DSA - Disturbi Specifici dell'Apprendimento.

I DSA sono disturbi più diffusi di quanto si possa immaginare, sottodiagnosticati e spesso mal gestiti. Vediamo assieme le tipologie, le possibili cause e le strategie di compensazione.

In psicologia cognitiva, DSA è l’acronimo di disturbi specifici dell’apprendimento: ciò significa che colpiscono selettivamente i domini necessari per imparare.1 Essi comprendono:

  1. dislessia – il disturbo della lettura;
  2. disgrafia – il disturbo grafomotorio della scrittura;
  3. disortografia – il disturbo linguistico della scrittura;
  4. discalculia – il disturbo del calcolo.

Vediamoli in dettaglio uno per uno!

1) Dislessia: il disturbo della lettura

La dislessia è il DSA più comune, tanto da essere usata – erroneamente – per identificare l’intera categoria. I dislessici hanno una lettura più lenta e/o meno accurata, rispetto a quanto ci si aspetterebbe in base all’età, alla classe e all’istruzione ricevuta.

Possono avere difficoltà a leggere le lettere, parole e non-parole (parole non esistenti) o interi brani. A tal proposito, è emblematico il caso dell’attrice Jennifer Aniston, che ha scoperto il suo DSA da adulta:

“Pensavo di non essere intelligente, non riuscivo a trattenere niente. Per me è stata una grande scoperta, perché è come se molti dei miei traumi e dei miei drammi infantili avessero finalmente trovato una spiegazione.
Mi hanno messo un computer davanti, mostrandomi dove andavano i miei occhi mentre leggevo. La mia vista saltava quattro parole, poi tornava indietro di due (…)
Mi hanno fatto indossare un paio di occhiali con una lente blu e una rossa, e dovevo leggere un breve paragrafo per poi rispondere a dieci domande su quello che avevo appena letto. Penso di aver risposto bene solo a tre quesiti” (estratto dell’intervista all’Huffington Post).

2) Disgrafia: il disturbo grafomotorio della scrittura

La disgrafia colpisce le abilità manuali di scrittura, perciò la grafia risulta meno fluente e comprensibile.

3) Disortografia: il disturbo linguistico della scrittura

La disortografia complica la trascrizione corretta di parole, non-parole, frasi e testi che risultano zeppi di errori.

4) Discalculia: il disturbo del calcolo

La discalculia rende difficile riconoscere e distinguere i numeri, memorizzare i procedimenti e fare di conto.

Perché si sviluppano i DSA?

Arrivati a questo punto bisogna precisare che i DSA non sono malattie. Secondo l‘ipotesi neurobiologica, la più accreditata, si tratta di atipie del neurosviluppo, cioè in caso di DSA i neuroni coinvolti nella lettura, nella scrittura e/o nel calcolo, funzionano diversamente; ciò comporta anche diverse modalità di apprendimento.

I DSA possono presentarsi singolarmente, sovrapposti tra loro o ad altri disturbi, quali:

  • disprassia (un disturbo dell’organizzazione dei movimenti);
  • ADHD (disturbo da deficit di attenzione e iperattività);
  • disturbi del comportamento e dell’umore.

I dati diffusi dal MIUR2 evidenziano che 276.109 studenti italiani – il 3,2% del totale – hanno ricevuto una diagnosi di DSA. Il disturbo dell’apprendimento più comune è la dislessia, seguita da disortografia, discalculia e disgrafia.

Come riconoscere i disturbi specifici dell’apprendimento?

Sebbene alcuni segnali in età prescolare (come il ritardo nel linguaggio) possano farci sospettare di DSA, la diagnosi conclamata avviene:

  • non prima della fine della 2° elementare per dislessia, disgrafia e disortografia;
  • non prima della fine della 3° elementare per la discalculia.

Alla scuola spetta il compito d‘individuare, tenendo conto delle eventuali segnalazioni dei genitori, i casi sospetti di DSA, in modo che si possano fare i test diagnostici ed elaborare il piano didattico personalizzato (PDP) in caso di positività.

