Diciannovesimo appuntamento con “L’erbario“, in cui vi raccontiamo alcune curiosità e aneddoti sul cotogno (Cydonia oblonga). Buona lettura!
Cydonia oblonga: l’identikit
Proveniente dall’Asia occidentale e centrale, ma coltivato ormai da secoli anche nell’area mediterranea, il cotogno attecchisce in terreni freschi e ricchi di humus, in pianura e sui monti, con climi caldi o freddi. Si può innalzare di alcuni metri, e le foglie, ovali e di colore verde lucido, cadono in autunno e rispuntano in primavera assieme ai fiori; viene utilizzato spesso ancora oggi per abbellire i giardini,
I frutti (mele cotogne) maturano in autunno, sono di un colore giallognolo e ricoperti di peluria, hanno un sapore asprigno e si possono conservare per gran parte dell’inverno.
Gli usi tradizionali
Nell’antica Grecia, la mela cotogna veniva offerta agli dèi nei riti religiosi; donata da un uomo a una donna, costituiva pegno d’amore e per le spose era tradizione mangiarne una prima di entrare nella camera nuziale, in quanto simbolo di fertilità.
I medici greci e romani ne conoscevano le proprietà nutrizionali: grazie ad un significativo apporto di amidi, enzimi, tannini e mucillagini, la mela cotogna fa molto bene a chi soffre di acidità di stomaco, dolori reumatici, infiammazioni alle vie urinarie e diarrea, siano esseri umani o animali.
Per preparare il decotto, la polpa si cuoce a fuoco basso con un po’ di zucchero (o anche senza, se preferite) e acqua a piacere; dopo avere filtrato il brodo se ne può bere una tazza dopo pranzo o dopo cena.
La confettura è ottima, durevole nel tempo, e si ottiene con mele cotogne, succo di limone e zucchero: private le mele dal torsolo, lavatele e tagliatele a pezzi grossi senza sbucciarle, quindi pesate e mettete a cuocere in una casseruola antiaderente, mescolando continuamente.
Una volta cotte, frullate il composto e rimettete la pentola sul fornello, aggiungendo lo zucchero, da 250 a 500 grammi per ogni chilo di mele, e continuate a cuocere fino a quando il composto non si addensa bene. Prima di spegnere il fornello, aggiungete la buccia grattugiata di limone e riempite i barattoli di vetro, che chiuderete e lascerete raffreddare sotto una coperta.
L’aneddoto
Una chicca dolcissima quanto nostalgica è che le nostre nonne amavano mettere le mele cotogne, dal profumo forte e gradevole, nei cassetti della biancheria per profumarla, quindi molto spesso l’odore della mela cotogna vi riporterà al passato, tra i ricordi e una tenera malinconia.
Articolo pubblicato su Sardegna Live.
Mi chiamo Alessandra Leo, sono laureata in Scienze della Comunicazione e pubblicista.
Adoro il mondo beauty, in particolare il make-up e la skincare, ma un’altra mia passione è l’esoterismo e tutto ciò che riguarda streghe e magia.