Hypericum perforatum, iperico o erba di San Giovanni.

La guida per un uso consapevole

L’iperico (Hypericum perforatum) è una delle piante della Medicina popolare più studiate dalla comunità scientifica. Usato fin dall’antichità come antinfiammatorio e cicatrizzante cutaneo, le ricerche condotte nel Novecento ne hanno svelato le potenzialità contro la depressione ma anche il lato oscuro: le interazioni con la pillola contraccettiva e altri farmaci. Nelle prossime righe approfondiremo le proprietà, gli usi ed effetti indesiderati dei suoi estratti.

Proprietà dell’iperico

Vediamo le sostanze attive e le proprietà dell’iperico1 emerse dai test sperimentali:

1) Proprietà antidepressive

L’iperforina, l’ipericina e i flavonoidi dell’iperico proteggono la serotonina e gli altri messaggeri del buonumore dall’inattivazione, prolungandone perciò gli effetti; inoltre i flavonoidi riducono l’infiammazione e i livelli di cortisolo (l’ormone dello stress), più alti del normale nel 40-50% dei pazienti depressi.

2) Proprietà antimicrobiche

L’iperforina inibisce lo sviluppo degli stafilococchi resistenti alla meticillina (MRSA) e alla penicillina (PRSA), mentre l’ipericina è attiva contro l’Herpes simplex e l’HIV.2

3) Proprietà antinfiammatorie

L’iperforina e l’adiperforina riducono la produzione di prostaglandina E2 (una sostanza infiammatoria che causa arrossamento e gonfiore) in modo paragonabile al farmaco indometacina.

4) Proprietà immunomodulanti

L’iperforina regola l’attività delle cellule di Langerhans (sentinelle immunitarie) e dei linfociti T, coinvolti nello sviluppo di malattie della pelle come la psoriasi.

5) Proprietà cicatrizzanti

L’applicazione degli estratti oleosi o alcolici promuove la guarigione delle ferite chirurgiche grazie all’iperforina e ai flavonoidi, che attivano la produzione di collagene e il ripristino della barriera cutanea.

Usi consolidati dell’iperico: depressione

Nella monografia aggiornata al 20213, l’Agenzia europea per i medicinali ha finalmente inserito il trattamento della depressione tra gli usi consolidati dell’iperico, a fronte delle evidenze cliniche di sicurezza ed efficacia raccolte negli anni.

In particolare, i risultati di una metanalisi di 27 studi clinici, per un totale di 3.808 partecipanti, evidenziano che l’iperico ha un’efficacia paragonabile agli SSRI nel trattamento a breve termine della depressione lieve-moderata, ma con un tasso di abbandono della terapia inferiore. Invece è ancora da dimostrare l’efficacia per periodi superiori alle 12 settimane.4

L’iperico è dunque indicato nel trattamento di:

  1. episodi depressivi lievi-moderati (in accordo all’ICD-10) sotto forma di estratto secco metanolico o etanolico (80% v/v);
  2. sintomi dei disturbi depressivi lievi sotto forma di estratto secco etanolico (50-68% v/v).

Posologia e durata del trattamento

Gli estratti secchi di H. perforatum si assumono per 4-12 settimane secondo le seguenti modalità:

  • e.s. metanolico (80% v/v): 300-600 mg, 1-3 volte al dì;
  • e.s. etanolico (80% v/v): 900 mg al dì;
  • e.s. etanolico (50-68% v/v): 250-600 mg, 2-3 volte al dì.

Gli effetti antidepressivi si manifestano dopo 4 settimane di trattamento.

Usi tradizionali dell’erba di san Giovanni: lesioni cutanee

Gli oleoliti, le tinture e pomate all’iperico, si usano per favorire la guarigione di tagli, abrasioni, ustioni, piaghe da decubito, ulcere venose ed herpes labiale; tuttavia, poiché mancano evidenze di efficacia solide, questi impieghi sono limitati alla Medicina popolare.

Hypericum perforatum, erba di San Giovanni
Foto di FinjaM da Pixabay.

