Storia della sala da bagno - Bagno della Reggia di Caserta

Ovvero, come si è evoluta l’igiene nel tempo

Per vivere felici e sani in una società, è necessario prendersi cura del proprio corpo, ma ciò non è sempre stato agevole: infatti, la doccia o il bagno che conosciamo oggi sono un traguardo piuttosto recente e il rapporto con lo sporco ha subito delle variazioni nel tempo. In questo articolo, scopriremo in che modo la sala da bagno e le pratiche igieniche si sono evolute.

La sala da bagno degli antichi Egizi

Nell’antico Egitto le usanze igieniche, almeno quelle dei ricchi, si avvicinavano in qualche modo alle nostre. Facilitati dalle condizioni climatiche, gli Egizi si lavavano una volta al giorno per rinfrescarsi e proteggersi dai parassiti; i denti venivano puliti con bicarbonato ed acqua.

Grazie ai geroglifici, sappiamo che solo i faraoni possedevano stanze private, adibite a gabinetto. in cui si trovavano vasi d’oro coperti di velluto. Molto igienico!

Mens sana in corpore sano: il bagno nell’antica Grecia

Spostandoci nell’antica Grecia scopriamo che il problema maggiore era quello dei rifiuti di produzione umana.

Si racconta che ad Atene ci fosse una sorta di assessorato, che dirigeva il lavoro dei coprologi (dal greco kópros, sterco), gli spazzini dell’epoca, con il compito di portare i rifiuti ad almeno due chilometri dalla città, liberando il centro urbano dall’accumulo d’immondizia.

Ci si lavava alle terme pubbliche sotto la protezione della dea Igea, dalla quale deriva “igiene”. Erano veri e propri luoghi di ritrovo e socializzazione, dove avvenivano anche scambi commerciali. Nel gymnasium, i maschi a partire dai 12 anni si allenavano nudi (gymnós significa “nudo”) e seguivano delle attività accademiche e filosofiche. Dunque non si trattava solo di pulizia, ma di una filosofia che prevedeva il benessere psicofisico dell’uomo.

Oltre al bagno, inteso come immersione nella vasca, ci sono tracce dell’utilizzo di una specie di doccia costituita da un setaccio o un cesto, attraverso il quale veniva filtrata l’acqua.

Roma caput mundi

A Roma, 2.000 anni fa, undici acquedotti portavano ogni giorno un miliardo di litri d’acqua corrente e permettevano a più di un milione di persone di bere, lavarsi ed espletare in sicurezza i propri bisogni fisiologici.

I Romani curavano l’igiene personale nel balneum pubblico o alle terme pubbliche, che spesso venivano riscaldate a legna, mentre i bagni privati si trovavano nelle case patrizie. Queste sale erano dotate di numerosi comfort: catini, specchi di rame, d’argento o di vetro ricoperto di piombo; inoltre le matrone disponevano di una vasca da bagno personale (lavatio), potendo così fare a meno dei bagni pubblici.

I vespasiani: i bagni pubblici dell’antica Roma

Invece, per quanto riguarda l’espletamento dei bisogni fisiologici, l’antica Roma era piena di bagni pubblici.
Una cosa curiosa è che all’epoca l’urina era molto ricercata per l’ammoniaca, che veniva utilizzata per sbiancare i tessuti e i vestiti; perciò le lavandaie si facevano portare l’urina dai bagni pubblici, tanto che l’imperatore Vespasiano decise di tassarla.

Si racconta che Tito, figlio di Vespasiano, criticasse sempre il padre ritenendo che la tassa imposta fosse poco elegante; ma il padre chiuse il discorso, consegnandogli un sacchetto di monete e rispondendogli con la frase che entrò di diritto nella storia: “Pecunia non olet (i soldi non puzzano)”.

Fu così che i bagni pubblici presero il nome di vespasiani, tuttora attuale. L’espressione giocosa che si rivolgeva agli amici “Vado da Vespasiano” stava a significare “porto il mio contributo economico alla cassa dell’imperatore”!

Vespasiani
I vespasiani. L’antica Roma era piena di bagni pubblici.
Curiosità

Fra i resti preservati dalle ceneri del Vesuvio, s’incontrano spesso anfore semi-interrate: il viandante del 79 d.C. era invitato a utilizzarle come orinali.

La sala da bagno nel Medioevo

Nel Medioevo vennero a mancare la cultura e le conoscenze tecniche che permettevano la costruzione di nuovi impianti di scarico e fognature.

L’igiene divenne carente e si diffuse la credenza popolare che l’acqua, penetrando nei pori della pelle, causasse malattie. Ciò portò ad uno scarso uso dell’acqua e al declino dei bagni pubblici, che vedendo diminuire i propri introiti divennero luoghi promiscui.

Come sempre, solo i ricchi potevano permettersi una vera vasca da bagno, anche se la usavano di rado e potevano permettersi dei servi per riempirla più volte: Invece, la maggior parte della popolazione non se la poteva permettere, per cui utilizzava una botte: lo sforzo per riempirla con l’acqua del pozzo rendeva il bagno un evento per rare e importanti occasioni. Normalmente ci si curava solo delle parti del corpo in vista, come le mani e la faccia.

I bisogni corporali si espletavano in un vaso da notte e non si prestava molta attenzione alla privacy. Non c’erano fognature, così il tutto veniva gettato fuori dalla porta nelle strade. Alcune città avevano dei pozzi neri per l’utilizzo popolare, periodicamente sottoposti a laboriose operazioni di pulitura, e il materiale di risulta veniva convogliato in un corso d’acqua.

