Wigan

L’incredibile storia del Wigan Athletic Football Club, club inglese che rischia di fallire, non necessariamente a causa del coronavirus

Quando, qualche tempo fa, abbiamo parlato delle conseguenze del coronavirus sul mondo del calcio, abbiamo evidenziato – fra le altre cose – come molte squadre avrebbero potuto accusare economicamente il colpo, in alcuni casi rischiando addirittura il fallimento, soprattutto nelle categorie minori. Di questi tempi, dunque, leggere del possibile crollo di una società calcistica non dovrebbe stupire più di tanto. Eppure, in questo quadro, la storia del Wigan, squadra inglese militante in Championship (la Serie B inglese) ed attualmente in amministrazione controllata, non può che lasciare sbalorditi.

Origini del Wigan Athletic Football Club

Il Wigan Athletic Football Club, a differenza di molti altri club inglesi, non ha né origini antichissime (viene fondato “solo” nel 1932) né un passato troppo glorioso se si considera la sua storia fino agli Anni Novanta, dal momento che non era mai approdato in Premier League. Il nuovo millennio, al contrario, ha offerto al Wigan soddisfazioni e gloria: nel 2005, infatti, è riescuto ad essere promosso per la prima volta nella massima serie inglese.

L’apice di questa parabola è stata anche la sua fine: nel 2013, infatti, da un lato il Wigan ha vinto la FA Cup, il più antico trofeo del mondo (tuttora ritenuto da molti importante quanto la vittoria del campionato inglese) ma dall’altro è retrocesso in Championship (la Serie B inglese); non era mai capitato (e, ad oggi, non è ancora ricapitato) che la squadra vincitrice della FA Cup retrocedesse.

Tuttavia, proprio in virtù del trofeo vinto, al Wigan è spettata un’ultima passarella d’onore: la vittoria della FA Cup, infatti, vale anche un posto in Europa League. Perciò la stagione seguente il Wigan ha giocato per la prima (ed unica) volta la seconda competizione europea più importante, uscendo ai gironi. Nello stesso anno, fra l’altro, il Wigan è riuscito a centrare un’altra ottima semifinale di FA Cup. Da quel momento il club ha oscillato fra Championship e League One (l’equivalente della Serie C).

Verso l’amministrazione controllata

La nostra storia però inizia nel 2018, quando l’allora proprietario Dave Whelan cedette la squadra alla holding International Enteirtainment Corporation, specializzata in scommesse. Presidente della società è Stanley Choi, uomo di affari e giocatore di poker di successo di Hong Kong. Per un ulteriore passaggio di proprietà non si è dovuto aspettare molto, giacché il club sarà ceduto ad un altro trust, il Next Leader Fund, con sede nelle Isole Cayman. Proprio quest’ultimo acquirente, tuttavia, è l’oggetto di molte delle controversie della cessione.

Si scopre, infatti, che il fondo è stato creato (probabilmente ad hoc) nel gennaio 2020 e, soprattutto, che il suo azionista di maggioranza è Stanley Choi stesso. Non solo, ma le modalità di pagamento di NLF sono piuttosto particolari, dal momento che il passaggio di proprietà è stato possibile solo grazie ad un prestito di 28,7 milioni di sterline che il fondo acquirente ha ricevuto proprio dall’IEC stessa, con un tasso di interesse dell’8% a salire fino al 20% (una spesa di circa 100.000 sterline a settimana). Ai soldi del prestito vanno aggiunti altri 17 milioni già pagati, per un totale di 45 milioni (senza contare gli interessi).

Nel frattempo, il 24 giugno, Stanley Choi viene sostituito come azionista di maggioranza da un certo Au Yeung Wai Kay (prima al 75%, poi al 100%). Solamente una settimana dopo, su richiesta proveniente dalla Cina direttamente dagli avvocati (i proprietari, nel frattempo, sono irreperibili), il Wigan viene messo in amministrazione controllata, circostanza questa che a fine campionato costerà alla squadra ben 12 punti di penalità. Alla luce di ciò, impegnare 45 milioni per poi finire dopo una settimana in amministrazione controllata appare quantomeno bizzarro. È bene precisare che già nelle ultime due stagioni il Wigan aveva subito perdite complessive per circa 17 milioni di sterline e che sicuramente il club aveva difficoltà pregresse.

