia utile anche per guarire dalla mucosa tifoide e dai calcoli renali.

拜地依药书
Libro di medicina Baidi Yi

Usi tradizionali

Da secoli, dunque, la medicina cinese riconosce alla camomilla numerose proprietà favorevoli per la salute. Per poter dare i benefici sperati, però, deve essere impiegata o combinata secondo gli usi tradizionali.

A noi sono sicuramente familiari la classica bevanda, utile per rilassarsi e favorire il sonno, magari con l’aggiunta di miele e limone per garantire un effetto depurativo, abbassare la pressione o combattere le infiammazioni. Altrettanto efficaci per calmare i nervi sono le essenze a base di camomilla e, tra gli altri, lavanda, cedro, salvia e melissa.

Per favorire la pulizia della cistifellea si può fare ricorso alle capsule Qingdan, costituite da varie piante tra cui: curcuma, tarassaco, gardenia, artemisia, peonia e arancia.

Anche durante il bagno si può fare ricorso agli usi tradizionali della camomilla in Cina. Con l’aggiunta di aglio e squalano si può alleviare il prurito; un effetto antinfiammatorio, invece, si avrà con levistico cinese, angelica cinese e arancio amaro.

Altrettanto importante è la cura della pelle: il rimedio tradizionale per alleviarne l’irritazione prevede una lozione con portulaca, centella asiatica e liquirizia cinese. Quest’ultimo ingrediente, insieme a frangipani, mosla cinese, rabarbaro cinese e menta campestre, lo troviamo anche nella composizione dei prodotti per la protezione solare.

La medicina tradizionale cinese prevede un utilizzo della camomilla anche come antivirale. Qui la composizione, oltre alle menta campestre e alla liquirizia cinese, prevede, tra gli altri: caprifoglio giapponese, prunella, gelso bianco, basilico cinese e zenzero.


Le proprietà della camomilla in Cina, quindi, sono note da secoli, specie tra la popolazione uigura. I suoi usi tradizionali rivelano un utilizzo attento e mirato della pianta per la ricerca del benessere. Detto questo non mi resta che salutarvi: alla prossima!

Scritto da:

Mauro Bruno

Classe 1986. All'università ho scoperto la lingua cinese ed è stato amore a prima vista, tanto che da allora ho continuato a studiarla da autodidatta.
Nel blog, oltre a parlarvi della cultura cinese, cercherò di rendervi più familiare una delle lingue più incomprensibili per antonomasia.
Potete contattarmi scrivendo a: m.bruno@inchiostrovirtuale.it