Elettrodomestici - frigo, lavatrice, cucina e così via

Origine ed evoluzione dei principali elettrodomestici

Da alcune settimane sto svuotando la casa dei miei suoceri, che ci hanno abitato per quarant’anni. Tra vecchi giornali, quadri e piatti, in alcune scatole in soffitta abbiamo ritrovato degli elettrodomestici decisamente vintage ma ancora funzionanti. Così, mi sono trovata a spiegare alle mie figlie perché quell’arricciacapelli fosse strano o perché l’aspirapolvere sembrasse un alieno (non chiedetemi, mi limito a citare!). Partendo da questi oggetti siamo arrivati a: “Chi ha inventato la lavatrice? Ma prima come si lavavano i piatti? C’erano le matite quando eri piccola (no comment)?”.

Dunque, visto che mi sono documentata per rispondere con dovizia di particolari alle mie esigentissime gemelle, condividerò con voi le mie scoperte.

Lavatrice storica illustrazione
Lavatrice storica.

La storia della lavatrice

Anche se quando sono andata a convivere ho portato per diversi mesi a mia mamma il bucato da lavare, penso che il primo tra gli elettrodomestici per importanza sia la lavatrice.

Come per quasi tutte le invenzioni che mirano a semplificare la vita quotidiana, si è partiti dal meccanizzare ciò che si faceva a mano. Purtroppo, per questa e molte altre invenzioni è difficile stabilire una paternità certa, a causa dei numerosi brevetti depositati in un arco di tempo molto breve.

Alcuni ipotizzano che la prima antenata della lavatrice abbia visto la luce nel 1677, grazie al nobile inglese Johns Hoskins. Pare la sua proto-lavatrice avesse un cestello di corda intrecciata, che veniva fatto ruotare a mano sotto un getto d’acqua. I panni si lavavano per sfregamento, il che comportava una maggiore usura dei capi e delle volte. Ciononostante, fare il bucato risultava comunque più agevole.

Secondo altri fu il teologo Jacob C. Schaffern a inventarla nel 1767. L’apparecchio era dotato di una rudimentale centrifuga azionabile a mano; tuttavia ci vorranno altri cento anni per arrivare a una macchina simile a quelle di oggi.

Elettrodomestici - Lavatrice oscillatoria
Lavatrice oscillatoria.

Un bel regalo di Natale

La prima donna che ricevette una lavabiancheria in regalo fu la moglie dell’americano William Blackstone: infatti il signor Blackstone, nel Natale del 1874, regalò alla moglie un barile di legno da riempire con acqua e sapone. All’interno della vasca, un perno a pioli azionato a mano smuoveva i panni. Convintosi della bontà dell’invenzione, Blackstone decise di commercializzarla e, agli inizi del Novecento, si sotituì il legno con il metallo.

La lavatrice diventa un elettrodomestico

Ma solo nel 1906 si ebbe la svolta: la lavatrice divenne elettrica.

Se da una parte questa importante innovazione eliminava del tutto la fatica del lavaggio a mano, dall’altra il fatto che il cestello e il motore non fossero bene isolati causava frequenti cortocircuiti e metteva a rischio di pericolosissime scosse. Negli anni Trenta s’isolò il motore e così centinaia di massaie furono salve!

Non entriamo nella diatriba tecnica sull’orientamento dei cestelli (verticale nei modelli americani e orizzontali nei modelli tedeschi, che poi avranno maggior successo in Italia e in Europa) ma scopriamo che il primo dopoguerra è un pullulare di brevetti e miglioramenti.

Candy e il made in Italy

È il 1945 quando in Italia, il Signor Candy, al secolo Peppino Fumagalli, sforna dalle officine meccaniche Eden “Modello 50”, la prima lavabiancheria completamente italiana, presentata nel 1946 alla Fiera di Milano.

Elettrodomestici - Lavatrice Candy A 50, 1946
Elettrodomestici vintage: lavatrice Candy A 50, 1946

Alla fine degli anni Cinquanta la lavatrice assume anche visivamente l’aspetto a cui siamo abituati.

