In che giorno ricade la festa nazionale cinese? Quale evento celebra? Come si festeggia? Scopriamolo in questo articolo!
Se dovessi chiedervi quale sia la festa nazionale cinese che, più di tutte, identifica il Paese, cosa rispondereste? Molti di voi, a causa della popolarità mediatica dell’evento, staranno pensando al tradizionale capodanno che, diversamente da quello che conosciamo, si celebra in un giorno mobile tra gennaio e febbraio.
I festeggiamenti per l’inizio del nuovo anno lunare, però, non celebrano un giorno simbolo nella vita della Cina, né tantomeno sono un’esclusiva del Paese asiatico.
Anche se meno conosciuta, potreste pensare, invece, alla festa delle barche drago (o festa del doppio cinque). Gli animali leggendari, infatti, che siano ricorrenti nelle storie o raffigurati nelle imbarcazioni, sono uno dei simboli cinesi più famosi.
Tuttavia il problema rimane il medesimo. La festa del doppio cinque ha un’origine molto lontana negli anni e, tra l’altro, non ha alcun legame con la storia della Cina odierna. Cerchiamo di capire, quindi, quale sia la festa nazionale cinese che, più di tutte, identifica il Paese attuale da un punto di vista politico e sociale.
La festa nazionale cinese
Pensiamo, innanzitutto, alle feste nazionali laiche italiane più importanti. La prima è il 25 aprile, in cui si celebra la liberazione dall’Italia dall’occupazione nazi-fascista. La seconda, il 2 giugno, è la festa della Repubblica, la quale ricorda il referendum che vide la nascita dell’attuale forma di Stato. Le due festività, come possiamo vedere, riassumono bene la nascita e l’essenza del nostro Paese: antifascista e repubblicano.
Proviamo ora a spostare l’attenzione sulla Repubblica popolare cinese (RPC). Quale evento ha caratterizzato, e caratterizza ancora oggi, il Paese?
Cosa celebra la festa nazionale cinese
La “giornata nazionale della RPC” (中华人民共和国国庆节, zhōnghuá rénmín gònghéguó guóqìng jié – o più semplicemente 国庆节, guóqìng jié) ricade l’1 ottobre in ricordo della nascita, nel 1949, della Repubblica popolare cinese.
A capo del Paese – allora guidato da Mao Zedong (毛泽东) – c’era, e c’è ancora oggi, il partito comunista, il quale rappresenta un elemento imprescindibile nella politica della Cina.
La festa si celebra nel Paese continentale e nelle regioni amministrative speciali di Hong Kong e Macao, sebbene nel 1949 questi ultimi due territori appartenessero rispettivamente alla Gran Bretagna e al Portogallo.
Non dovrebbe sorprendere, però, che Taiwan non celebri in alcun modo questo evento. La nascita della RPC, infatti, avvenne in seguito a una guerra civile in cui i comunisti ebbero la meglio sui nazionalisti del Kuomintang, rifugiatisi, in seguito alla sconfitta, proprio nell’isola.
Inoltre, sebbene ufficialmente sia parte della Repubblica popolare, Taiwan – o meglio, la Repubblica di Cina (RDC) – rivendica ancora oggi la sovranità sul territorio continentale. Per ovvi motivi, dunque, non potrà mai festeggiare la nascita di quello che ritiene uno Stato abusivo.
La giornata nazionale festeggiata nell’isola – nota anche come “giorno del doppio 10” dato che si celebra il 10 ottobre – ricorda, invece, la Rivolta di Wuchang, l’evento che diede vita alla Rivoluzione Xinhai. Fu grazie a questa, infatti, che cadde l’impero cinese e nacque la RDC.
Come si festeggia
La giornata nazionale della RPC viene festeggiata, in realtà, nell’arco di sette giorni, la cosiddetta “settimana d’oro” (黄金周). Quest’ultima, applicata anche per il capodanno, venne introdotta dal governo nel 1999 per favorire il turismo nazionale e, soprattutto, permettere ai propri cittadini di trascorrere le vacanze in famiglia.
Molti cinesi, infatti, per motivi di studio o di lavoro, abitano lontano dai propri familiari e, in un territorio grande circa 30 volte l’Italia, incontrerebbero troppe difficoltà nel ricongiungersi ai propri cari in solo 1/2 giorni festivi. La settimana d’oro, però, si applica solo nella Cina continentale. Nelle regioni amministrative speciali di Hong Kong e Macao, infatti, i giorni di vacanza sono rispettivamente 1 e 2.
Al di là dello stare in casa con i parenti, però, questa giornata non prevede particolari tradizioni familiari come per la Festa di primavera. Si festeggia, invece, con eventi statali, quali, ad esempio, parate militari o alzabandiera. Ma non voglio anticiparvi troppo, per cui vediamole insieme.
Preparativi
Le celebrazioni per la festa nazionale cinese iniziano dalla vigilia, in cui si dà il via ai preparativi. Al centro di piazza Tian’anmen viene preparata una vasta aiuola (del diametro di 50 m) in cui si erge un “grande cesto di fiori” (大花篮), di circa 15 m di larghezza (considerando il punto più largo) e oltre 15 m di altezza. Al suo interno, invece, troviamo fiori quali peonie, magnolie, ibischi e rose cinesi.
Sempre il 30 settembre si procede all’annuale sostituzione del ritratto di Mao Zedong, la cui immagine iconica domina Tian’anmen.
Celebrazioni
Fino al 1959 un appuntamento fisso della festa nazionale cinese era la parata militare ma, al fine di contenere i costi e vivere l’evento con più sobrietà, venne cancellata. Negli anni seguenti, però, non sparì del tutto. È ricomparsa nel 1984 in occasione del 35° anniversario e, dal 1999, viene replicata ogni dieci anni.
Si celebra ogni anno, invece, la sentita cerimonia dell’alzabandiera in piazza Tian’anmen. Questa si svolge alle 6:10 di mattina e, essendo aperta al pubblico, attira un gran numero di persone da tutto il Paese. Nel 2013 (l’evento a cui fa riferimento l’immagine di copertina), ad esempio, nonostante una forte pioggia, gli spettatori furono circa 110.000.
Questo, ovviamente, era solo il programma istituzionale. Nelle varie città, infatti, si festeggia anche con decorazioni di lanterne e striscioni benauguranti, spettacoli pirotecnici, concerti ed eventi sportivi e culturali.
La festa nazionale cinese – o meglio, la giornata nazionale della RPC -, dunque, ha luogo l’1 ottobre e festeggia l’anniversario della Repubblica popolare. Le celebrazioni sono per lo più patriottiche ma, grazie alla “settimana d’oro”, è una buona occasione per ricongiungersi alle proprie famiglie. Detto questo non mi resta che salutarvi: alla prossima!
Classe 1986. All’università ho scoperto la lingua cinese ed è stato amore a prima vista, tanto che da allora ho continuato a studiarla da autodidatta.
Nel blog, oltre a parlarvi della cultura cinese, cercherò di rendervi più familiare una delle lingue più incomprensibili per antonomasia.
Potete contattarmi scrivendo a: m.bruno@inchiostrovirtuale.it