Dipendenza da social network- persone che si connettono ai social da smartphone

Dipendenza da social network, un fenomeno preoccupante

La dipendenza da social network (social networking sites addiction, SNSA) consiste nell’uso ossessivo-compulsivo dei social per trarne gratificazione; sebbene alcuni studiosi la ritengano una patologizzazione del comportamento, cioè una normale abitudine fatta passare per malattia, gli studi empirici suggeriscono si tratti di vera dipendenza e non di semplice abuso, in quanto ha ripercussioni sulla quotidianità.1

Sintomi della dipendenza da social network

Analogamente alla dipendenza da sostanze o gioco d’azzardo,2 i sintomi della SNSA includono:

  1. salienza. I social sono una priorità, il resto viene dopo. Si passa molto tempo in rete e si vuole stare online anche quando non è possibile;
  2. alterazioni dell’umore. Possono essere sia la causa, sia la conseguenza del disturbo: infatti c’è chi usa i social contro il malumore e chi lo sviluppa a causa loro;
  3. tolleranza. Si trascorre sempre più tempo online per ottenere la gratificazione iniziale;
  4. astinenza, che si manifesta con ansia e irritabilità se si abbandonano i social di colpo e può portare a ricadute per porre fine al malessere;
  5. problemi sociofamiliari e incidenti nei casi più gravi, perché non si riesce a lasciare i social.

Diffusione, cause e fattori di rischio

La SNSA è meno comune di quanto si creda, infatti colpisce solo il 12% della popolazione mondiale a dispetto della popolarità di questi mezzi. La sua diffusione dipende da molteplici fattori:

  • sviluppo economico, infatti è più frequente nei Paesi sviluppati (da un test su 335 studenti cinesi è emerso che il 34% era dipendente da Renren, il rivale orientale di Facebook);
  • genere, infatti è più diffusa tra le donne, probabilmente perché sentono il bisogno di contatto, comprensione e contrastare ansia e malumore;
  • età, infatti colpisce soprattutto gli adolescenti perché hanno meno autocontrollo. Da uno studio che ha coinvolto 10.930 adolescenti provenienti da sei Paesi europei, la fascia 14-15 era quella più a rischio.3

Fattori di rischio

L’abuso è una condizione necessaria, ma non sufficiente, affinché si sviluppi la SNSA; infatti sono coinvolti anche fattori psicologici, socioculturali e di rinforzo del comportamento, e ciò spiegherebbe come mai solo una parte degli utenti diventa dipendente.1-2

1) Fattori psicologici

Gli ansiosi, bisognosi di supporto e sicurezza, sono più inclini a sviluppare il disturbo perché attraverso i social possono:

  • relazionarsi con gli altri (è lo scopo principale dei social);
  • appartenere a una comunità (è prevista l’iscrizione a gruppi o liste);
  • essere apprezzati (è possibile ricevere mi piace, condivisioni e commenti);
  • avere il controllo della situazione (si può personalizzare il profilo);
  • essere autonomi (si può scegliere fra varie opzioni, senza dover rendere conto a qualcuno).

Un’alterazione di questi bisogni – considerati innati – sembra favorire lo sviluppo di dipendenza, perché chi ha una bassa autostima, si sente solo o non riesce a rapportarsi faccia-a-faccia, cerca di compensare trascorrendo più tempo sui social.

2) Fattori socioculturali

Le nuove generazioni, cresciute in un mondo dipendente da Internet e nuove tecnologie, sono le principali vittime; anche i genitori iperprotettivi, che preferiscono vedere i figli a casa anziché all’aria aperta, temendo possibili pericoli, favoriscono lo sviluppo di questa dipendenza.

3) Rinforzo del comportamento

Se i social hanno effetti positivi, è più probabile che le persone continuino a usarli per ottenere popolarità, attenzione, gradimento o intrattenimento; invece se hanno effetti negativi, come la noia o l’esclusione, è più probabile che vengano abbandonati.

Come si sviluppa la SNSA?

Secondo l’ipotesi più accreditata, l’uso dei social network modifica le strutture cerebrali che controllano il comportamento: infatti, uno studio4 che ha coinvolto 62 partecipanti, tenuti in osservazione per 5 settimane, ha dimostrato che più si usava Facebook e più tali aree si rimpicciolivano, riducendo le capacità di autocontrollo; tuttavia i risultati di un altro studio,5 che ha esaminato il comportamento di 20 utenti Facebook, hanno dimostrato che la SNSA è meno grave delle tossicodipendenze e ludopatie perché il rimpicciolimento dell’amigdala, frenante le pulsioni, è bilanciato dall’ingrossamento della corteccia cingolata, che segnala i comportamenti sbagliati. Possiamo vederlo nell’immagine in basso.