Elettrodomestici - Lavatrice Candy Automatic
Elettrodomestici vintage: lavatrice Candy Automatic

Un cambiamento sociale

L’avvento della lavabiancheria ha reso personale un’attività fino ad allora era sociale, perché comportava il recarsi al lavatoio o assoldare le lavandaie. L’avvento della lavatrice permise finalmente di lavare i panni sporchi in casa.

Ma, come ben sappiamo, la storia è piena di corsi e ricorsi, quindi oggi lavare i panni è tornato social.

L’avvento delle lavanderie a gettoni, quasi sconosciute da noi fino a qualche anno fa, ha riportato le persone a sbrigare questa pratica anche fuori casa, dovendo però affrontare decine di minuti nella noia più completa. Questo è bastato a fantasiosi imprenditori per trasformare le lavanderie in luoghi di socializzazione con bar, musica, etc., in un perfetto esempio dell’unire l’utile al dilettevole.

La storia del frigorifero

La conservazione del cibo è un problema che l’uomo ha dovuto affrontare fin dalla preistoria.

I metodi inventati per mantenere il cibo commestibile furono tanti (essiccazione, conservazione sotto sale, affumicatura, etc.), questo perché il freddo non era semplice da controllare. Con il passare dei secoli vennero utilizzate grotte e cantine per tenere al riparo gli alimenti, ma il vero freddo si aveva solo con la neve e il ghiaccio dell’inverno.

Fu così che vennero inventate le ghiacciaie. Alcune fonti testimoniano la loro presenza già a partire dal 1200.

I frigoriferi naturali: le neviere

Le neviere erano ghiacciaie sotterranee riempite di ghiaccio e neve durante l’inverno; furono attive in Italia a a partire dal 1600. Si accedeva da una porticina a nord e con una scala interna si scendeva fino alla parte inferiore della ghiacciaia. La temperatura era talmente bassa che il ghiaccio non si scioglieva neppure in estate, permettendo di conservare i cibi per tutto l’anno.

Giazera veneta sul monte Grappa

In Lombardia e Piemonte furono in uso, dalla fine del Settecento e fino agli anni ’60 del ‘900, le ghiacciaie di lago o giazere.

Le giazere, in cui si stipavano le acque ghiacciate del lago, servivano per conservare le grandi quantità di pesce pescato e garantirne la freschezza lungo la via per i mercati lombardi (asse Verziere di Milano, Saronno, Busto Arsizio, Gallarate, Varese, Gavirate ed altri) e piemontesi (Arona, Novara, Vercelli e Torino).

Il re del ghiaccio

Come per la lavatrice, anche per il frigorifero è difficile trovare il primo inventore. Dal 1700 in avanti si susseguirono una serie di prototipi e brevetti. Convenzionalmente l’invenzione della macchina del freddo viene attribuita all’americano John Gorrie, che ottenne il brevetto nel 1851.

A Tellier, circa vent’anni dopo, si deve la realizzazione del frigorifique: primo impianto frigorifero montato su un piroscafo, col quale portò in Francia, con un viaggio di 105 giorni, della carne macellata in Argentina. Successivamente si usò lo stesso sistema per i vagoni ferroviari.

Il frigorifero in casa

Incontriamo il primo frigorifero casalingo nel 1913, anche se in realtà si trattava di una speciale dispensa col ghiaccio per tenere tenere fresco il cibo.

Nel 1915, Alfred Mellowes ideò un frigo dotato di compressore, che permetteva di creare il freddo in autonomia. L’idea piaque così tanto che, tre anni dopo, la General Motors acquistò i diritti per poi produrli col marchio Frigidaire.

Nel 1931 il freon sostituì l’ammoniaca. Ritenuto uno dei principali responsabili del buco nell’ozono, nel 1990 lasciò il posto all’isobutano, che tuttavia è molto infiammabile.