Le rivelazioni scottanti di Richard Parry

L’ultimo tassello di questa vicenda già di per sé oscura sarebbe una semplice illazione, se non fosse che a parlarne è stato Richard Parry, il presidente della English Football League. In un video (confermato essere autentico dall’EFL stessa) che ha iniziato a circolare in rete, si sente Parry dire che gira voce di una grossa scommessa sulla retrocessione del Wigan nelle Isole Filippine. Curiosamente, lo sponsor di maglia del Wigan, l’agenzia di scommesse KB88, ha sede proprio nelle Filippine. Queste frasi hanno avuto inevitabilmente un’enorme eco mediatica.

La fonte è una persona che dovrebbe essere ben informata e, inoltre, questa illazione metterebbe sotto una luce diversa la richiesta di amministrazione controllata e, soprattutto, i conseguenti 12 punti di penalità che verranno inflitti al Wigan, che costituiscono una bella spinta verso la League One. Al momento, però, non è stata fatta chiarezza da nessuno e non ci sono prove concrete di quanto affermato da Parry.

Seppur la logica non ci permetta di escludere secondi fini da parte di Choi in questa vicenda, non sarebbe corretto giungere a facili conclusioni senza prove certe. Quello che sappiamo è che l’acquisizione del club è stata ritenuta regolare da parte della Football League. Choi ha dichiarato che, se non avesse ceduto il club, la bancarotta sarebbe stata inevitabile, proprio per i debiti pregressi del club, mentre Au Yeung Wai Kay ha puntato il dito contro il coronavirus.

La situazione del Wigan in campionato

Mentre si aspettano ulteriori indagini per fare chiarezza su questa vicenda con ancora troppe zone d’ombra, un primo verdetto lo darà il campo. I calciatori del Wigan (che stanno giocando percependo il 20% del proprio stipendio) hanno reagito molto bene: delle sette partite disputate dalla ripresa del campionato, ne hanno vinte ben cinque, pareggiando e perdendo le altre due.

Al momento il Wigan ha 58 punti, 10 punti in più della terzultima (Luton) e della quartultima (Hull) in classifica con solamente l’ultima giornata rimasta da giocare. Considerando la penalità di 12 punti che verrà inflitta (e che retrocedono le ultime tre), al momento il Wigan sarebbe in zona retrocessione, ma può vantare una differenza reti (primo criterio per stabilire, a parità di punti, quale squadra arrivi davanti) nettamente migliore rispetto alle concorrenti. Per salvarsi sul campo (in attesa di conoscere il suo destino societario, che potrebbe vanificare un’eventuale salvezza) il Wigan deve obbligatoriamente vincere e sperare che almeno una fra Luton e Charlton pareggi.

Nel frattempo, mentre gli amministratori lavorano gratuitamente, i tifosi sono riusciti a raccogliere 157.000 sterline per finanziare il club. In particolare, molti stanno chiedendo di aiutare e finanziare il club acquistando kit e gadget direttamente dal negozio online ufficiale del Wigan, metodo migliore per finanziare il club, dal momento che i soldi finirebbero direttamente nelle casse della società. È difficile prospettare un lieto fine per questa vicenda, ma di certo il Wigan (inteso come giocatori, staff, amministratori e tifosi) sta reagendo alla grande alle enormi difficoltà incontrate in questo periodo. I conti si faranno in ogni caso a fine campionato. In tutti i sensi.

Consigli di lettura

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Scritto da:

Lorenzo Picardi

Avvocato e pubblicista, non giudicatemi male. Per deformazione professionale seguo qualunque fatto d'attualità. Non sono malato di sport, mi limito a scandire i periodi dell'anno in base agli eventi sportivi. Ogni tanto provo a fare il nerd, con risultati alterni.
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