Di seguito elenchiamo gli errori più comuni che dovrebbero far sospettare un DSA:

  • inversione di lettere e/o numeri (lad al posto di dal, 14 al posto di 41);
  • sostituzione di lettere graficamente simili (m/n, b/d, a/e);
  • difficoltà ad apprendere le informazioni in sequenza (alfabeto, giorni, mesi, tabelline);
  • confusione dei rapporti spazio-temporali (destra-sinistra, ieri-domani);
  • difficoltà nelle abilità motorie (non riescono ad allacciarsi le scarpe).

Questi segnali, se presenti alla fine della II o III elementare, richiedono la visita specialistica presso l’ASL di riferimento o privati. In caso di effettiva diagnosi, lo studente dovrà imparare a convivere col disturbo – anche e soprattutto grazie alla scuola.

Come convivere con i DSA?

La legge n. 170/20103 sancisce la tutela del diritto allo studio degli studenti con DSA, attraverso le strategie e gli strumenti compensativi che rendono meno difficoltoso l’apprendimento. Vediamo di cosa si tratta.

1) Strategie compensative

Gli indici testuali aiutano a trattenere le informazioni durante lo studio, migliorando la memoria di lavoro e l’apprendimento. Includono:

  • immagini con didascalie;
  • titoli e sottotitoli;
  • parole chiave in grassetto;
  • box con approfondimenti;
  • box col significato di particolari termini;
  • mappe concettuali;
  • schemi e tabelle;
  • fumetti.

Usandoli, lo studente riuscirà ad avere una visione d’insieme del testo e sarà incoraggiato ad approfondirlo.

2) Strumenti compensativi

Gli strumenti compensativi consentono allo studente di apprendere meglio e con minore sforzo, ma attenzione: non privilegiano lo studente con DSA, esattamente come gli occhiali non aiutano a vedere meglio degli altri; gli permettono solo di stare allo stesso livello dei compagni.

Tra gli strumenti compensativi più importanti, vi sono il computer e i suoi software:

  1. sintesi vocale, che converte il testo digitale in audio ed è pertanto utile in caso di dislessia;
  2. editor di testi, dotato di correttore ortografico e sintesi vocale, che permette di usare gli indici testuali, risultando utile nei dislessici e disgrafici;
  3. riconoscitore vocale, che converte le parole pronunciate al microfono in testo senza la tastiera, perciò è importante nelle forme gravi di disgrafia;
  4. internet, che serve per cercare informazioni, tradurre testi in lingua straniera e accedere ai contenuti multimediali, molto importante per i dislessici. Ad esempio, sul canale Divina Commedia HD è possibile studiare l’opera del sommo Dante grazie a dei bellissimi video.

Prima di salutarci, vi lasciamo con una chicca.

Personaggi famosi con un DSA

A riprova del fatto che i DSA non sono un limite ai propri obiettivi, di seguito vi forniamo un elenco dei personaggi famosi con questi disturbi:

  • Jennifer Aniston;
  • Tom Cruise; 
  • Harrison Ford;
  • Dustin Hoffman;
  • Whoopi Goldberg;
  • Robin Williams;
  • Mozart;
  • Beethoven;
  • Cher;
  • John Lennon;
  • Robbie Williams;
  • Michelangelo;
  • Raffaello;
  • Van Gogh;
  • Picasso;
  • Andy Warhol
  • Leonardo da Vinci;
  • Isaac Newton;
  • Albert Einstein;
  • Galileo Galilei;
  • Charles Darwin;
  • Jacques Dubochet, il premio Nobel per la Chimica 2017.
Consigli di lettura

Se l’articolo vi è piaciuto, leggete anche quello dedicato alla sintesi vocale con JavaScript.

Riferimenti bibliografici:
  1. sito dell’Associazione italiana dislessia (AID);
  2. dati del MIUR (2017/2018);
  3. legge 170/2010.
Crediti fotografici

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L’articolo ha uno scopo puramente illustrativo e non sostituisce il rapporto medico-paziente.

Scritto da:

Jessica Zanza

Pubblicista, ex collaboratrice de L'Unione Sarda.
Sono cofondatrice e caporedattrice di Inchiostro Virtuale.
Potete contattarmi scrivendo a j.zanza@inchiostrovirtuale.it