La storia della lavastoviglie

La lavastoviglie fu brevettata nel 1886 da Josephine Cochrane, stufa che la servitù le rovinasse i suoi preziosi servizi di porcellana. La macchina aveva una ruota orizzontale, azionata da un motore, su cui poggiavano le stoviglie. L’acqua bollente e il sapone zampillavano da un bollitore.

Quando Josephine la mostrò alle amiche, queste restarono entusiaste e la convinsero ad avviare una vera e propria impresa. Così, la signora Cochrane propose la sua invenzione ad alberghi e ristoranti, che si mostrarono molto interessati.

Francbollo commemorativo Josephine Cochrane
Francobollo commemorativo dedicato a Josephine Cochrane

L’evoluzione della lavapiatti

Con i brevetti successivi venne aggiunto un sistema di pompe manuale, che produceva getti d’acqua, e dal 1908 la lavapiatti divenne elettrica.

Nel 1924, William Howard Livens inventò una lavastoviglie simile a quella moderna, perché dotata di irroratore rotante, rastrelliera per le stoviglie e porta frontale.

La lavapiatti, diversamente dagli altri elettrodomestici, ha conservato per molti anni un alone velleitario. Le donne americane continuarono a lavare i piatti a mano senza sentire, almeno apparentemente, l’esigenza dell’automazione fino alla fine degli anni Trenta.

Le prime lavastoviglie arrivarono in Europa nel 1929, distribuite dall’azienda tedesca Miele.

Gli elettrodomestici in Italia

Le invenzioni summenzionate entrarono nelle case degli italiani solo tra la fine degli anni ’50 e gli anni ’60. Con il boom economico, la lavatrice entrò stabilmente nelle case degli italiani e il frigorifero – icona del boom – venne soprannominato “l’amico di famiglia” dal patron della Ignis.

Gli elettrodomestici in casa mia: la lavatrice e il frigo

Per far capire alle mie figlie che ciò di cui parlo non risale al Paleolitico (l’unica era che conoscono oltre al Neolitico) le ho fatte parlare col nonno.

Mio padre racconta che i miei nonni acquistarono la prima lavatrice quando lui era piccolo, intorno al 1955, e aveva la forma di un bidone. Prima di allora, sua madre lavava i panni a mano in un lavatoio casalingo, evoluzione borghese e cittadina dei grandi lavatoi campagnoli.

Ricorda distintamente quando si trasferirono a Bari da Torino, a causa del lavoro di mio nonno. Nel ’66 passavano per la via i nevaioli, che vendevano lastre di ghiaccio lunghe un metro. Mia nonna li mandava a chiamare e loro salivano per le scale, tenendo la lastra con speciali tenaglie uncinate.

Le bambine lo ascoltano incantate, ma non sono certa che capiscano del tutto quali grandi cambiamenti abbiano portato queste grandi invenzioni.

Nevaioli
I nevaioli

La casa dei miei suoceri è ormai quasi vuota, ma rimangono ancora tanti interrogativi e tante curiosità che dovrò affrontare. Se vi va, racconterò anche a voi la storia degli altri elettrodomestici.

Consigli di lettura

Se l’articolo vi è piaciuto, leggete anche la seconda parte: “Cucina, aspirapolvere e ferro da stiro: storia e curiosità“.

Scritto da:

Cristina Stecchini

Mi chiamo Cristina, sono nata di giovedì e sono un sagittario!
Mi piace chiacchierare, conoscere persone e sono a mio agio anche a una festa in cui non conosco nessuno. Cerco sempre il lato positivo delle cose e il mio motto è "c'è sempre una soluzione"!
Maniaca della programmazione, non posso vivere senza la mia agenda.
Ho studiato linguaggi dei media e da quasi 20 anni mi occupo di comunicazione per una grande azienda di telefonia.
Nel tempo libero mi piaceva leggere, viaggiare, guardare i film, andare a teatro. Ora invece ho due gemelle di 7 anni che, se da una parte assorbono quasi tutte le mie energie, dall'altra mi hanno donato un nuovo e divertente punto di vista.
Per tutti questi motivi vi parlerò di storie e leggende.