
Simbolo, dal latino symbolus: accostamento, segno di riconoscimento. Il simbolo è un elemento imprescindibile in tutte le culture (antiche e non) così come lo è nel mondo dell’arte. Un simbolo in particolare, quello del sole, è sempre presente, spesso con significati analoghi attraverso i secoli. Nell’articolo parleremo del culto del sole nella storia attraverso l’arte e di cosa esso abbia simboleggiato per le varie culture. Seguiteci!
Il culto del sole nell’Antico Egitto
Vi sono moltissimi esempi legati a civiltà lontane molto legate al culto del sole. Gli antichi Egizi, ad esempio, veneravano Ra – il dio del sole – e il sole era un simbolo importantissimo per loro.

Questa splendida pittura a rilievo, posta sulla tomba della regina Nefertiti, ne é un esempio. Sono raffigurati i due grandi dèi, Ra e Hator, ed il simbolo del sole è predominante. Per gli antichi Egizi, il sole rappresentava l’eternità, un cerchio perfetto che di fatto non ha un inizio e nemmeno una fine.
Il culto del sole nella cultura nipponica
Nella cultura giapponese, così come per quella egizia, il sole è un simbolo molto importante e come potrebbe essere altrimenti? Basti pensare alla bandiera del Giappone: fondo bianco dove si staglia un disco rosso che simboleggia proprio il sole. Il sole ha un’importanza anche mitologica. La dea Amaterasu, dea del sole, è una tra le più importanti nella mitologia nipponica.

Non tutti forse sanno, però, che esistono altre tre bandiere, tutte associate alle forze armate del Paese: quella dell’esercito imperiale giapponese presenta il consueto disco rosso, decentrato a sinistra rispetto allo sfondo bianco e corredato da ben sedici raggi; essa, tuttavia è ormai in disuso. È stata infatti sostituita dalla bandiera del Sol Nascente uguale in tutto e per tutto, tranne che per il fatto che il disco rosso è al centro e non a sinistra, divenendo simbolo delle forze di autodifesa marittime. Le forze di autodifesa terrestri, invece, hanno adottato come simbolo il disco rosso ad otto raggi.
La nostra Cristina vi invita a conoscere i mille volti del dio sole.
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Il culto del sole per gli Aztechi
La Piedra del Sol, legata alla civiltà azteca, è uno splendido monolite conservato a Città del Messico. Pesa ben 25 tonnellate e vi è scolpita l’immagine del Quinto Sole: Tonatiuh.

Oltre ad essere un omaggio al sole, visto come il motore di tutta la vita, questo monolite fungeva, tra le altre cose, da calendario solare. Gli studiosi affermano che in antichità fosse completamente colorato, per lo più di giallo e di rosso.
Il sole per i Vichinghi
Anche la mitologia norrena era molto legata al sole. Sól era la dea del sole, alla guida del suo carro. In questo, ci ricorda il dio ellenico Apollo.
Il carro di Trundholm è un omaggio alla dea simbolo del sole. È totalmente in bronzo e il sole è posto sul retro del carro. Solo un lato è adornato da una patina dorata: questo perché, secondo la mitologia norrena, di giorno la dèa percorreva da Est ad Ovest il cielo, mostrando agli uomini la sua luce; di notte, invece, faceva il viaggio all’inverso e gli uomini potevano vedere solo la sua oscurità.

Questo dualismo ha portato gli studiosi ad ipotizzare che, per i norreni, il sole fosse un simbolo sia positivo che negativo.
Il culto del sole per gli Etruschi
Infine, vediamo questo splendido monile etrusco, del VII secolo a.C.

Se per caso le decorazioni sulla superficie vi ricordano delle svastiche, non avete le traveggole. Sono proprio svastiche, solo che il significato di questo simbolo, nell’antichità, era molto diverso da quello da noi tristemente conosciuto.
Il termine svastica deriva dal sanscrito e significa buono, o cosa buona, ed era un simbolo direttamente associato al sole; dunque, in questo monile, le svastiche rappresentano appunto il sole. Ancora oggi, in verità, la svastica rappresenta il sole: nel buddhismo, ad esempio, essa rappresenta il sole e in Tibet ha il significato di infinito.
Nella nostra cultura, ovviamente, la svastica è associata a Hitler in quanto simbolo del Terzo Reich e, dunque, non ha nulla di positivo; ma è bene sapere che non è sempre stato così e che, il simbolo di per sé, ha un valore più che positivo se non lo si accosta alle atrocità del nazismo.
Il sole nell’arte
Gettando uno sguardo a quadri a noi molto più noti, ci rendiamo conto di come il sole sia un elemento importantissimo.
Monet: “Impressione, levar del Sole”
Impressione, levar del sole, di Monet ad esempio è un capolavoro di impressionismo dove il sole, dipinto di arancio rischiara il mare, infondendo appena un po’ di luce, in contrasto coi colori freddi dell’intero quadro.

Van Gogh: “Campo di grano con mietitore”
Campo di grano con mietitore, di Van Gogh, è un vera esplosione di luce. Il sole, con il suo colore giallo, invade ogni angolo del quadro, si confonde col grano e davvero a fatica vediamo il mietitore.

Vincent Van Gogh, 1889
Il sole che Van Gogh dipinge è caldo e bellissimo e rispecchia l’idea dello stesso autore di un sole buono, quasi un dio che illumina e rischiara le giornate con il suo colore intenso.
E col sole di Van Gogh siamo giunti al termine di questo breve viaggio a cavallo tra arte, antiche civiltà e piccole curiosità. Prima di salutarvi, v’invito, se siete appassionati (ma anche se non lo siete), a dare un’occhiata a questo bellissimo documentario: Il Sole – Storia di una stella per saperne un po’ di più sulla stella madre del nostro sistema solare. Alla prossima!
Serena Aiello
Ex studentessa ormai (e finalmente) laureata, lettrice vorace e scrittrice per diletto. Raramente mi interesso ad un solo argomento, mi piace scoprire nuove cose e mi piace confrontare le mie idee con quelle degli altri, cosa che spero accadrà con i miei articoli.