Nel Basso Medioevo, gli aristocratici iniziarono a contornarsi di raffinati catini ornamentali e brocche in materiali pregiati, che divennero ben presto motivi di vanto; inoltre comparvero i lavatoria, lavabi in pietra infissi al muro, alimentati da serbatoi con sistemi di riscaldamento dell’acqua.

La sala da bagno nel Seicento

Nel Rinascimento ci fu una grande sperimentazione in fatto di bagno: infatti risale proprio a questo periodo l’invenzione della chaise necessarie, un sedile forato provvisto di contenitore asportabile, al posto delle comuni latrine esterne alle abitazioni. Il suo nome e la sua natura estetica puntavano alla mimetizzazione.

Storia della sala da bagno: gabinetto mimetizzato
Storia della sala da bagno: gabinetto mimetizzato.

Il bagno nel Settecento

Nell’Inghilterra del XVIII secolo era possibile trovare dei catini su elaborati treppiedi, bidet in porcellana con perno su struttura in metallo e mobili detti “abbigliatoi”, che una volta aperti rivelavano una serie di compartimenti scorrevoli dotati di apparecchi sanitari.

Le innovazioni, però, non procedevano di pari passo con il loro utilizzo.

Se avete in mente la corte di Maria Antonietta ricorderete i fasti, i vestiti e le parrucche, ma sotto si poteva trovare di tutto: infatti, solo la regina si lavava regolarmente, sana abitudine derivatale dall’infanzia viennese che mantenne anche a Parigi.

Alla corte di Versailles, dove l’igiene personale era praticamente sconosciuta, per evitare imbarazzi la regina indossava una “camicia da bagno“, ovvero una tunica in flanella lunga fino ai piedi, da tenere addosso per tutto il tempo che restava a mollo.

Storia della sala da bagno
La sala da bagno nel Settecento.

Curiosità sul bidet

Il primo modello di bidet (“piccolo cavallo”) comparve nei primi anni del Settecento a casa di Madame de Prie, l’amante di Luigi-Enrico di Borbone-Condé, Primo ministro di Luigi XV.

Seppur abbastanza diffuso nelle case aristocratiche il bidet non ebbe però grande successo, a causa della scarsissima attenzione per l’igiene dell’epoca, e così finì per trovarsi prevalentemente nei bordelli, usato dalle prostitute.

Maria Carolina d’Asburgo-Lorena, regina di Napoli, ne fece installare uno nella sua stanza da bagno nella Reggia di Caserta, vicino al water, alla vasca e al lavandino, rendendo l’Italia la patria di questo oggetto.

Il bagno nell’Ottocento

Soltanto nell’Ottocento tornò a riaffermarsi l’igiene personale e il bagno, liberandosi del superfluo, acquisì una pratica funzione igienica e si diffuse rapidamente tra i ceti.

Le case si adeguarono e non era insolito vedere vasche mobili o dalla doppia funzione (vasca-letto, vasca-divano, vasca-tavolo). Anche il linguaggio si adeguò e la parola gabinetto, che indicava un piccolo studio o un salottino, assunse il termine specifico di gabinetto da bagno.

Comparvero di conseguenza i primi arredi dedicati e fissi, inizialmente adiacenti alla cucina e poi spostati in prossimità della camera da letto. Venne introdotto il riscaldamento dell’acqua e, con l’approvvigionamento idrico alle città, si fece arrivare l’acqua corrente anche nelle periferie.

Il bagno nel Novecento

Nel Novecento, il bagno modificò la struttura architettonica delle case: dapprima fu relegato in stanzini, in fondo al ballatoio, nelle case popolari; ma è solo con il secondo dopoguerra che il bagno entrò nuovamente a far parte delle abitazioni private su larga scala.

Il portare il bagno in casa ha fatto sì che migliorassero notevolmente le condizioni igieniche, permettendo di tenere sotto controllo le epidemie. Perciò furono redatte delle regole che stabilivano come doveva essere un bagno completo.

Storia della sala da bagno - Prototipi di dibet
Sala da bagno: prototipi di bibet. Il primo modello di bidet comparve ai primi del 1700 a casa di Madame De Prie.

La sala da bagno oggi

Oggi in Italia non si può abitare in una casa che non abbia un bagno con finestra, composto da almeno un lavandino, un gabinetto, un bidet, una vasca o una doccia.

Sono certa che, dopo questo breve excursus sull’evoluzione della sala da bagno nei secoli, apprezzerete maggiormente il vostro, per quanto lo possiate considerare piccolo o poco comodo. Ah, e ricordatevi di lavarvi bene le mani prima di uscire dal bagno!

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Scritto da:

Cristina Stecchini

Mi chiamo Cristina, sono nata di giovedì e sono un sagittario!
Mi piace chiacchierare, conoscere persone e sono a mio agio anche a una festa in cui non conosco nessuno. Cerco sempre il lato positivo delle cose e il mio motto è "c'è sempre una soluzione"!
Maniaca della programmazione, non posso vivere senza la mia agenda.
Ho studiato linguaggi dei media e da quasi 20 anni mi occupo di comunicazione per una grande azienda di telefonia.
Nel tempo libero mi piaceva leggere, viaggiare, guardare i film, andare a teatro. Ora invece ho due gemelle di 7 anni che, se da una parte assorbono quasi tutte le mie energie, dall'altra mi hanno donato un nuovo e divertente punto di vista.
Per tutti questi motivi vi parlerò di storie e leggende.