Macao, La Cina "portoghese
In questo articolo andremo alla scoperta di Macao, città-regione della Cina in cui storia e cultura si intrecciano con il passato coloniale portoghese.

Pensate alle prime città cinesi che vi vengono in mente. Probabilmente Macao non è tra queste, superata per fama da Pechino e Shanghai. Magari avrete pensato a Hong Kong, la città cinese più “occidentale” a causa della colonizzazione britannica conclusa alla fine del secolo scorso.

Eppure, come quest’ultima, anche la città di Macao ha dovuto fare i conti, per un tempo decisamente più lungo, con il colonialismo europeo. Questo, in una sorta di sliding doors, ha fatto sì che la penisola macaense vivesse quasi da spettatrice la storia cinese, sviluppando una società e una cultura difficilmente riscontrabili nel resto del Paese.


Qualche dato su Macao

Macao (澳门, àomén), o Macau, è una regione amministrativa speciale della Cina. Ciò significa che, così come Hong Kong, grazie al principio “un Paese, due sistemi” gode di maggiore autonomia rispetto alle città del Paese continentale.

La penisola, comprensiva delle isole di Coloane e di Taipa, è situata nella costa meridionale del Paese, di cui occupa uno spazio molto ridotto. La superficie totale, infatti, è di appena 32,9 km2, con una popolazione di poco superiore a 670.000 abitanti,

Cartina di Macao
Posizione di Macao all’interno della Cina

Questi dati fanno sì che Macao sia il territorio con la più alta densità al mondo, con circa 20.000 abitanti per km2. Per avere un’idea del valore, basti pensare che Napoli, tra i comuni italiani con la maggiore densità, sfiora appena gli 8.500 ab./km2.

Città di Macao
Vista di Macao

Nonostante questi numeri, Macao è tra i primi Paesi al mondo per speranza di vita alla nascita, con un’età media di circa 84 anni. Per fare un rapido confronto, quella della Cina continentale si aggira intorno ai 75.

Nel 2005, per garantire maggiore spazio edificabile, è stata creata l’area di Cotai, una striscia di terreno che ha permesso il congiungimento delle isole Coloane e Taipa (da cui prende il nome).

Striscia di Cotai a Macao
Striscia di Cotai

Dalla cartina è possibile vedere i ponti che collegano Cotai alla penisola. Ben più importante, però, è la strada che permette di raggiungere in macchina la città di Honk Kong. Si tratta, infatti, del ponte marino più lungo del mondo, con una lunghezza di 55 chilometri.

La striscia di Cotai, oltre che di abitazioni, ha permesso la costruzione di numerosi casinò. Molti grattacieli lì presenti, infatti, fanno riferimento al complesso di strutture che ruotano attorno al gioco d’azzardo, tra le attività più importanti e redditizie della regione.

Casinò di Macao
Vista dei casinò di Macao

Macao portoghese: un po’ di storia

Per capire come si è arrivati a questa situazione, è necessario dare un’occhiata alla storia macaense. In particolare dobbiamo fare un salto indietro alla prima metà del XVI secolo, quando la penisola rappresentava un’importante porto commerciale. In quel periodo, a partire dal 1514, i portoghesi arrivarono in Cina con le loro navi, desiderosi di estendere i loro affari anche nel continente asiatico.

Nel 1554 i cinesi abbandonarono il porto di Macao, spostandosi nella più vicina isola di Lampacau a causa dei pirati. Questi ultimi vennero sconfitti dall’azione combinata di cinesi e portoghesi, ai quali, in segno di ringraziamento, dal 1557 venne permesso di stabilirsi sulla penisola macaense.

Illustrazione storica della città di Macao
Macao in un’immagine del 1598

A partire da quel momento Macao divenne portoghese, seppur inizialmente solo di fatto. Tra l’impero cinese e i lusitani, infatti, non venne siglato alcun accordo, in quanto i primi accettavano tacitamente la presenza dei secondi. Nonostante la monarchia portoghese affermò più volte la propria sovranità sul territorio, questa divenne ufficiale soltanto nel 1887 in seguito al protocollo del 26 marzo e al trattato di Pechino dell’1 dicembre.

I cambi di potere in Portogallo, insieme al tramonto del colonialismo, portarono a nuovi accordi tra i due Paesi. Il 26 marzo 1987 venne firmata la Dichiarazione congiunta sulla questione di Macao, volta a definire i tempi e i modi con cui la penisola sarebbe tornata cinese, cosa che avvenne il 20 dicembre 1999. In base all’accordo, il governo cinese diede la garanzia di non alterare, per 50 anni dal momento del passaggio di sovranità, il sistema politico ed economico di Macao.


Il centro storico

Non c’è dubbio che oltre quattro secoli di occupazione portoghese abbiano influenzato non poco la cultura macaense. Un aspetto significativo è quello relativo alla lingua, poiché il portoghese, insieme al cinese standard, è una delle lingue ufficiali del territorio.

Altrettanto importante è l’impatto avuto dalla religione cattolica. Non parlo degli attuali fedeli, i quali si aggirano intorno al 5%, bensì alle opere d’arte. Il centro storico di Macao, infatti, con le sue piazze, i suoi palazzi e le sue chiese, è stato riconosciuto come Patrimonio mondiale dell’Unesco nel 2005. L’architettura europea, inoltre, si fonde con la tradizione cinese, creando un mix di culture difficilmente riscontrabile in altre città del Paese.

Tra gli edifici del centro storico troviamo:

Chiesa di San Domenico
Chiesa di San Domenico
Rovine della cattedrale di San Paolo
Rovine della cattedrale di San Paolo
Piazza del Senato
Piazza del Senato
Tempio di A-Ma
Tempio di A-Ma

Insomma, la storia, la cultura e i monumenti di Macao la rendono una città assolutamente unica. Anche se oggi è famosa soprattutto per i casinò, rimane sempre uno dei luoghi più affascinanti della Cina. Con questo vi saluto, alla prossima!

Scritto da:

Mauro Bruno

Classe 1986. All'università ho scoperto la lingua cinese ed è stato amore a prima vista, tanto che da allora ho continuato a studiarla da autodidatta.
Nel blog, oltre a parlarvi della cultura cinese, cercherò di rendervi più familiare una delle lingue più incomprensibili per antonomasia.
Potete contattarmi scrivendo a: m.bruno@inchiostrovirtuale.it