Effetti indesiderati dell’iperico

L’iperico è l’esempio lampante del perché un rimedio naturale non sia necessariamente innocuo, ma debba essere assunto con le dovute precauzioni. Tra gli effetti indesiderati si annoverano:

  1. fototossicità, perché l’ipericina reagisce con i raggi ultravioletti, aumentando il rischio di eritemi solari e macchie brune;
  2. disturbi gastrointestinali, quali nausea, dolori addominali e diarrea;
  3. reazioni allergiche, affaticamento o agitazione;
  4. interazioni farmacologiche, a causa delle quali l’iperico può aumentare la tossicità di certi farmaci o ridurre l’efficacia di altri.

Interazioni farmacologiche

L’iperico stimola l’attività di enzimi e trasportatori implicati nel metabolismo o nell’assorbimento dei farmaci,5 riducendo l’efficacia di:

  • contraccettivi orali;
  • immunosoppressori (ciclosporina, tacrolimus);
  • antivirali (amprenavir, indinavir e altri inibitori delle proteasi);
  • antitumorali (irinotecan);
  • anticoagulanti (warfarin, rivaroxaban);
  • cardiotonici (digossina);
  • ipocolesterolemizzanti (simvastatina);
  • alcuni antidepressivi (amitriptilina, TCA);
  • ipnotico-sedativi (benzodiazepine);
  • antiepilettici (fenoitoina);
  • antistaminici (fexofenadina);
  • inibitori della 5-α-reduttasi (finasteride).

Mentre aumenta la tossicità di:

  • alcuni antidepressivi (SSRI, SNRI, inibitori delle MAO) e antiemicranici (triptani), perché può causare la sindrome serotoninergica, che si manifesta con agitazione, tremori, iperidrosi, convulsioni, collasso e coma;
  • ipoglicemizzanti orali (sulfoniluree), antibiotici (sulfamidici), antinfiammatori (naprossene) e antiaritmici (amiodarone), perché anch’essi sono fotosensibilizzanti.

Controindicazioni dell’iperico

L’assunzione dell’iperico è controindicata in caso di:

  • associazione ai farmaci summenzionati, per possibili interazioni;
  • esposizione a luce solare o artificiale (lampade abbronzanti, trattamenti laser), perché aumenta il rischio di eritemi e macchie;
  • depressione maggiore, disturbo bipolare e psicosi, perché potrebbe peggiorarne i sintomi;
  • nei minori di 18 anni, in gravidanza e allattamento, per mancanza di dati sulla sicurezza in questi gruppi di popolazione.
Consigli di lettura

Per conoscere le caratteristiche, gli usi tradizionali e interessanti aneddoti sull’iperico, leggete: “L’erbario: l’iperico (Hypericum perforatum)“.

Riferimenti bibliografici:
  1. UniCa: presentazione del dottor Daniele Lecca (2020/2021);
  2. Ute Wölfle, Günter Seelinger, Christoph M. Schempp: “Topical Application of St. Johnʼs Wort (Hypericum perforatum)”, Planta Med 2014; 80(02/03): 109-120, DOI: 10.1055/s-0033-1351019;
  3. Committee on Herbal Medicinal Products (HMPC). European Union herbal monograph on Hypericum perforatum L., herba (well-established and traditional use). 2nd Draft – Revision 1. 03 March 2021, EMA/HMPC/7695/2021;
  4. Qin Xiang Ng, Nandini Venkatanarayanan, Collin Yih Xian Ho: “Clinical use of Hypericum perforatum (St John’s wort) in depression: A meta-analysis”, J Affect Disord. 2017 Mar 1;210:211-221. DOI: 10.1016/j.jad.2016.12.048;
  5. Manuale MSD: interazioni farmacologiche.
Crediti fotografici

In apertura, foto di WikimediaImages da Pixabay.

L’articolo ha uno scopo puramente illustrativo e non sostituisce il rapporto medico-paziente.

Scritto da:

Jessica Zanza

Giornalista pubblicista, ex collaboratrice de L'Unione Sarda.
Sono cofondatrice e caporedattrice di Inchiostro Virtuale.
Per contattarmi, inviate una mail a: j.zanza@inchiostrovirtuale.it