Bergamotto su cesto

Il bergamotto è un agrume tipico della Calabria che, secondo alcune ricerche, potrebbe aiutare a tenere sotto controllo i livelli ematici di glucosio, colesterolo e trigliceridi. In questo articolo ne approfondiremo le proprietà e gli usi, compresi quelli in cucina. Seguiteci!

Caratteristiche del bergamotto

Il bergamotto è un agrume di forma e dimensioni simili a quelle di un’arancia, mentre il colore e il sapore ricordano quelli del limone. Le origini sono ancora ignote: secondo alcune ipotesi proverrebbe dalla Cina, secondo altre dalle Canarie o dalla Turchia.

Anche sulla classificazione tassonomica non tutti sono d’accordo, ma buona parte degli studiosi lo considera una specie a sé stante – Citrus x bergamia – e non più una sottospecie di arancio amaro.

Di certo c’è che la coltivazione è circoscritta alle coste della provincia di Reggio Calabria e ciò permette al bergamotto di fregiarsi del prestigioso marchio DOP (Denominazione di Origine Protetta). Ad oggi si coltivano tre cultivar:

  • femminiello, che produce frutti numerosi, di piccole dimensioni e dalla buccia liscia;
  • castagnaro, che produce frutti di grandi dimensioni e con la buccia rugosa;
  • fantastico, che produce frutti simili al femminiello ma a forma di pera.

L’agrume è raccolto da novembre a marzo ed è usato soprattutto per l’estrazione di un olio essenziale – anch’esso marchiato DOP – molto apprezzato in profumeria (infatti è un componente dell’acqua di Colonia) e in cosmesi per le sue proprietà disinfettanti.

Da un po’ di tempo a questa parte, tuttavia, complice la ricerca scientifica, è usato per estrarre sostanze polifenoliche da inserire nella formulazione di prodotti salutistici. Nel prossimo paragrafo approfondiremo proprio questo aspetto, continuate a leggere!

Albero con frutto di bergamotto
Citrus x bergamia (Rutaceae). Crediti: consorzio di tutela del bergamotto.

Proprietà e potenziali benefici 

Come accennato poc’anzi, il bergamotto ha acquisito notorietà in virtù delle sue potenzialità per la salute. Tra le sostanze più studiate vi sono, senza ombra di dubbio, la frazione polifenolica e l’olio essenziale. Approfondiamo la questione!

Frazione polifenolica del bergamotto (BPF)

La BPF si ricava dalla pressatura dell’agrume – che comporta il trasferimento dei polifenoli della buccia nel succo – e dalla successiva purificazione di questi composti che, nella polvere finale, saranno 200 volte più concentrati.

I più rappresentativi appartengono alla classe dei flavonoidi – che costituiscono il 45 % della BPF – e sono la neoesperidina (> 11 %), la naringina (> 11 %) e la neoeriocitrina (> 9 %).

Diversi studi sperimentali e clinici suggeriscono che la BPF possa migliorare la sindrome metabolica – un insieme di fattori di rischio per il diabete e le malattie cardiovascolari – sia perché sembrano intervenire positivamente sul metabolismo di zuccheri e grassi, sia perché proteggono i vasi sanguigni dai radicali liberi.

Ad esempio, in uno studio che ha coinvolto 237 pazienti con iperlipidemia, l’assunzione di 500-1.000 mg/die di BPF per 30 giorni, ha ridotto il colesterolo totale, le LDL o colesterolo “cattivo” e i trigliceridi, mentre ha aumentato le HDL o colesterolo “buono”, in modo significativo rispetto al placebo.

Nei pazienti con iperglicemia, inoltre, la BPF assunta con le stesse modalità, ha ridotto anche i livelli di glucosio. Vedremo se studi di maggiore portata confermeranno questi risultati!


Per maggiori dettagli sulla sindrome metabolica, leggete: “Sindrome metabolica: cause, diagnosi e gestione“. 


Olio essenziale di bergamotto (BEO)

L’olio essenziale, invece, oltre a rivestire una certa importanza in profumeria e in cosmesi, potrebbe essere utile nel trattamento della psoriasi. Esso, infatti, contiene delle sostanze, chiamate “psoraleni“, che – irradiate dagli UVB – si attivano e uccidono le cellule delle lesioni psoriasiche (che si ricambiano più velocemente del normale) e pertanto possono favorirne la remissione.

Questa tecnica (nota come PUVB, di cui abbiamo parlato qui) è usata per trattare la psoriasi refrattaria ad altri tipi di fototerapia, ma con l’olio essenziale di bergamotto è efficace? Sembrerebbe di sì, come suggerisce uno studio che ha coinvolto 193 pazienti.

L’applicazione del BEO 30 minuti prima della fototerapia, 3 volte alla settimana, ha ridotto, infatti, l’estensione e la severità delle placche con un minore numero di sedute rispetto ai soli raggi UVB.

Anche in questo caso, tuttavia, nonostante i risultati promettenti, occorreranno ulteriori studi per confermare l’effettiva utilità del BEO. Vedremo cosa ne verrà fuori!

Olio essenziale di bergamotto.
Boccette di olio essenziale di bergamotto DOP. Crediti: consorzio di tutela del bergamotto.

Il bergamotto nella dieta

Finora ci siamo soffermati sui potenziali benefici dei derivati del bergamotto – la frazione polifenolica e l’olio essenziale – ma anche il succo possiede proprietà benefiche! Esso, infatti, è ricco di vitamina C e polifenoli, che contrastano i radicali liberi e l’infiammazione cronica alla base delle malattie degenerative. Nel contesto di uno stile di vita sano, dunque, potrebbe aiutare a prevenirle!


I polifenoli sono responsabili del sapore amaro e delle proprietà di molti alimenti. Per saperne di più, vi consigliamo di leggere: “Alimenti amari: i cibi e le bevande irrinunciabili a tavola“.


Ma come usare il bergamotto per godere appieno dei suoi benefici?

Il bergamotto in cucina

Gli usi che potremmo fare del bergamotto sono più o meno gli stessi del limone. Possiamo, infatti, utilizzare:

  • le fettine con la buccia per aromatizzare il ;
  • il succo, da bere diluito in acqua o insieme ai succhi più dolci; ottimo per preparare la citronette con cui condire l’insalata, il pesce e le carni bianche;
  • la scorza e la polpa per realizzare primi piatti, marmellate e dolci di vario genere.

A tal proposito, vi consigliamo l’articolo: “Ricette col bergamotto: risotti, dolci e liquori“. Buona lettura e alla prossima!

L’articolo ha uno scopo puramente illustrativo e non sostituisce il parere del medico.

Bibliografia e sitografia

Scritto da:

Jessica Zanza

Giornalista pubblicista, ex collaboratrice de L'Unione Sarda.
Sono cofondatrice e caporedattrice di Inchiostro Virtuale.
Per contattarmi, inviate una mail a: j.zanza@inchiostrovirtuale.it