Iperidrosi. Immagine generata da Google Gemini.

L’iperidrosi è un disturbo che causa di imabarazzo e bassa autostima. Scopriamo perché si manifesta e come trattarla.

Si stima che l’1-3% della popolazione soffra di iperidrosi,1 cioè eccessiva sudorazione, che può insorgere senza causa apparente (iperidrosi primaria) o per cause organiche (iperidrosi secondaria).

1) Iperidrosi primaria

Per capire se si tratta di iperidrosi primaria, bisogna che l’ipersudorazione sia presente almeno da 6 mesi e sia accompagnata da due o più dei seguenti sintomi:

  • sudorazione bilaterale (che colpisce entrambi i lati del corpo) almeno 1 volta alla settimana;
  • assenza di sudorazione durante il sonno;
  • età d’insorgenza inferiore a 25 anni;
  • cambiamento di abitudini;
  • storia di iperidrosi in famiglia.

Le zone più colpite risultano quelle più ricche di ghiandole sudoripare, cioè mani, piedi e ascelle; meno di frequente interessa il viso e il cuoio capelluto. Nell’insorgenza potrebbero essere coinvolti fattori genetici, come le anomalie del cromosoma 14q, e disfunzioni nervose, che secondo una recente ipotesi2 renderebbero le ghiandole sudoripare iperattive.

Le disfunzioni non riguarderebbero il controllo della sudorazione legata alla temperatura, bensì quella associata alle emozioni, giacché il disturbo si manifesta solo da svegli come la sudorazione emotiva e, proprio come quest’ultima, interessa le mani, i piedi e le ascelle.

2) Iperidrosi secondaria

L’iperidrosi secondaria insorge per una causa ben precisa, che viene identificata attraverso l’anamnesi e gli esami di laboratorio. Tra le più comuni si annoverano:

  • psicofarmaci, come gli antidepressivi e gli antipsicotici;
  • sostanze d’abuso, come l’alcol;
  • malattie metaboliche, come l’obesità, il diabete e l’ipertiroidismo;
  • malattie neurologiche, come il Parkinson e la sclerosi multipla;
  • tumori, come i linfomi e il feocromocitoma;
  • malattie congenite, come la Sindrome di Riley-Day;
  • traumi, come le lesioni del midollo spinale;
  • gravidanza e menopausa.

In questi casi il disturbo insorge tardivamente, sopra i 25 anni, interessa tutto il corpo e non cessa durante il sonno.

Trattamento per l’iperidrosi

Ma ora, veniamo all’aspetto pratico: come si risolve l’iperidrosi? Se è secondaria, bisogna intervenire sul disturbo o le terapie che l’hanno causata; invece, se è idiopatica, si possono seguire quattro linee di trattamento3 in base al grado di severità:

  1. sali di alluminio per l’iperidrosi lieve;
  2. ossibutinina per l’iperidrosi moderata;
  3. tossina botulinica per l’iperidrosi resistente ai sali di alluminio e all’ossibutinina;
  4. simpatectomia toracica endoscopica per l’iperidrosi severa resistente anche al botulino.

Passiamole brevemente in rassegna!

1) Sali di alluminio

I sali di alluminio si usano nelle forme lievi d’iperidrosi. Hanno effetti antitraspiranti, infatti ostruendo i dotti ghiandolari impediscono al sudore di fuoriuscire, e antisettici, perciò contrastano i batteri responsabili dei cattivi odori (bromidrosi).

Si applicano sulle zone critiche di notte, in quanto le ghiandole sudoripare sono meno attive, e gli effetti durano 3-5 giorni. Non si usano in caso di pelli sensibili.

2) Ossibutinina

Se i sali di alluminio non funzionano, il medico può prescrivere off-label l’ossibutinina4 (off-label significa che è approvata con indicazioni diverse dall’iperidrosi e che la prescrizione è consentita dalla legge purché il medico se ne assuma la piena responsabilità).

L’ossibutinina riduce la sudorazione antagonizzando gli effetti dell’acetilcolina (un neurotrasmettitore) sulle ghiandole sudoripare. Si può assumere alla dose di 5-10 mg al giorno, tranne in caso di patologie oculari, muscolari, gastrointestinali o cardiache.

3) Tossina botulinica

Il botulino è indicato nell’ipersudorazione ascellare resistente, ma si usa anche off-label in quella palmare.5 Blocca il rilascio di acetilcolina dai nervi, perciò le ghiandole sudoripare non si attivano.

Gli effetti compaiono entro una settimana e durano in media 4 mesi. La tossina è controindicata nei minori di 12 anni, nei soggetti allergici o che soffrono di debolezza muscolare.

4) Simpatectomia toracica endoscopica

La simpatectomia toracica endoscopica è indicata nell’iperidrosi (soprattutto palmare) grave e refrattaria a tutti gli altri trattamenti.6 Per farla breve, consiste nel recidere l’innervazione delle ghiandole sudoripare, affinché non possano più essere attivate.

L’intervento è controindicato nei pazienti obesi, psichiatrici o molto giovani, e in alcuni casi può causare la comparsa dell’iperidrosi in zone differenti da quelle originarie (iperidrosi compensatoria).

Consigli di lettura

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Riferimenti bibliografici:
  1. Brackenrich J, Medeus CF. Hyperhidrosis. [Updated 2022 Oct 3]. In: StatPearls [Internet]. Treasure Island (FL): StatPearls Publishing; 2025 Jan-. Available from: ncbi.nlm.nih.gov/books/NBK459227/;
  2. Lakraj AA, Moghimi N, Jabbari B. Hyperhidrosis: anatomy, pathophysiology and treatment with emphasis on the role of botulinum toxins. Toxins (Basel). 2013 Apr 23;5(4):821-40. doi: 10.3390/toxins5040821. PMID: 23612753; PMCID: PMC3705293;
  3. Grabell DA, Hebert AA. Current and Emerging Medical Therapies for Primary Hyperhidrosis. Dermatol Ther (Heidelb). 2017 Mar;7(1):25-36. doi: 10.1007/s13555-016-0148-z. Epub 2016 Oct 27. PMID: 27787745; PMCID: PMC5336423;
  4. Delort S, Marchi E, Corrêa MA. Oxybutynin as an alternative treatment for hyperhidrosis. An Bras Dermatol. 2017 Mar-Apr;92(2):217-220. doi: 10.1590/abd1806-4841.201755126. PMID: 28538882; PMCID: PMC5429108;
  5. Lee KY, Levell NJ. Turning the tide: a history and review of hyperhidrosis treatment. JRSM Open. 2014 Jan 7;5(1):2042533313505511. doi: 10.1177/2042533313505511. PMID: 25057361; PMCID: PMC4012678;
  6. Vannucci F, Araújo JA. Thoracic sympathectomy for hyperhidrosis: from surgical indications to clinical results. J Thorac Dis. 2017 Apr;9(Suppl 3):S178-S192. doi: 10.21037/jtd.2017.04.04. PMID: 28446983; PMCID: PMC5392541.
Crediti fotografici

Foto di apertura generata da Google Gemini.

L’articolo ha uno scopo puramente illustrativo e non sostituisce il rapporto medico-paziente.

Scritto da:

Jessica Zanza

Pubblicista, ex collaboratrice de L'Unione Sarda.
Sono cofondatrice e caporedattrice di Inchiostro Virtuale.
Potete contattarmi scrivendo a j.zanza@inchiostrovirtuale.it