Dipendenza da social network: risultati dello studi di He et al. (2017)
In A, B e C: amigdala (blu) e corteccia cingolata (gialla). In D, E e F: variazione dei volumi in base al grado di dipendenza.

Effetti negativi della dipendenza da social

Nonostante sia meno grave rispetto alle altre dipendenze, come anticipato poc’anzi la SNSA può comunque avere effetti deleteri.1-2 Vediamoli.

1) Problemi relazionali

I dipendenti da social sacrificano le relazioni amicali e sentimentali, finendo per autoisolarsi, e non riescono a sostenere conversazioni a tu per tu. La conseguente solitudine favorisce la comparsa dei disturbi depressivi.

2) Insonnia

Essere costantemente online riduce la qualità e la durata del sonno, perché si tiene la mente impegnata fino a notte fonda.

3) Deficit cognitivi

I cali di attenzione, concentrazione e memoria, sono una conseguenza diretta dell’insonnia, che riduce la capacità di elaborare le informazioni raccolte in giornata, peggiorando le prestazioni scolastiche e lavorative.

4) Ansia sociale

L’uso ossessivo-compulsivo dei social favorisce lo sviluppo della FOMO (fear of missing out), un disturbo d’ansia caratterizzato dalla paura di essere tagliati fuori dal divertimento quando si è offline. Tra i social più rischiosi vi è Snapchat, dove i post si cancellano dopo la visualizzazione spingendo gli utenti a stare sempre online per non perderli.

5) Depressione

Insonnia, stress, ansia e isolamento costante contribuiscono allo sviluppo della depressione.

6) Dipendenza da smartphone

La SNSA è associata alla dipendenza dallo smartphone, che permette di accedere ai social (il 75% degli utenti Facebook si connettono da mobile) e di caricare contenuti multimediali (quanti di voi scattano foto per poi caricarle su Instagram?).

Come contrastare, dunque, la dipendenza da social network e i problemi associati?

Terapia della dipendenza da social

Poiché la SNSA non è ufficialmente riconosciuta come dipendenza, non esistono delle linee guida per curarla. Oltre alla sensibilizzazione scolastica, gli interventi sono quelli previsti per le dipendenze comportamentali.1

1) Terapia cognitivo-comportamentale

Consiste nell’esplorare la psiche della persona, ovvero come pensa, percepisce o parla del problema, per cercare di risolverlo.

2) Intervista motivazionale

Ha l’obiettivo di far capire alla persona gli effetti negativi della dipendenza, motivandola al cambiamento.

3) Terapia farmacologica

Farmaci come il bupropione e l’escitalopram, usati nella dipendenza da Internet e videogiochi, riducono i comportamenti compulsivi aumentando i livelli di dopamina e serotonina.

Consigli di lettura

Se l’articolo vi è piaciuto, leggete anche quello sulle amicizie 2.0: gli amici ai tempi dei social.

Riferimenti bibliografici:
  1. Andreassen, C.S. Online Social Network Site Addiction: A Comprehensive Review. Curr Addict Rep 2, 175–184 (2015). DOI: 10.1007/s40429-015-0056-9;
  2. Kuss DJ, Griffiths MD. Social Networking Sites and Addiction: Ten Lessons Learned. Int J Environ Res Public Health. 2017 Mar 17;14(3):311. DOI: 10.3390/ijerph14030311. PMID: 28304359; PMCID: PMC5369147;
  3. Tsitsika AK, Tzavela EC, Janikian M, Ólafsson K, Iordache A, Schoenmakers TM, Tzavara C, Richardson C. Online social networking in adolescence: patterns of use in six European countries and links with psychosocial functioning. J Adolesc Health. 2014 Jul;55(1):141-7. DOI: 10.1016/j.jadohealth.2013.11.010. Epub 2014 Mar 4. PMID: 24618179;
  4. Montag C, Markowetz A, Blaszkiewicz K, Andone I, Lachmann B, Sariyska R, Trendafilov B, Eibes M, Kolb J, Reuter M, Weber B, Markett S. Facebook usage on smartphones and gray matter volume of the nucleus accumbens. Behav Brain Res. 2017 Jun 30;329:221-228. DOI: 10.1016/j.bbr.2017.04.035. Epub 2017 Apr 22. PMID: 28442353;
  5. He Q, Turel O, Bechara A. Brain anatomy alterations associated with Social Networking Site (SNS) addiction. Sci Rep. 2017 Mar 23;7:45064. DOI: 10.1038/srep45064. PMID: 28332625; PMCID: PMC5362930.
L’articolo ha uno scopo puramente illustrativo e non sostituisce il rapporto medico-paziente.

Scritto da:

Jessica Zanza

Giornalista pubblicista, ex collaboratrice de L'Unione Sarda.
Sono cofondatrice e caporedattrice di Inchiostro Virtuale.
Per contattarmi, inviate una mail a: j.zanza@inchiostrovirtuale.it